L'alpinista caduto sul Bianco è morto soffocato dalla corda

L'alpinista caduto sul Bianco è morto soffocato dalla corda L'alpinista caduto sul Bianco è morto soffocato dalla corda Salvato all'alba il giovane vascendere dalla parete est delatori avevano scelto la via (Dal nostro corrispondente) Courmayeur, 11 agosto. Per Terenzio Cuccuru, il ventenne che era in cordata con Renzo Minazzi sfracellatosi sulla parete «est» del e | Grand Capucin, la tragica av- n è e o, e- II te a ) nha n sle o. a el do o, rto al ni, ni lo, le^ Lo"1 nventura sul Bianco è finita. Alle quattro di stamane, la spedizione di soccorso delle guide di Courmayeur ha condotto il giovane, ferito e stremato, al Rifugio Torino. Le guide hanno poi portato al cimitero di Courmayeur il cadavere del suo compagno di cordata, Renzo Minazzi, di 19 anni, da Masnago di Varese. Anche il Cuccuru abita a Varese, in via Canova 33. Avvertite alle 20 di ieri sera che una grave sciagura era avvenuta sul Grand Capucin, a mezzanotte le guide avevano già raggiunto la base della parete, dopo una marcia sul ghiacciaio del Dente del Gigante. Ubaldo Rey, uno dei componenti la spedizione, ci racconta le drammatiche fasi del salvataggio: « La luna illuminava in pieno il Grand Capucin. Dalle prime notizie frammentarie giunte a Courmayeur dal Rifugio Torino ci eravamo resi conto della situazione tragica del Cuccuru. Aggrappato alla roccia, con la forza della disperazione, il giovane tratteneva alla sua corda il compagno ormai privo di vita, affinché non precipitasse nel baratro. Apprendemmo dopo com'era avvenuto l'incidente. Mentre i due alpinisti scendevano a corda doppia lungo la parete "est" del Grand Capucin, spostandosi sempre di più verso il lato nord, il Minazzi è scivolato e nella caduta è rimasto strozzato dalla sua stessa corda. E' la prima volta che sulla catena del Monte Bianco accade una disgrazia di questo genere. Quando fummo vicini j alla base della parete, sentimmo urlare Terenzio Cuccuru. Era a duecento metri sopra di nr>i>._Per raggiungerio .le guide hanno dovuto salire la parete « est » per circa 250 metri. Alle 5 di stamane la caro¬ resino che era con lui - Per l Grand Capucin, i due sca più veloce ma più difficile vana scendeva a Courmayeur con la salma del Minazzi. Erano già ad attenderla i genitori, arrivati nella notte. Ora il giovane riposa nel cimitero di Courmayeur: domani sarà riportato a Varese. Lo accompagnerà nell'ultimo viaggio il suo amico e compagno di cordata. Nel pomeriggio Toni Gobbi, capo della spedizione di soccorso, ci ha descritto il modo nel quale può essere avvenuto l'incidente: «La discesa del Grand Capucin, dopo avere scalato la parete est, può essere effettuata per tre vie diverse: dalla via nord o cosiddetta Rey, dal canalone che divide il Grand dal Petit Capucin e infine per la cresta che va dalla parete est alla parete nord. Quest'ultima è la via di discesa più difficile, ma anche la più veloce. E' questa che Minazzi e Cuccuru hanno seguito nella discesa. La parete è strapiombante e vi sono molti tetti che vanno traversati diagonalmente. A circa 200 metri dalla base, i due alpinisti hanno piegato verso la loro sinistra per raggiungere il canalone nord. Minazzi ha girato lo spigolo ed ò scomparso alla vista del compagno, il quale non ha potuto vedere lo svolgersi della tragedia. Al giovane varesino deve essere sfuggito un piede o scivolata una mano; fatto sta che si è impigliato in una staffa comprimendosi in modo tale, per lo strattone ricevuto, da morire sul colpo, o per soffocamento o perché colpito alla colonna cervicale, che è poi la stessa cosa ». i. v. i. v.