Le Borse svizzere ritrovano lentamente l'equilibrio perduto in maggio e giugno

Le Borse svizzere ritrovano lentamente l'equilibrio perduto in maggio e giugno M0opo i erolli seguiti agli eccessivi livelli del primo trimestre M9G2 Le Borse svizzere ritrovano lentamente l'equilibrio perduto in maggio e giugno Fino all'inizio di luglio l'iniziativa è praticamente rimasta alle vendite - Poi si è prudentemente sviluppata una corrente di acquisti - I titoli esteri rispecchiano le condizioni economiche e politiche dei rispettivi Paesi - Conclusa in questi giorni con il Tesoro americano un'operazione in difesa del dollaro - Misure anti-inflazionistiche delle autorità confederali (Nostro servizio particolare) Zurigo, 10 agosto. Le Borse svizzere sono fra quelle europee che più si sono risentite dei movimenti ' di maggio e giugno a Wall Street. Ciò è avvenuto non solo per il naturale contraccolpo che, data l'estrema importanza del mercato americano, si è propagato da New York a tutti gli altri mercati mondiali, ma anche perché esistevano localmente in Svizzera condizioni di mercato analoghe a quelle esistenti agli Stati Uniti. La. Svizzera è. diventata ormai da tempo essa stessa, un importantissimo mercato internazionale sul quale convergono ordini ed affari da tutto il mondo. Su questo mercato, come su quello americano, l'attività era stata intensissima e le quotazioni in pressoché continuo rialzo per tutto il 1961 e il primo trimestre • del '62. In conseguenza i prezzi avevano raggiunto livelli troppo alti se considerati alla stregua del rendimento effettivo e si erano inoltre formate troppe e troppo forti posizioni di compere puramente speculative Quando si è incominciato ad accorgersi che, comperando ai prezzi raggiunti, diventava problematico e certamente diffi- ìcile poter realizzare ulteriori lllllllllUllllllllllllllllllllllllliniillllllllllllllllll r guadagni di capitale, gli ape-' rotori, ed in specie il pubblico dei piccoli e medi autentici risparmiatori, hanno incominciato a pensare al reddito ed hanno subito realizzato, perché il rendimento non era più tale da giustificare un investimento permanente. Dopo il crollo di fine maggio c'è voluto un mese perché le Borse svizzere cominciassero a riprendersi: è stato infatti solo verso la fine di giugno che ha. cominciato a delinearsi stabilmente una migliore tendenza, perché la ripresa che si era manifestata nei giorni immediatamente successivi al crollo non era stata che passeggera e col netto carattere di una momentanea reazione tecnica. Per tutto giugno l'iniziativa era praticamente rimasta alle vendite, col risultato che nel corso del mese i valori svizzeri, nella loro generalità scendevano a nuovi livelli minimi. Su questi livelli minimi si è sviluppata, dapprima prudentemente poi con maggiore in tensità una certa corrente di compere e di ricompere: le Borse svizzere in generale stanno lentamente rimetten dosi dallo stato di nervosismo nel quale erano cadute. I ricuperi sono però finora limitati: ecco alcuni esempi di quotazioni attuali scelte fra i titoli più rappresentativi, raffrontate coi corsi massimi e minimi segnati nel corso dei sette mesi di quest'anno: Nel comparti dei numerosi titoli esteri trattati dalle Borse svizzere prevalgono ancora condizioni di grande incertez za. in corrispondenza con la situazione così economica come politica dei rispettivi paesi. Pertanto, mentre i valori nordamericani accennano a ripresa e i minerari auriferi del Sud Africa si rafforzano, malgrado le condizioni politiche dell'Unione sudafricana, nell'ipotesi che il prezzo dell'oro debba, in un avvenire più o meno prossimo, fatalmente essere aumentato, i valori sudamericani e i germanici sono stati ultimamente debolissimi. Le autorità svizzere, sempre vigili custodi dell'economia e del benessere del paese, non sembrano dèi resto essere troppo preoccupate di questo assestamento su basi più realistiche delle quotazioni di Borsa Determinate come sono ad opporsi, quando ne fosse il caso, con misure positive a qualsiasi accenno- di' inflazione monetaria, esse sono quindi tutt'altro che malcontente di vvg vedere i mercati finanziari trovare da soli un proprio migliore e più sano equilibrio. D'altra parte, le autorità stesse non hanno nessuna intenzione di allentare le redini, attualmente già abbastanza tese, al mercato del denaro, tanto più che mentre da ìin lato mantengono fedelmente gli impegni assunti sul piano internazionale per contribuire alla difesa del dollaro, esse hanno anche da tener d'occhio la bilancia dei pagamenti, che da qualche tempo accenna a indebolirsi. Per quello che riguarda la difesa' del dollaro, è interessante rilevare l'ultima operazione conclusa in questi giorni con l'intervento della Banca federale di risenta di New York da un lato e della Banca dei regolamenti internazionali e della Banca nazionale svizzera dall'altro. Contro 4$ milioni di franchi svizzeri anticipati dalle Banche commerciali svizzere alla Banca dei regolamenti internazionali, questa ha comperato dalla Banca federale di riserva di New York 10 milioni dì dolla¬ (11.1 > 11 II IM11 11 11 [ Il > Il II 1111 ri Ull lltU 111M11111 . à , a , n e o e e o e a a w e $ ri a i, a di a¬ ri che investirà sul mercato monetario americano. Dal canto suo la Banca federale di riserva, con i 43 milioni di franchi ricevuti dalla Banca dei regolamenti internazionali ha comperato io milioni di dollari dalla Banca nazionale svizzera. Tale operazione ha pertanto il duplice effetto di ridurre il contenuto in dollari delle riserve svizzere, senza provocare nessuna conversione di dollari in oro e nello stesso tempo di ritirare dal mercato svizzero fondi in eccesso. A questo ultimo scopo contribuisce anche l'investimento da parte del governo federale svizzero in buoni del tesoro americano di una quota delle sue disponibilità di cassa. Per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti, è da notare che il programma d'emissione di nuovi prestiti esteri per il secondo semestre di quest'anno è limitato alla modestissima 'cifra di 150 milioni di franchi svizzeri, il che, in aggiunta ai 430 milioni di nuove emissioni effettuate per prestiti esteri nel primo semestre, dà un totale per l'anno corrente di 580 milioni contro 960 milioni di simili emissioni effettuate nell'anno 1961. Le nuove emissioni in programma per questo secondo semestre sono una di 50 milioni destinata a una società inglese, una di 60 milioni destinata ad un grande gruppo metallurgico germanico e una di 40 milioni destinata a una società francese di apparati 111 il 11H111 111111 II I f 111111 II I ! Il I 11 III II IIM111 11 1 11 II 1 elettronici. Se a tutto questo si aggiunge il « gentlemen agreement » in vigore tra le Banche svizzere sotto l'egida e la guida della Banca nazionale per una moderatamente restrittiva politica creditizia, si avrà un quadro abbastanza chiaro della volontà anti-inflazionistica delle autorità politiche e delle autorità finanziarie della Confederazione. a. c. iiiiiiiiiniiiiiii illuni nummi SOCIETA' Massimi Quotazioni e minimi 1962 attuali Socicte des Banques Suisses 4610-2150 3290

Luoghi citati: New York, Stati Uniti, Sud Africa, Zurigo