Generale russo in visita di cortesia all'Alto Comando Usa in Germania

Generale russo in visita di cortesia all'Alto Comando Usa in Germania Parata militare, strette di mano e sorrisi Generale russo in visita di cortesia all'Alto Comando Usa in Germania Il capo delle truppe sovietiche di stanza nella Repubblica comunista, Jakubowsky, stupisce il collega statunitense rivolgendo un pubblico elogio ai soldati americani - I tedeschi di Bonn imbarazzati : non nascondono di temere un accordo alle loro spalle (Dal nostro corrispondente) Bonn, 8 agosto. « Questo scambio di visite fra i capi militari delle quattro grandi potenze è un mezzo per ristabilire rapporti di reciproca comprensione. Ringrazio il generale Freeman per gli onori militari che mi sono stati resi in questa occasione. Voglio esprimere inoltre il mio personale elogio ai soldati degli Stati Uniti qui schierati >. Questo breve discorso è stato pronunciato oggi dal comandante supremo delle truppa sovietiche nella Germania Orientale, generale Ivan Jakubowsky, in occasione della sua « visita di cortesia » al suo collega americano generale Paul Freeman al quartìer generale delle truppe Usa ad Heidelberg. Il pubblico discorso del generale russo non era previsto dal programma della cerimonia;* e grande è stata pertanto la sorpresa di tutti quando dal palco della rivieta militare indetta in 'suo onore, il generale si è levato In piedi per prendere la parola. Più imbarazzante .ancora è stato il suo accenno alla comprensione fra le due masBine potenze mondiali, che è fonte di gravi sospetti per i tedeschi. Diciassette colpi di cannone, sventolio di bandiere russe e americane, marce e inni dei due paesi hanno accolto a Heidelberg il capo militare sovietico. Jakubowsky e il generale americano Freeman, che comanda le forze degli Stati Uniti in Germania, si sono stretta a lungo la mano fra larghi sorrisi. La scena deve avere risvegliato penosi ricordi nei tedeschi presenti alla cerimonia: gli incontri tra russi e americani sulle rive dell'Elba nei giorni del '45. Sullo scopo della visita di Jakubowsky in Germania si sono potute raccogliere soltanto delle supposizioni. L'ipotesi più fondata è che Jakubowsky sia •"«.nuto a discutere col collega americano le conseguenze di nn eventuale trattato di paco fra Mosca e Pankow per quel che riguarda le vie di accesso a Berlino. Ciò comproverebbe 11 proposito di Kruscev di non inasprire la tensione in Germania, anche per 11 caso di una pace separata fatta per consolidare la situazione e dare un certo riconoscimento allo screditato regime di Ulbricht. Con la pace separata la repubblica comunista riacquisterebbe « formalmente» la sna sovranità. In pratica però resterebbero 1 niBsi 1 padroni della sltuasione. « Kruscev si trova ora dinanzi a un dilemma: o sottoscrivere la pace con Pankow inserendo nel trattato una " riserva" per 1 diritti sovietici al controllo delle vie di accesso a Berlino Ovest; e in questo caso il trattato avrebbe ben scarso valore; oppure Kruscev deve cedere ancho il controllo sulle vie di accesso a Berlino al regime comunista. In questa seconda ipotesi il capo sovietico rischierebbe una grave crisi internazionale che porterebbe il mondo sull'orlo della guerra. Ma neanche questo auspica Kruscev, stando alle sue più recenti dichiarazioni ». Questa è stata la valutazione fatta oggi dal ministro degli Esteri di Bonn Gerhard Schroeder, proprio in occasione dell'incontro fra 1 capi militari russi e americani. Che que¬ sti contatti tengano con l'animo sospeso i governanti di Bonn è un fatto certo. Tanto è vero che lo stesso Schroeder ha sentito poi il bisogno di richiamare l'attenzione del russi e degli occidentali sulle conseguenze della pace separata. Ai russi Schroeder ha voluto ricordare che «sono state preparate delle contromisure atte a fronteggiare il minacciato trattato di pace ». E agli alleati Schroeder ha ricordato che «il governo di Bonn giudicherebbe atto di ostilità una loro partecipazione a una conferenza per la pace Bulla Germania» che Kruscev proporrebbe a breve scadenza. In sostanza Schroeder ha voluto dire che bisogna lasciare all'Unione Sovietica la responsabilità delle sue iniziative «con tutte le serie conseguenze che esse comporterebbero per la pace del mondo ». Tanto, ha voluto aggiungere il ministro, « che gli sforzi americani per giungere a una intesa con Mosca si sono rivelati finora del tutto inutili».. m. c.