Talvolta la strada ci può "ipnotizzare,,

Talvolta la strada ci può "ipnotizzare,, Un insidioso pericolo per gii automobilisti Talvolta la strada ci può "ipnotizzare,, E' successo a molti guidatori di percorrere lunghi tratti in stato di semi-incoscienza - Esperienze americane e consigli pratici per combattere il fenomeno (Nostro servizio particolare) Los Angeles, 27 luglio. Da un rapporto della polizia di un piccolo centro della California: «Incidente automobilistico accaduto il 23 scorso al chilometro 83 dell'autostrada di Los Angeles. Verbale di interrogatorio di J. M., guidatore della vettura che ha investito da tergo l'autocarro guidato da R. K.: "la strada era diritta, con poco traffico, il fondo stradale perfetto. La mia macchina, quasi nuova, funzionava benissimo; marciavo alla velocità costante di 60 miglia (96 km. orari). Era mezzogiorno, faceva caldo, ma mi sentivo invaso da una piacevole sensazione di benessere. D'improvviso, senza che avessi visto alcun ostacolo davanti a me, sentii un grande schianto e mi trovai incastrato sotto il cassone di un autocarro..." ». Che cosa era successo? L'automobilista, che per miracolo non aveva riportato che ferite leggere al viso, non è stato in grado di fornire alla polizia altri elementi all'infuori di quelli sopracitatl. «E' probabile — concludeva il rapporto — che J. M. si sia addormentato al volante >. Eppure, il guidatore ricordava benissimo la sua velocità (neppure elevata in rapporto alle condizioni della strada e del traffico), ricordava di non sentirsi affatto stanco, e di non aver visto alcun veicolo procedere davanti a sé nella stessa corsia. E dai primi accertamenti non era risultato che J. M. avesse tracce di alcool nel sangue e nell'alito. E allora? Allora non rimane che una spiegazione, fornita dagli psicologi e da parecchi esperti della circolazione, sulla base della teoria secondo cui la strada può talvolta esercitare una specie di azione ipnotica sugli automobilisti. In realtà, dicono questi specialisti, nessun ipnotizzatore potrebbe desiderare condizioni più favorevoli di un nastro rettilineo, vuoto e lucido davanti agli occhi del soggetto da suggestionare, se per ipotesi assurda volesse determinare le premesse di un incidente. Sull'« ipnosi della strada» sono state del resto condotte approfondite inchieste, a livello universitario, interrogando un gran numero di automobilisti usciti indenni da incidenti apparentemente inspiegabili, come quello del signor J. M. Ecco qualche testimo nianza resa nota sull'argomento. « Avevo lasciato casa mia a Elma, nello Stato di Washington — racconta un professionista — per andare verso il sud dell'Oregon. Ero accompagnato da mia madre. Ci eravamo messi in macchina alle sei di mattino, in modo da percorrere il maggior numero possibile di chilometri prima di essere sorpresi dal caldo. Guidavo da circa un'ora; mia madre sonnecchiava, c'era poco traffico e avevo da poco attraversato la città di Chehalis. Avvertii anch'io una leggera sonnolenza, e sbattei le palpebre con forza per riscuotermi. Improvvisamente mi resi conto che stavo entrando a Toledo: avevo dunque percorso i trenta chilometri da Chehalis a Toledo mentre mi sforzavo di tenere gli occhi aperti? Dovevo aver sicuramente incrociato altri veicoli, e superatone qualcuno, ma non ricordo assolutamente nulla del tempo intercorso a percorrere quei trenta chilometri... ». Un radiocronista di Nuova Orleans, ha raccontato di essere anch'egli rimasto vittima dell'ipnosi della strada mentre si recava da Portland, nell'Oregon, a San Francisco, costeggiando la riva del Pacifico. « Vidi avvicinarsi le luci dì una città e mi resi conto — racconta — di essere rimasto in uno stato di semi-incoscienza, tra sveglio e addormentato, negli ultimi quaranta chilometri almeno. Non mi riuscì di ricordare 11 più piccolo particolare di questa parte di strada». Sembra dunque, affermano gli esperti, che esista davvero questo fenomeno cui è stato dato il nome di Ipnosi della strada: qualcosa che è molto simile al dormiveglia ma che non è assolutamente sonno. Ed è evidentemente una condizione psicofisica pericolosissima, che si determina specialmente sulle autostrade, a velocità per ipotesi abbastanza elevate. Come combatterlo? Esperienze effettuate nello Stato del Connecticut, in cui gli incidenti sono meno frequenti che altrove, pare ab biano dato risultati molto po sitivi. Sui bordi delle strade so no stati installati in gran nn mero segnalazioni di notevoli dimensioni, dipinti a colori vivaci con vernici riflettenti Questi segnali contengono quasi tutti delle specie di messaggi immediati, brevi, con pre cisi accostamenti graiici. Tal volta .sono..avveraimenti im pressionanti, addirittura cinici, come < death » (morte) che è una parola di cinque lette re, come < speed » (velocità) i il riferimento tra velocità e pericolo dovrebbe essere più pronto. Allo stesso modo la paiola < life » (vita) è di quattro lettere come < slow » (lentamente). Se un automobilista supera uno di questi segnali (piazzati nei punti più pericolosi) senza rallentare, ne trova subito dopo un altro: < radar », che lo informa della presenza di una stazione di controllo della velocità da parte della polizia, Un curioso sistema è poi messo in atto sulle strade del Connecticut: in cima a molti dossi, si staglia contro il cielo la sagoma di un poliziotto accanto alla propria motocicletta Questa è autentica, mentre l'uomo non è che v mannequin. Passata la sorpresa — e il colpo di fieno se si è oltre il limite di velocità stabilito per quel tratto — l'automobilista indisciplinato accelera nuovamente, ma subito dopo non è raro si trovi in presenza di un poliziotto autentico. Tutti questi sistemi dovrebbero servire a combattere l'ipnosi della strada. Altri so¬ no consigliati dagli esperti; per esempio: 1) durante l lunghi viaggi fermarsi a intervalli regolari e sgranchirsi le gambe; 2) se viaggiate soli, tenete i finestrini aperti; 3) masticate delle caramelle, o un chewing-gum; 4) variate la velocità della macchina ogni quarto d'ora; 5) prima e durante il viaggio, mangiate poco e soltanto cibi leggeri: 6) tenete una posizione rigida, evitando di rilassarvi. Roberto Falago

Persone citate: J. M., R. K.