Scoppia un deposito di mine presso Pavia due morti, due feriti, il paese devastato

Scoppia un deposito di mine presso Pavia due morti, due feriti, il paese devastato L'esplosione è avvenuta alle 13,30 a Pieve Porto Morene Scoppia un deposito di mine presso Pavia due morti, due feriti, il paese devastato E' crollata in parte anche una trattoria, attigua al laboratorio di esplosivi - Le vittime sono il proprietario del piccolo stabilimento e un operaio che si trovava nell'osteria - Le macerie li hanno decapitati - Forse un'imprudenza all'origine del disastro (Dal nostro corrispondente) Pavia, 24 luglio. Una spaventosa esplosione è avvenuta alle 13,30 di oggi a Pieve Porto Morone, un paese della « Bassa » a circa 25 chilometri da Pavia, in un casolare adibito a deposito di esplosivi. L'edifìcio è crollato e lo spostamento d'aria ha devastato una trattoria e le abitazioni vicine. Due «omini sono morti e altre due persone sono rimaste ferite. Sono stati danneggiati in un raggio di cento metri gli edifici del paese. Non è stato possibile stabilire con esattezza- le cause che hanno provocato la sciagura. Angelo Migliazza, di 35 anni, un abbattitore d'alberi molto iiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiMiriitii noto nella zona, aveva impiantato da qualche tempo in un locale attiguo al cortile della « Trattoria del sole », che gestiva con la moglie Maria Fiora7ii, di SI anno, un piccolo laboratorio per la confezione di mine, destinate allo « scalzamento » dei ceppi d'albero. Stamane, verso le 10, li Migliazza si era recato al laboratorio ed aveva preparato numerosi involti esplosivi, miscelando polvere nera e nitrato di potassio. Qualche minuto prima dell'esplosione, la madre del Migliazza, Carmeli- na Senti, di 70 anni, si era av-\vicinata al rustico adibito a laboratorio e aveva rivolto un cenno di saluto al figlio. Pochi istanti dopo si è udito un enoi~me boato e la casa è crollata in una nube di polvere. Superati i primi momenti dipanico, qualcuno dal paese hatelefonalo ai vigili del fuocodi Pavia che sono giunti su-bito sul posto, al comando del-l'ing. Paolo Ancillotti. Il Mi-gliazza è stato trovato senza vita. Il suo cadavere era orrl-burnente mutilato. Anche un avventore della € Trattoria delsole » è rimasto ucciso in seguito all'esplosione. E' l'operaio Pietro Re, di 1)2 anni, residente a Pieve Porto Morone. Era entrato da poco nell'esercizio pubblico e si era avvicinato al banco di mescita quando è stato coinvolto nel crollo della trattoria. Una pesante trave, staccatasi dal soffitto, lo ha colpito alla testa e t'ha decapitato. Alla scena ha assistito Maria Fioroni, moglie del Migliazza, che è rimasta a sua volta ferita ad una gamba. Malgrado il terrore, la donna ha trovato ancora la forza di affacciarsi alla porta del corni1} e di raccogliere il figlioletto di due anni, Rosaldo, che poco prima era uscito dal locale. Per una circostanza fortunata, il piccino, benché in¬ vestito dai calcinacci, è rima sto illeso: ha riportato soltanto qualche contusioneQuando è avvenuta la sciagura — l'orologio appeso ad una parete della < Trattoria del solo si è fermato sulle 13,26 — le strade del paese erano deserte. La gente, in prevalenza contadini e operai di un vicino caseificio, era in casa per. la colazione, « Si è udito'un boato spaventoso, la terra è stata scossa come se un tornado si fosse abbattuto sul paese* racconta Bruno Boselli, un giovane operaio accorso fra i primi sul luogo della sciagura. < Poi una nube nera si è alzata da via Min nifi dove era la casa del Mi gliazza. Quando sono arrivato sulla porta della trattoria, ho visto a terra un cadavere senza testa, schiacciato da una trave>. Dopo qualche minuto, tutto 'ti paese si è riversato in via Minniti. Sono stati organizza\ti i primi soccorsi. Il sindaco .del paese, Giuseppe Marinoni, il parroco don Donelli, la\guardia comunale Umberto Dell' Acqua e altri volonterosi '.si sono prodigati nel tentativo di porgere aiuto alle vittime Intanto giungevano sul posto i Vigili del fuoco di Pavia, autolettighe della Croce Verde, carabinieri e agenti di P.S. Un'ora più tardi i cadaveri del Migliazza e del Re venivano ricuperati e trasportati nella camera mortuaria del cimitero. Interrogata dai carabinieri, Maria Fioroni non ha saputo rispondere ad alcuna domando. Ha continuato a invocare il nome del marito. Angelo Mi-gliazza era sposato da otto nnili e aveva due figli, Rosai- do e Roberta rispettivamente di -2 e 11 anni. Anche Pietro Re — sposato con Luisa Mar gnani, di 39 anni — era padre di due bimbi, Giuseppe c Pasqualino, di 10 e 13 anni. Era occupato come operaio presso lo stabilimento Galba- ni di Corteolona e da. due giorni aveva preso le ferie. E' stata aperta una inchiesta per stabilire le cause che hanno provocato l'esplosione. Forse l'imprudenza del Migliazza o una fatalità hanno provocato il disastro. g. n.

Luoghi citati: Corteolona, Pavia, Pieve Porto Morone