Il mezzo milione di stranieri in Liguria offrono un'immagine della nuova Europa

Il mezzo milione di stranieri in Liguria offrono un'immagine della nuova Europa LI ABBIAMO ACCANTO SULLE SPIAGGE E NON LI CONOSCIAMO Il mezzo milione di stranieri in Liguria offrono un'immagine della nuova Europa Non continuano il turismo del passato, quando forestieri ricchi e colti cercavano in Italia il sole e suggestioni classiche - Ora i più si accontentano del sole e del mare; non hanno curiosità nemmeno per la nostra cucina Spesso vivono isolati, nei loro «villaggi»; ripetono le abitudini di casa, si portano dalla patria anche i viveri In genere sono piccoli e medi borghesi, che arrivano con tanti bambini, godono i bagni con tranquillo impegno (Dal nostro inviato speciale) Riviera di Ponente, 30 luglio. Entrano contìnuamente nel nostro paese, a migliaia, coma un esercito in marcia; i visi arrossati, la pelle bruciata dal primo colpo di sole, gli abiti succinti. Li abbiamo accanto, a gomito a gomito, nelle strade e sulle spiagge, ma non li conosciamo: chi sono <ili stranieri, tedeschi, inglesi, svizzeri, austriaci, olandesi, che impinguano le statistiche del turismo in_ Italia? Cera, in passato, un'idea letteraria degli stranieri nella terra delle arti e del sole: veniva principalmente dalle grandi tradizioni britanniche e fran- llllllllinilllllllllllM'MIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII o. I oana oo oa. so, e: orosi ti cesi, anche dai libri polemici, ma ricchi d'amore e di sottile spirito critico, pubblicati all'estero in anni non lontani. Quell'idea, che sottintendeva un rapporto culturale fra il paese visitato ed i suoi visitatori, si appanna al contatto diretto con le masse straniere che popolano d'estate i nostri lidi, facendo pochissime eccezioni. Tedeschi, Inglesi, olandesi, e tutti gli altri, portano l'immagine di un'Europa fortemente livellata, intellettualmente poco curiosa, benestante. Di spiaggia in spiaggia lo spettacolo è corale: il < viaggio a buon mercato », lanciato con spirito missionario dal signor Thomas Cook cent'anni fa è diventato davvero turismo sociale, di tutti, o quasi; ma non è piti sorretto da classiche letture. Su SO stranieri interrogati in un villaggio turistico, uno solo, tedesco, mi dice di aver portato con sé un libro sull'Italia. E' un volumetto di consigli: non girare in calzoni corti nelle città, non scandalizzarsi se nei ristoranti italiani simangiano uccelletti allo spiedo, non protestare per i rumori, perché è inutile farlo. L'Europa più stabilizzata socialmente porta qui i rappresentanti di una nuova piccola borghesia, un tantino opaca. Osserviamoli mentre passano sulla strada costiera. Quasi tutte le automobili sono medie o grandi, di fabbricazione recente; portano famiglie intere, affaticate e distratte, con bambini rosei, immancabilmente biondi. Molte macchine hanno sul tetto battelli di gomma o piccoli motoscafi. Domando a un danese, al volante di una grossa automobile che traina un motoscafo cabinato, quale sia la sua professione: < Impiegato di banca ». La risposta potrebbe dirsi simbolica; rappresenta sinteticamente la nuova classe media europea che scende al Mediterraneo. Qui si capisce davvero qualcosa dell'Europa: le barriere scompaiono; l'infrenabile spinta rial Nord al Sud ci porta immagini di popoli, non di caste. Sono centinaia di migliaia. Dicono che nel 1961 entrarono in Italia 19 milioni di stranieri. Sottratti i semplici gitanti, sottratti quelli che visitarono le grandi città, restano S o 4 milioni di stranieri, sparsi sulle coste d'Italia come turisti estivi. La riviera adriatica e quella ligure ne attirarono l'anno scorso più di un milione; quest'anno saranno forse 600 mila di là e 500 mila in Liguria. La regione offre dunque buone possibilità di analisi, anche se mancano statistiche sulle professioni o i mestieri degli ospiti venuti dall'estero. Grosso modo sono cosi classificabili: prima di tutto i tedeschi, poi gli inglesi, poi i francesi e gli svizzeri, seguiti dagli altri. Sei su dieci scelgono alberghi di seconda e terza categoria o pensioni, due preferiscono i campeggi o i villaggi di casette prefabbricate, due vanno in alberghi di prima categoria o in appartamenti di affitto, pochissimi in alberghi di lusso (quasi esclusivamente inglesi e nordamericanil. I grandi ricchi tedeschi preferiscono evitare le regioni dove i loro connazionali sono più fitti; scendono nelle isole del Mezzogiorno, si appartano negli angoli più aristocratici della Costa Azzurra. La massa, che tende a Ti¬ llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllHIIMIIIIII petere usi e costumi di casa anche in riviera, si addensa nei villaggi di tende e di capanne, o di casette prefabbricate, con organizzazione tedesca oppure olandese. Qui il minatore della Ruhr o l'operaio di Stoccarda parlano esclusivamente tedesco, fanno cucina tedesca, seguono orari tedeschi. Sono vere e proprie città provvisorie, spesso autosufficienti. Più numerose ed estese nella piana di Albenga, dove si insinuano fra orti e coltivazioni di primizie; nel golfo di Andora-, sulle pendici di Capo Cervo, verso Diano Marina. Se ne trovano nei dintorni di Imperia, fra Sanremo e la frontiera, fra Finale e Spotorno, a Varazze, fra' Rapallo e Sestri Levante, e perfino nelle isolate località delle Cinque Terre o sulla riviera da Lerici a Tellaro. Un villaggio autonomo chiamato Villeuropa fu il modello iniziale, costruito alcuni anni fa: piccole casette sparse sulle rocce di Grimaldi, a poche centinaia di metri dal confine. Arturo, oste ligure dei dintorni, mugugna: < Si portano dietro le provviste dalla Germania e dall'Olanda. Una famiglia è arrivata perfino con un sacco di patate >. La preoccupazione del massimo risparmio, ed una certa pigrizia mentale, escludono perfino le curiosità gastronomiche che son sempre riflessi di curiosità culturali. In tutti i villaggi estivi osservo che le famiglie straniere ripetono la cucina di casa, fornendosi agli < spacciy sorti appositamente e gestiti spesso da olandesi, fedeli alle tradizioni mercantili. Ecco il villaggio Bellavista dietro Albenga: 250 operai e piccoli impiegati, un dentista, un insegnante, quasi tutti olandesi. C'è aria di famiglia, molte donne sono poco vestite, ma per semplice abbandono casalingo. Bambini biondissimi mangiano pomodori appena colti nei campi; un grammofono ripete una canzone popolare olandese, per noi sonnolenta. Uno dei fratelli Van der Loo, proprietari del terreno e organizzatori del villaggio, mi accompagna alla baracca centrale: da una parte il bar, dall'altra lo « spaccio ». Le madri olandesi acquistano scatolette, bottiglie di lai. te, pomodori. Sono in vendita bottiglie d'olio d'oliva, ma il signor Van der Loo mi spiega che l'olio viene spalmato sulla pelle per i bagni di sole. Entriamo in un bungalow, le casette prefabbricate: una stanza di soggiorno, due camerette da letto con brande sovrapposte. L'occupa la famiglia del signor H. M. Kxcale, impiegato alla Philips a Eindhoven: moglie, due bambini, 20.000 lire di affitto alla settimana per il bungalow. « Perché ha. scelto questa regione.'». Il signor Ku-ale non ha esitazioni: < C'è la garanzia del sole, si può fare il bagno tutti t giorni». Il suo semplicismo disarma. La concentrazione più mas siccia si ha nei campeggi di Ceriate, con circa 3000 stranieri. Nel campeggio gestito dal Comune si vedono tende perfino a un metro dalla riva, sicché il turista addormentato rischia di fare il bagno se il mare si agita durante la notte. Quaxi 800 sono gli abitanti del campeggio di Levante, per l'80<7o tedeschi; famiglie di impiegati, di negozianti, qualche professionista. Convivono a cinquanta centimetri l'uno dall'altro, silenziosi e ordinati. Sveglia alle sei o alle sette di mattina, bagno di sole e giochi di spiaggia,lunghissime soste silenziose sul materassini di gomma sino al tramonto, con brevi interruzioni per rapidi pasti: pomodori, cibi in scatola, frutta. Sono bandite le discussioni, tanto più quelle politiche: ascoltando un valzer viennese, Herr Goriehs, impiegato comunale di Amburgo, mi spiega: « Qui la serenità è assolutay. Sole, mare e basta. I rapporti con gli italiani sono cordialissimi. Le storie dei giovanotti sono state ingigantite dai giornali. < Qui nessuno si è mai accorto che i giovanotti italiani diano fastidio alle nostre donne ». Accenni, frammenti soltanto di una conoscenza appena tentata. Parleremo di altri incontri in ambienti diversi, dove gli interessi ed i sentimenti danno, alle vacanzein Italia, toni meno spogli. Non vorrei far credere che tutti gli stranieri vengano a fare i bagni preoccupandosi soltanto di portare cibarie da casa, senza girare gli occhi attorno. Mario Fazio arrivano con tanti bambini, godono i bagni con tranquillo impegno La tenda sulla spiaggia: il periodo delle vacanze e breve e specialmente i turisti che vengono da altri Paesi cercano di approfittarne vivendo più vicino possibile al mare, sia pure tra i sassi e col rischio di improvvise ondate (Telefoto)

Persone citate: Bellavista, Grimaldi, Herr Goriehs, Mario Fazio, Ponente, Thomas Cook