Una riduzione di tasse negli Stati Uniti può essere un provvedimento impopolare

Una riduzione di tasse negli Stati Uniti può essere un provvedimento impopolare f risultati dell'inchiesta condotta dall'Istituto Gallnp Una riduzione di tasse negli Stati Uniti può essere un provvedimento impopolare Il 72% degli americani contrari ad un alleggerimento fiscale, se ciò dovesse aumentare il deficit del Bilancio i e o o i o ià eo a a ti (Nostro servizio particolare) New York, 10 agosto. Negli Stati Uniti, la questione attualmente più dibattuta («una patata che scotta», dicono gli americani) è se ridurre o no la pressione fiscale. Una diminuzione delle tasse varrebbe a stimolare l'attività'imprenditoriale, ma porterebbe anche ad accrescere il debito pubblico. Negli Stati Uniti il pareggio di bilancio è il massimo ideale di politica economica, e la prospettiva di un aumento del debito preoccupa gli americani a tal punto da far cessare le lamentele nei riguardi del fisco; il 72%, di essi, infatti si opporrebbe ad una riduzione fiscale se ciò I 1 SI' 111M 11 11 II ti I 111 [11 11 I 111 I 11 IU 11 il 111 11 It! 11 Itili dovesse fare aumentare il deficit di bilancio. Un provvedimento di tale genere — che Kennedy potrebbe decidere di prendere entro breve tempo — sarebbe dunque, per quanto sembri assurdo, impopolare. Ecco 1 risultati di una vasta indagine Gallup, condotta all'inizio di questo mese. Alla domanda « Considerate l'attuale Imposta sul reddito troppo alta, equa o troppo bassa?», le risposte sono state: troppo alta 47%; equa 45%; troppo bassa 1%; nessuna risposta 7%. Ma alla successiva domanda: «Sareste favorevoli o contrari ad una riduzione fiscale, se ciò comportasse un aumento del debito pubblico? », ben il 72% si è dichiarato contrario, il 19% favorevole, il 9% indifferente. Anche fra quelli che giudicano troppo alto il livello attuale delle imposte, la maggioranza (il 61%) è contraria a una loro riduzione. Lievi differenze si hanno a seconda delle opinioni politiche: si opporrebbero ad una riduzione il 78% dei repubblicani, il 73% dei democratici, il 65% degli indipendenti. Gli americani si sono sempre mostrati conservatori, per quanto riguarda la politica fiscale e di bilancio: sino dai tempi di Roosevelt e del New Deal i sondaggi d'opinione e gli stessi risultati elettorali hanno mostrato la presa che hanno su di essi i « miti » del pareggio e del controllo^ del débito pubblico. Allo' scoppio della guerra di Corea, ad esempio, tre americani su quattro dichiararono di preferire che i finanziamenti per il conflitto fossero reperiti con un aumento delle tasse piuttosto che con una espansione del deficit. Così, nel 1953, quando si discusse dell'opportunità di pareggiare il bilancio, o di ridurre le tasse, due americani su tre votarono a favore della prima alternativa, dichiarandosi pronti' a rinunciare a qualsiasi « alleggerimento» fiscale. a. 1.

Persone citate: Gallup, Kennedy, Roosevelt

Luoghi citati: Corea, New York, Stati Uniti