Insoddisfatti degli esami gli alunni ed i professori di Felice Froio

Insoddisfatti degli esami gli alunni ed i professori * * II consuntivo detta sessione estiva Insoddisfatti degli esami gli alunni ed i professori Il numero dei promossi è stato superiore all'anno scorso - Però rimane confermato che le prove di maturità e di abilitazione non indicano fedelmente la preparazione dei giovani - Una riforma del sistema è attesa da tutti (Nostro servititi particolare) Ho,uà, 3 agosto. Sono terminati in questi giorni gli esami di maturità e di abilitazione; dai primi dati si è calcolato che la percentuale dei promossi è leggermente superiore a quella dello scorso anno. Negli ambienti scolastici però quest'anno si sono avvertiti, con maggiore evidenza, vecchi difetti che hanno aumentato la convinzione, assai diffusa, della necessità di abolire o quanto meno riformare l'attuale sistema degli esami. Negli stessi ambienti ministeriali si dà ormai per scontato che la riforma verrà attuata non appena risolto, con la legge paritaria, il problema della scuola non statale; è questo, infatti, l'unico ostacolo che non ha finora consentito di rivedere l'istituto dell'esame di Stato. E non è da credere che le critiche e le lamentele provengano soltanto dagli alunni o dalle famìglie, perché sono stati gli stessi insegnanti membri delle commissioni che durante gli esami hanno sottolineato 1 maggiori inconvenienti; i professori lamentano soprattutto la difficoltà di dover giudicare in un tempo necessariamente ristretto il lavoro scolastico di molti anni. In base alle disposizioni ministeriali emanate a seguito della nota sentenza del consi glio di Stato, che ha annullato gli esami di una candidata interrogata alla presenza di un solo commissario, molti presidenti hanno disposto che l'intera sottocommissione ascoltasse gli esami di tutte le materie del gruppo (letterario o scientifico). E' così accaduto che in alcune commissioni i candidati sono stati interrogati, come per il passato, in due materie alla presenza di due commissari e. dopo un intervallo di mezz'ora nelle rimanenti; altre commissioni, invece, hanno sottoposto i candidati ad una interrogazione su cinque materie che, nel migliore dei casi, durava almeno un'ora e mezzo senza alcuna interruzione. Se sì tien conto dell'età gio vanile, del nervosismo, dello stato in cui arrivano agli esami e dell'intenso sforzo Intel lettuale, il rendimento non può essere indicativo della preparazione degli alunni. Sono stati numerosi i casi in cui giovani, presentati agli esami con ottimi voti, hanno subito un vero e proprio crollo negli esami, facendo nascere molte perplessità nei commissari. Come accordare in questi casi il profitto scolastico documentato dal « curriculum » degli studi e dai voti con l'esito delle interrogazioni? Facendo prevalere il giudizio della scuola l'esame non assolve più alla sua funzione, nel caso contrario si rischia di commettere una grave Ingiustìzia. Le maggiori lamentele dei candidati riguardano il meto do di interrogazione: malgra do le pressanti disposizioni del ministero, per evitare esami nozionistici, anche quest'anno molti professori non sono riu sciti a distaccarsi dalle voc chie formule ed hanno richiesto dai candidati uno sforzo mnemonico che non poteva certo accertare il vero grado di maturità intellettuale. Non è inoltre da trascurare un altro aspetto connesso agli esami: quello delle raccomandazioni. Appena conosciute le commissioni si assiste all'affannoso tentativo da parte delle famiglie di giungere ai commissari; ed anche quando le raccomandazioni non otten gono alcun scopo finiscono però col creare gravi incon venienti. Lo Stato spende ogni anno per questi esami più di quattro miliardi ed è quindi un dovere che si cerchi di renderli capaci di assolvere efficacemente la funzione loro attribuita. Felice Froio