Un teste in camera di sucurezza si decide a dire la verità

Un teste in camera di sucurezza si decide a dire la verità per concludersi il "processo dei 46 99 ^ nMA#«> Atre mi -nJ -cjl fi /B m^t Un teste in camera di sucurezza si decide a dire la verità Testimonianze a difesa che rischiano di aggravare la posizione degli imputati - Un impiegato della federazione comunista tra i più violenti - Oggi la requisitoria del pubblico ministero o ■ Anche il «processo dei -Hi a per.r. Il tumulti di piazza Statuto si stai d-1 nvviando verso la conclusione. C-lNelle (luc u,ti'ne giornate sono; n7 stati asrolta,i 1111 gruppo di testi- p'moni di accusa e tutti ciucili a: -|(lia.sa> ma< per ,„ vml„. ,„.„,„• tratto maggiore| o1 imputati hanno 0] vantaggio dallo dichiarazioni di -! coloro elio orano citati por aecu -|8nVM chn non da"° testimonianze al uitenslve' Questi testi a difesa (quasi tut- . ti parenti o amici degli accusa- a ti) potevano riferire soltanto su a- circostanze che hanno un inteti rosse indiretto sulla causa. Bra- ino informati minutamente dljkiuanlo il « loro > imputato avo- va fatto lungo la giornata dell9 luglio, magari fino prima elio capitassi mezz'ora1 piazza Statuto, ma a questo punto non potevano aggiungere altro. D'ai- tra parte, un testimone presen-lto ai fatti» avrebbe dovulo ne-!cessaiiainente spiegare porcile sii trovava in piazza Statuto durante io «ore calde » e, soprattutto, cosa faceva. Una situazione peri- colosa e di evidente imbarazzo. IUn bruito momento, ad osomI pio, ha passato ieri il toste Majrino Caimmi, cugino del Frulla, ! colui che, al momento dell'arre■ sto, ingaggiò una violenta lotta con l'agente Perrone. Il Caimml I Illa dotto invoco che. sotto i suoi! |occhi, non accadde nulla di spe-Ijcialo: il l'ermo del cugino non fu li affatto movimentato. |Presidente — Lei insisti uri rfire che tra suo cugino c l'agi lite non vi ]u colluttazione? Testo — lo non l'ho vistu. Il dott. Moscone ordina il fer-lino del Caimmi e lo fa accompa- gnare in camera di sicurezza dai _ carabinieri a meditare sulla se-| rlctà della testimonianza. Quan-. do, dopo qualche tempo, Marino Caimml torna davanti al tribu naie, finisce per ammettere, sia pure a denti strotti, che egli vide il cugino e l'agente Perrone lot- ,.irc. avvinghiati. Prima di rimetterlo in libertà, m seguito alla ritrattazione, Il presidente rivolgi: ai presenti un secco ammonimento: « Quando i ti sii vogliono strafare, sono di danno e non di vantaggio agli imputali, perché, svisando la verità, finiscono per gettare ombre e creare sospetti anche su situazioni clic forse potrebbero risol- jtiersi», Piuttosto agitate sono state anlcho deposizioni di Incoronata 1 -N'igro, una ragazza citata a fa vore del, Solari, e di Giovanni Dozzo, futuro cognato del Bosco lo, il giovane che fu arrestato lcon sassi in tasca o dichiarò di !averne scaglialo soltanto uno i contro un lampione, II Dozzo afferma che il Bosco lo, quella sera, doveva fargli vi sita, in corso San Martino, per Iripararc l'apparecchio televisivo. Tra l'altro si trattava di traspor tare l'antenna dal balcone sui ietti. Presidente — E proprio alle dieci di seni si va a fare un la- I voro del gene ! Durante l'Interrogatorio della INigro si scopre che alcuni testi linoni stanno tranquillamente as |sistendo al dibattimento, nel re¬ cinto del pubblico. Il dott. Moscone ordina l'appello dei testi a difesa e li fa accompagnare in cancelleria. Di là usciranno uno lalla volta c solo per essere con dotti in aula. Nello udienze precedenti erano |statl interrogati gli ultimi testl- dott. Mangano, della Questura di lGenova, un funzionario che dires- Cse il servizio in piazza Statuto lnno alle 21 del 9 luglio. Il dottor &Mangano alto, atletico con cor- m^.V*EM '"ancia"- vano sassi è Stettiin^Zk.. , _ . ... \.WL agente Ca.i.nzzo, della squa- ^lira politica, che prestò servizio li borghese sul luogo del tumul- L,, vide invece Luciano Casadei, 2fi"Ventre IncUava un"' Tuoi» di giovai tra i òiù sca>ESTedv.ott Anc'hè H Casa- 'dei - secondo il Cannizzo - lan- ciò sassi e ingiuriò le forze del- lordino. L'imputato nega recisa- mente: «Sfaro attraversando la piazza per recarmi a prendere il tram-.. Ma anche l'agente Fot- [moni di accusa e tra gli altri il Ma audio t'agente _ i-ante lo scorso nell'atto di rac-!cogliere pietre e lo udì pronunciare frasi ingiurioso. L'Interrogatorio del brig. Oliveri, dei carabinieri, £ durato, quasi due ore. Il sottufficiale ha catturato personalmente o a con-|tribuito all'arresto di 13 personeKe quindi i suoi ricordi non sono Isempre precisi. SI rivela incerto 1su taluni particolari, specialmon- te per quanto riguarda le ore e !i luoghi Tuttavia quando si1tratta di ' descrivere' le situazioni |e le modalità dei vari arresti, il sottufficiale ritrova la memoria e formula accuse circostanziate. Ta- lune affermazioni del brlg. Oliveri hanno avuto conferma da parte di altri testimoni. Sono stati ascoltati anche i giornalisti Emio Donaggio e Alessandro Rigaldo sull'episodio della sassaiola contro la Gazzetta', del Popolo. Rigaldo, in un con-1 franto all'americana, riconosce; l'imputato /iiilian come uno dell partecipanti all'attacco contro la sede del giornale. Il brig D'Agostino, della squa dra mobile, ha conformalo l'accusa contro il tranviere Corrlas che, sulla pensilina di corso Beccaria, avrebbe pronunciato trasi oltraggiose contro le forzo dell'ordine. Il Corrias chiede la parola: «Signor presidente, io non avrei mai offeso gli agenti proprio in presenza di questo signore. Lo conosco di vista e so che fa il poliziotto ». Ma D'Agostino ripete di aver udito molto bene le frasi del tranviere e di averlo anzi ascoltato per alcuni minuti prima di Intervenire. Stamane il dott. Panzaranl pronuncia la sua requisitoria e nel pomeriggio parleranno i primi difensori. Se gli avvocati riusciranno a concludere le loro arringhe entro la mattinata di sabato potremmo avere la sentenza nella serata di quello stosso giorno. Ma gli oratori sono una dozzina e alcuni hanno cinque o sei patrocinati. E' quindi probabile, che il <: procosso dei 46 » si concluda lunedi.

Luoghi citati: Bra