Solo in casa è ucciso da un infarto mentre telefona per chiedere aiuto

Solo in casa è ucciso da un infarto mentre telefona per chiedere aiuto Un industriale di trentatrè anni9 ex-calciatore Solo in casa è ucciso da un infarto mentre telefona per chiedere aiuto La moglie e la figlia erano in villeggiatura - Dopo una cena per festeggiare le vecchie glorie granata si sente male - Drammatico dialogo con il medico - Bevande ghiacciate e afa avrebbero causato il collasso Un giovane industriale, Ettore Gallizio di 33 anni, abitante in via Madonna delle Rose 33, è stato ucciso da un infarto ieri all'alba, mentre telefonava al medico per chiedere soccorso. Era solo in casa, la moglie Andreina di 32 anni, e la figlia Luisa di 6 si trovavano in villeggiatura, a Clavière. Ettore Gallizio possedeva, con il fratello Alessandro di 36 anni, una fabbrica di prodotti chimici [ in corso Unione Sovietica 187. Era di costituzione robusta: aveva giocato- tra le riserve del Torino. Solo dopo la sua morte il perito ' incaricato dell'autopsia ha riscontrato che aveva già avuto, senza accorgersene, quattro o cinque infarti. Nemmeno i medici che lo avevano visitato quando aveva contratto un'assicurazione sulla vita avevano notato qualcosa d'anormale. L'assicurazione risaliva ad un anno fa circa: l'aveva stipulata sotto l'impressione di un tragico fatto: aveva perduto i genitori in un incidente stradale. Tornavano dalla Riviera, dove erano stati a trovare la nipotina in villeggiatura. In via Onorato Vigliani, un autocarro era piombato addosso alla loro « 600 » schiacciandola completamente: dalle lamiere contorte erano stati estratti solo due cadaveri. L'altra sera, Ettore Gallizio era stato a cena con un gruppo di amici al circolo dei Macellai in corso Casale: si festeggiavano le vecchie glorie del « Torino » e si è brindato e mangiato forse più di quanto, con il clima torrido di questi giorni, sia consigliabile. Tornando a casa, il giovane si lamentava con gli amici d-el caldo afoso, e s'è fermato a bere una bibita ghiacciata. Appariva pallido e spossato. A mezzanotte, il gruppo si è sciolto sul portone della | casa del Gallizio. Alle 4,45 il telefono squilla nel l'appartamento del dott. Bruno Giuseppe Martino, ln via Rosario di Santa Fè 32. Riscosso brusca I mente dal sonno, il medico sol- o o - o o o o e - Ieva il microfono. All'altro capo, qualcuno parla con voce spezzata, come se gli mancasse il respiro: «Dottore, venga subito, sono Gallizio. Sto male e sono solo in casa ». Il dott. Martino conosce bene il giovane. « Che cosa si sente?» gli chiede. « Sono stato a cena con degli amici, poi mi sono sentito male. Ho messo una borsa d'acqua calda sullo stomaco, ma non serve a nulla ». D'improvviso la voce cambia tono, si fa pressante, disperata: «Mi sento mancare, faccia presto, mi pare di morire ». « Non si agiti — erida il medico nel microfono — si stenda sul letto e mi aspetti ». Cinque minuti dopo è in via Madonna delle Rose. Sale al quinto piano e suona alla porta del Gallizio. E' chiusa, nessuno risponde. Il medico sa che sullo stesso pianerottolo, dì fronte, abitano i suoceri del giovane. Forse ha cercato aiuto presso di loro. Ma alla sua scampanellata, Giovanni Girardi si affaccia in pigiama, insonnolito. Non sa nulla. In due, tornano a battere alla porta del Gallizio. Dev'essere successo qualcosa: sotto i battenti filtra una lama di luce, ma dentro non si sente nemmeno un fruscio. Dalla casa dei suoceri, prova a telefonare: nel silenzio, si ode distintamente lo squillo ripetuto nell'appartamento vicino, ma senza risposta. C'è solo una cosa da fare, chiamare 1 vigili del fuoco. Il medico ha già capito la gravità della situazione: attendendoli, prepara una iniezione di adrenalina. Quando arrivano, è già pronto, con la siringa ln mano. I vigili salgono al quarto piano, entrano nell'appartamento sottostante con una breve scala. La agganciano al balcone superiore, si arrampicano in fretta. La porta a vetri è socchiusa: un istante dopo, dall'interno, uno di loro apre la porta d'ingresso, il medico entra. Si china sul corpo riverso a terra nell'atrio, accanto al tavolino del telefono. Ma è già troppo tardi. Si rialza lentamente, con la siringa ancor piena in mano. Ettore Gallizio è ormai morto: deve aver avuto appena la forza di riappendere il microfono dopo aver chiamato il dottore, ed è crollato. La moglie è rientrata ieri, disperata, dalla villeggiatura. II marito le aveva telefonato l'altra sera alle 21,30: era allegro, stava andando a cena con gli amici e le aveva detto di aver fretta, perché era un po' in ritardo. Poche ore dopo, moriva solo, sul pavimento della casa deserta. [ Ett Gllii di 33 i Ettore Gallizio, di 33 anni

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