Ritrovate le due ragazze scomparse da Alba: per non annoiarsi, erano andate da uno zio

Ritrovate le due ragazze scomparse da Alba: per non annoiarsi, erano andate da uno zio Ritrovate le due ragazze scomparse da Alba: per non annoiarsi, erano andate da uno zio Non si divertivano a stare in vacanza in un paesino delle Langhe - Senza avvertire i genitori, si sono fatte portare a Moncalieri da una coppia di conoscenti - Sono state rispedite a casa in treno (Dal nostro inviato speciale) Alba, 14 agosto. Il caso, divenuto ormai angoscioso, delle due sedicenni albesl Franca e Maria Rita Accomo misteriosamente scomparse domenica sera con una sospetta coppia di coniugi a bordo di una « 600 », è finalmente risolto. Nessun dramma per fortuna, nessuna bruciante avventura per le due minorenni. Si è trattato d'una innocua, sconsiderata scappatella senza conseguenze. E' meglio raccontare la storia dal principio. Le due giovani sono cugine in primo grado e vivono, uscio ad uscio, nella medesima casa semlcolonica della frazione Mussotto di Alba. Operaie in una vicina tintoria, sono cresciute insieme, insieme sono andate a scuola, insieme prendono i modesti svaghi che si addicono alla loro età, e sono loro possibili. Più che sorelle insomma. Poiché la ditta dove lavorano è chiusa per ferie, verso metà della scorsa settimana erano state inviate in campagna presso la zia d'una di essa che risiede nel paesctto di Rocchetta Cenglo nell'estrema Langa, presso Millesimo, già in territorio della provincia di Savona. Non ci sono molti divertimenti a Rocchetta Cengio: aria buona, cibo sano, ma queste cose alle ragazze importano poco. Insomma Franca e Maria Rita hanno finito per annoiarsi e, naturalmente, per mettere il broncio. Avevano un piano: volevano andare, almeno un giorno, al mare. Sabato si decisero a chiedere il permesso alla zia ed insistettero con tanto calore che strapparono un sì. Del resto non vi era che da salire su una corriera la quale in poco più d'un'ora le avrebbe portate fino a Savona. Partirono dunque domenica mattina con un involto della colazione e la raccomandazione di non fare tardi, di ritornare in ogni caso con il pullman delle 13. Viceversa erano appena le 17, il caldo era ancora massacrante, quando Franca e Ma- rtvscdts ria Rita rientravano inaspet tatamente mentre la zia si trovava fuori. Non erano giunte sulla corriera ma su una « 600 » colore avorio targata To guidata da un giovanotto sui venticinque anni accanto al quale sedeva sua moglie. Tuttociò venne raccontato al parenti sbigottiti da un'altra cugina delle due Accomo, la sola persona che si trovasse in casa al ritorno delle ragazze. « MI dissero — raccontò la testimone oculare — ch'erano venute solo per prendere la valigia, che ad Albisola avevano incontrato quei due coniugi di loro conoscenza e che con la stessa " 600 " sarebbero rientrate ad Alba perché a Rocchetta Cengio si annoiavano ». Chi erano quei coniugi? Perché mai si erano presi tanto disturbo da accompagnare due ragazzette su una strada così scomoda, fuori dalle normali vie di comunicazione? - Questi interrogativi subito balzarono, pungenti, nella mente della zia delle due ragazze. E se non fossero andate ad Alba? Chi sa? con tanta gente cattiva in giro. Dopo alcune ore di tormen¬ tosi dubbi i parenti delle giovani decisero di telefonare da Rocchetta Cengio ad Alba per sapere se fossero rientrate in seno alle rispettive famiglie. Ebbero una risposta terrificante: < Rientrate? Ma nemmeno per sogno. Non sono da voi? Noi le aspettiamo dopo Ferragosto. Ma che cosa è successo? parlate! ». Comprensibile il resto. I parenti partirono su un'auto di noleggio da Rocchetta Cengio alla volta di Alba dove, insieme alle madri delle due ragazze scomparse, presentarono un esposto dei fatti ai carabinieri. Nella famiglia Accomo l'attesa di notizie era più che febbrile, le supposizioni più ntrane venivano via via formulate e scartate, mentre su tutti incombeva il timore che quelle due scloccherelle fossero state irretite da una coppia di perfidi corruttori. Stamane finalmente un primo indizio. Alla madre dì Maria Rita veniva recapitata con la posta una cartolina di Albisola recante però il timbro di Torino in data 13 agosto. < Saluti », diceva soltanto. L'indizio era prontamente riferito ai carabinieri che a loro volta segnalavano il fatto al comando torinese. SI era di nuovo in attesa, quando stasera poco dopo le 18 Franca e Maria Rita, mogie mogie, eJl'improvviso sono ritornate nella loro casa di frazione Mussotto 84. Tra uno scapaccione e l'altro, hanno raccontato che i due coniugi proprietari della « 600 » sono in realtà loro conoscenti, abitano infatti a Moncalieri presso uno zio delle ragazze (Andrea Sardelli, domiciliato in via Saluzzo 10). Incontrati dunque per caso questi due coniugi ad Albisola, dopo aver scambiato quattro chiacchiere, Maria Rita sparò una bugia con l'immediata connivenza della cugina: disse che dovevano andare dallo zio a Moncalieri e chiese un passaggio. Il signore della c 600 » molto gentilmente accondiscese. Franca e Maria Rita, giunte quindi in automobile la sera, stassa-di domsniea a M'Wcalieri presso lo zio, vi sono rimaste fino a oggi quando, con il groppo in gola, hanno detto la verità e subito sono state rispedite a casa in treno. Remo Griglie Wmm i ( iit) Le cugine Franca (a sinistra) e Maria Rita Accomo sono tornate a casa ieri