In difficoltà l'industria navale tedesca Fallito uno dei primi cantieri di Amburgo

In difficoltà l'industria navale tedesca Fallito uno dei primi cantieri di Amburgo In difficoltà l'industria navale tedesca Fallito uno dei primi cantieri di Amburgo La rivalutazione del marco e l'aumento dei costi hanno reso più difficile la concorrenza con gli altri Paesi - I noli si mantengono bassi • Le commesse non sono più così numerose come ai tempi di Suez - Willy Schlieker, responsabile del clamoroso crack, è scomparso ■ Negli ambienti marittimi, tuttavia, prevale la. fiducia nei .futuro ■ Completatala costruzione. deL primo ine rea nti le», atomico. Bonn, 14 agosto. La dichiarazione di fallimento dei cantieri navah Schliecfcer ordinalo, dal tribunato di Amburgo, è il più grave tracollo finanziario che si sia registrato nella Germania federale dopo il crack della casa automobilistica Borgward, di Brema. I canjieri Schlicckcr, che erano considerati una delle più importanti industrie navali della Repubblica Federale, avevano ancora duecento milioìti di marchi di commesse, lasciate i7icompixite. Il proprietario dei cantieri, Willy Bchliecker, è scomparso di circolazione, dopo le diciassette querele per truffa presentate da altrettanti suoi creditori. Egli infatti avrebbe cercato di tacitare i creditori più forti dando in pegno la maggior parte delle sue atti vita; mentre le centinaia di creditori minori sarebbero rimaste senza alcun indennizzo Le traversie dei cantieri Schliecker hanno attirato l'at tenzionc del pubblico interna zionale sulla situazione dell'industria delle costruzioni navali in Germania. Situazio ne non facile però a essere raccolta in un quadro uttitario, perché non mostra sempre linee omogenee. Uno dei maggiori cantieri tedeschi ha potuto annunciare in questi giorni d'avere ordinazioni sino alla metà del 196'}. Anche le relazioni finanziarie per l'anno 1961 di altri importanti cantieri tedeschi non sono state certo sfavorevoli. Un cantiere di Brema ha ricevuto uri 1961 l'ordinazione dtiitiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiim e di quindici navi e l'incarico di' trasformarne una, tanto che alla fine dell'anno l'ammontare delle commesse era di quattordici navi per complessive 1,00.000 tonnellate di stazza lorda. Dove non vi sono simili grosse commesse gli imprenditori tendono verso altri settóri di costruzione, come la costruzione di turbine navali. Tuttavia si deve riconoscere che l'industria delle costruzioni navali della Repubblica federale tedesca è caduta negli ultimi anni nel risucchio sempre più forte di una dura concorrenza internazionale. Già la situazione generale nella quale si trovano le costruzioni navali di altri Paesi non si può certo definire rosea. Gli anni immediatamente successivi alla crisi di Suez, contraddistinti da un alto ammontare di commesse, sono finiti. Il traffico commerciale per mare subisce flessioni in quasi tutti i Paesi, tanto che gli armatori mostrano una limitata tendenza ad ordinare la costruzione di nuove navi. Il blocco orientale intensifica la costruzione di propri cantieri. Anche nei Paesi scandinavi è sorta una notevole concorren za, mentre particolarmente se7isibile si è fatta quella giapponese a causa dei costi più favorevoli di quelli che possono praticare i cantieri europei. In particolare, poi, l'industria tedesca delle costruzioni navali si lagna per la concor renzo appoggiata dallo Stato sui mercati mondiali. Il gover no federale, infatti, sovven ziona l'industria delle costru- e i e o i sioni navali d'altri Paesi, mentre i oantieri navali tedeschi ricevono dal loro governo un aiuto molto limitato. Molti motivi quindi fanno guardare con preoccupazione al futuro i cantieri navali tedeschi: le conseguenze dannose della rivalutazione del marco, avvenuta nella primavera dello scorso anno, l'aumento dei costi del materiale e del salario nell'industria metallurgica tedesca, la sua dipendenza dall'esportazione sul mercato mondiale, la concorrenza e, infine, le lunghe dilazioni di pagamento per le commissioni effettuate, consuete in tutto il mondo in questo settore dell'economia. Tuttavia non mancano esempi di prospettive diverse, in senso positivo. Presso un can tiere navale della Germania settentrionale sono stati con elusi recentemente i lavori di costruzione della prima nave mercantile mossa da energia atomica. E recentemente, in un altro grande cantiere navale tedesco, è stata varata la più grande petroliera che sia stata mai costruita in Europa. In altre parole: anche nella Repubblica federale si tiene conto della tendenza verso navi mercantili di grande tonnellaggio. Anche la navigazione tedesca denuncia poi dei fenomeni di ristagno. Negli anni del dopoguerra gli armatori della Repubblica federale erano riusciti a superare di circa un milione di stazza lorda il tonnellaggio d'anteguerra. Oggi la quota c di 5,7 milioni. L'aumento è certo notevole se si considera che nel 191,5 la flotta mercantile tedesca era completamente distrutta. Ma se il tonnellaggio tedesco è aumentato del 20 per cento rispetto all'antegiterra, il tonnellaggio mondiale, nello stesso periodo, è quasi raddoppiato. La navigazione mercantile tedesca copre di nuovo tutte le rotte mondiali d'una volta. Ma anch'essa deve cercare di neutralizzare gravi svantaggi che risultano dalla situazione generale. Sembra inoltre che i noli, i quali lo scorso anno erano temporaneamente aumentati, rimangano più bassi. Nei porti di mare tedeschi si mostra pero una certa fiducia. Si attende infatti che l'integrazione dei mercati e l'estensione del commercio mondiali creino condizioni più favorevoli anche per l'industria tedesca delle costruzioni navali e per le società tedesche di navigazione. m. c.

Persone citate: Brema, Willy Bchliecker

Luoghi citati: Amburgo, Europa, Germania, Suez