L'eroe del cinema muto

L'eroe del cinema muto Crronaca televisiva L'eroe del cinema muto Ve la ricordate la rubrica «Viaggiare»? La trasmettevano di lunedì, non di rado sacrificandola in seconda posizione. Non era una rubrica eccezionale, questo assolutamente no, ma parecchie sue puntate contenevano cose utili, suggerimenti su itinerari e mezzi di trasporto, notizie concrete: per chi s'apprestava ad andare in ferie non era da buttar via. Quest'anno « Viaggiare » è stata messa in soffitta e al suo posto è comparsa un'altra rubrica, < Il giornale delle vacanze » che nemmeno con la seconda puntata è riuscita a convincerci. Al suo grosso difetto-base abbiamo già accennato la scorsa settimana: la formula di insaccare nella trasmissione tutto quello che può riguardare l'estate è troppo comoda e al tempo stesso troppo negativa. Risultato? Un insieme di servizi e servìzietti alcuni dei quali non hanno alcun effettivo interesse; e in definitiva uno spettacolo slegato, svagato, che potrebbe indifferentemente continuare per otto ore di fila o cessare dopo dieci minuti. Ieri sera c'era di tutto: da dichiarazioni di scrittori e giornalisti a informazioni spicciole di carattere mondano-aTtistico, da un incontro con la pittrice Anna Salvatore ad una inchiesta sul twist, dal parere di un medico sul bagni di mare a generici bozzetti di spiagigia, da un reportage sul fe- stivai di Spoleto ad un'indagine di Zatterin sulle pensioni familiari di Riccione. Si è parlato perfino del Telstar e della tv America-Europa. Ancora qualcosa? I due brani più accettabili e più vivi erano quelli sul twist e sulle pensioni di Riccione; ran attorno, quanta roba inutile. Meno male che il «; nazionale > ha offerto subito dopo una selezione del trentottenne film < Il ladro di Bagdad » con il super-eroe del cinema muto Douglas Fairbanks. Principesse, felloni, mostri, tesori, magie, castelli fatati, tappeti volanti: e fra tutto e su tutto il sorriso spavaldo, i muscoli, il simpatico e gigionissimo atletismo di Douglas Fairbanks. Girato con ritmo inesausto, zeppo di trucchetti ben realizzati, il film è risultato divertente ancor oggi per maggiori e minori di anni sedici. Peccato, veramente peccato che questa bella serie americana t Quando il cinema non sapeva parlare > abbia un inconveniente ineliminabile: ciascun numero è di una brevità eccessiva: per una materia così ricca, così ampiamente sfruttabile venticinque minuti sono davvero pochi. * * II secondo canale ha inscenato « Uomo in ogni stagione > di Robert Bolt che rievoca la figura di Tommaso Moro, cancelliere di Enrico Vili d'Inghilterra. Tanto di cappello alla nobiltà del testo, una lode alla misurata interpretazione della compagnia ,del Teatro della Cometa in Roma. Resta però da dire che il dramma era piuttosto austero e pesante (certo inadatto alla stagione estiva) e che era richiesta da parte dello spettatore una non comune conoscenza della storia inglese del 1500. * * Stasera sono alla ribalta due programmi che hanno bisogno di riabilitarsi. Sul primo canale «Campanile sera> dovrà cancellare il non felice ricordo di martedì scorso: il suo ritorno sul video ha coinciso infatti con una magra trasmissione. Sul secondo canale t Più rosa che giallo » con Bonucci non ci ha dato sinora che delusioni: a quando un'impennata? u. bz.

Persone citate: Anna Salvatore, Bonucci, Douglas Fairbanks, Robert Bolt, Tommaso Moro, Zatterin

Luoghi citati: Bagdad, Inghilterra, Riccione, Roma, Spoleto