La stagione delle vacanze è fatta per vivere, non per morire

La stagione delle vacanze è fatta per vivere, non per morire La stagione delle vacanze è fatta per vivere, non per morire Come si può vincere il "colpo di sonno,, causa di tante sciagure della strada Evitare il viaggio nelle vande ghiacciate - Sop Del famigerato « colpo di sonno », al quale si attribuiscono tante sciagure stradali (diurno, solitamente di primo pomeriggio, nel periodo canicolare; e in piena notte in ogni periodo dell'anno) è più facile la cura che la diagnosi. Diagnosticare, a disastro avvenuto, la causa determinante nell'improvvisa perdita di coscienza — anche solo subtotale e brevissima — del guidatore, è una semplice conseguenza del non potere, in determinate circostanze, ricostruire in altro modo logico, tecnico e accettabile la causa del sinistro. Il colpo di sonno, che i rapporti della polizia giudiziaria e talvolta le sentenze dei magistrati identificano spesso col cosiddetto «malore», è dunque provato, di solito, unicamente per esclusione. La quale però è, in definitiva, la regina delle prove. Comunque, dicevamo, se riconoscere il colpo di sonno o il malore è ardua impresa anche per il medico o il fisiologo, per l'estrema soggettività dei sintomi — e perché spesso, purtroppo, il protagonista non è più in grado di risvegliarsi per riferirli — qualche consiglio pratico per ridurre le probabilità di insorgenza è possibile anche all'uomo della strada. E il recente moltiplicarsi di questo tipo di sinistri, che non trovano altra spiegazione, rende questi richiami di particolare attualità. Non sempre il colpo di sonno (così dicono i medici) è l'episodio critico di uno stato di sonnolenza progressivamente accentuantesi, contro il quale essi consigliano i consueti rimedi preventivi: evitare il viaggio sulle strade calde di pianura nelle ore della digestione del pasto meridiano; astenersi dai pasti abbondanti e dai cibi indigesti (anche se stuzzicanti nell'inappetenza canicolare) ; moderare il volume dei liquidi, specialmente degli alcoolici e in genere delle bibite ghiacciate; evitare le pillole calmadolore e i pre parati sedativi, compresi gli stessi tranquillanti. E ac canto ai consigli preventivi, quello curativo sovrano: quando il sonno sta diventando prepotente, fermarsi al primo luogo ombroso di sosta consentita, e schiac ciare un pisolino (chi ci rie' sce, così a comando: tal volta il miglior modo di scacciare il sonno è proprio quello di apprestarsi a soci disfarlo...). Negli altri casi, di vera e propria crisi ipnotica quasi improvvisa (galoppante) — o di ribellione nervosa al tentativo del sonnellino ritemprante — bisogna vigilare con moltiplicata attenzione sorvegliando l'insorgere dei primissimi deboli sintomi. O addirittura adottare in via abituale — quando non si possa a nes sun costo enucleare dal prò gramma il viaggio nelle ore bruciate, o prolungato nel cuor della notte — alcune precauzioni, che l'esperienza addita utili. In primo luogo, cercar di rompere qualsiasi forma di monotonia. H ronzio del motore a regime è ne fasto: meglio, per chi si sospetta sensibile a questi pericoli, alternare qualche tratto veloce a tratti lenti con inserita la terza che cambiando il rumore e dando la preoccupazione di non imballare il motore, tiene necessariamente desti nel l'attendere e nel ritardare il momento in cui si reinseri rà la presa diretta. Regi strare lo schienale di uno scatto più verticale della « posa » consueta, e il se dile di un dente più lontano, in modo da tenere le braccia un po' più tese. Ri nunciare (ma solo in queste contingenze) al modo clas sico e più corretto di tene re il volante, detto, con ri ferimento al quadrante dell'orologio, delle « quattro meno dieci » per adottare quello a diametro orizzontale: infatti il primo, in ca so di improvvisa incoscien za con accasciamento del corpo sul volante, tende a deviare quest'ultimo verso sinistra, con le più terribi li conseguenze per sé e per i terzi innocenti che si ac cingono ad incrociare. Il volante tenuto simmetricamente aumenta le probabilità di risvegliarsi (di so¬ labzrpgftglrtldblrbnlqnzngqsncstulgscnvg ore più calde e durante rattutto fermare l'auto e lito il « colpo » dura pochi attimi) prima di avere abbandonata la propria porzione stradale. S'intende che tutto ciò ritarda il sonno in quanto punge con un piccolo disagio o rompe un'abitudine: funziona quindi per un tempo limitato. Se il viaggio fosse necessariamente lungo e senza soste questi rimedi diventerebbero controproducenti, aumentando la stanchezza totale e quindi il rischio. Non rimarrebbe in tal caso che rompere la monotonia con mezzi non repulsivi: ad esempio abbondando nelle segnalazioni acustiche, non tanto per l'effetto diretto del suono, quanto per la concentrazione intellettiva sulla selezione dell'opportunità di sonare. Intavolare col compagno di viaggio discorsi di qualche consistenza. Non sacrificare l'iterazione interna della vettura (o della cabina del camion) ai con sigli dei reumatologi, che temono gli spifferi: meglio un dolorino scapolo-omerale, che le tragiche conseguenze d'una atmosfera da serra. E, soprattutto, esame di coscienza prima di partire nelle ore critiche: il gioco vale la candela ? Perché programmare tirate turistiche lunga méta prefissata, la digestione - Astenersi dormire quando la sonn comportanti la marcia pres-f soché continua dalle 9 alle 19, quando è provatissimo che le ore più innocue per il viaggio son quelle di primo mattino — dalle 6 alle 11 — e quando, dopo tutto, è così bello e. divertente il turismo alla ventura, senza la schiavitù di orari e di medie? Un ultimo avvertimento: ai superstiti del colpo di sonno giova ricordar- rihe raramente il magistrato, anche se riconosce la natura invincibile del fenomeno, lo dichjara incolpevole come caso fortuito : bisognava prevedere, conoscersi, sorvegliarsi. Con le ovvie conseguenze, penali e civili. Aldo Farinelli Coppia in auto si schianta di notte contro un paracarro (Dal nostro corrispondente) Fossimo, 7 agosto. (g. b.) Un incidente è avvenuto sulla statale nel tratto. Mondo vi-Fossano: il geometra ventenne Giancarlo Rista, dimorante a Vernczza d'Alba in vìa Rebocco 1 e la pettinatri ce- diciassettenne Bruna Santi, dimorante a Canale d'Alba in via Bonore 15, sono stati ricoverati con prognosi riservata all'ospedale Maggiore. I due giovani, ieri sera, a bordo di una «600» condotta dal Rista e diretti a Fossano sbandavano sulla deatra demolendo un paracarro e schiantandosi contro la spalliera metallica a protezione d'una curva. dai pasti abbondanti, dagolenza si fa prepotente - li alcoolici e dalle be Consigli per la guida

Persone citate: Aldo Farinelli, Giancarlo Rista, Rista

Luoghi citati: Fossano