Appuntamento a Locarno tra Oriente e Occidente

Appuntamento a Locarno tra Oriente e Occidente Mercoledì si apre il XV festival del cinema Appuntamento a Locarno tra Oriente e Occidente Alla rassegna partecipano film di 33 Paesi (Nostro servizio particolare) |dLocamo, 14 luglio. ', .... ., . inSenza e angori pubblicitari, Lcome è nel p sue signorili ahi- utudini, prende il via mercolo- "di prossimo il festival interna-\Mziònàle del film di Locamo. 1E' questa la quindicesima edi-ldzione di una rassegna, le cui|Corigini semiclandestlne risalgono all'immediato dopoguerra e il cui sviluppo si è avuto negli anni della c guerra fredda > quando la neutrale Svizzera potpva offrire un comune terreno d'incontro e di intesa alle cinematografie di Occidente e d'Oriente, senza che le une o le altre dovesse- ppskègtvtro scendere a compromessi o na patteggiamenti. Ora, almeno per quanto riguarda il cinema, siamo in fase di distensione (anche se festival forzatameli Sitrte politicizzati come quello di dBerlino non contribuiscono a IDmantenerlaì, ma Locamo continua a svolgere un'utile opera di rinsaldamento dei rapporti, sempre più numerosi, fra le cinematografie di tutto il mondo. Ben trentatré paesi, d'Europa, d'America, d'Africa e di Asia, hanno infatti annunciato la loro partecipazione al festival di quest'anno. Taluni soltanto con film di cortometraggio, ma più di venti con lungometraggi che dovrebbero dare un'idea non approssimativa della produzione mondiale. Incominciando da casa nostra, quella italiana è la selezione più cospicua, anche se si tratta di film già noti, e assai favorevolmente, da noi: oltre a Divorzio all'italiana di Germi, che per aver raccolto allori in altri festival è fuori concorso, l'Italia presenta a Locamo Anni ruggenti di Zampa, Una vita difficile di Risi con Alberto Sordi e Leoni ni snlc di Caprioli, tutti film che hanno buone carte per portarsi via qualche < vela d'oro 5 (così si chiamano i tfatpldBW(NragSuctmsubRhpJ(vngpremi del festival locarnese l Sche assegna anche e vele d'ar-l'gento > ai cortometraggi) Due sono i film che presenterà la Francia: Un singe cti hivrr di Verneuil, con cui Jean Paul Belmondo e Jean Gabin rinverdiranno la loro fama nei personaggi di due simpatici scolaliaschi (a Parigi si era addirittura pensalo di proibire il film perché incoraggiava, si disse, l'alcoolismo), e la nuova opera dell'autore di L'America vista da un francese, Francois Reirhenbach, che in Un coeur gros coni me ca affronta con lucidità e spregiudicatezza il mondo assurdo e feroce della boxe. Di un regista francese, Vergnes Gilbert, sarà anche il film del Marocco Et, morir la mori... interpretato da attori di quella nazione africana. Poco si sa delle tre pellicole che difenderanno i colori della Germania Occidentale: una di esse. Moniti Moniti hallo Sanati di Hermann e Knoop è un tnKdssccbmds documentario; la seconda, Oh '" taluni di Domnick, s'nnnuncia conio un'opera sneri- Lentale. Ia terza, diretta da u„. , . , ' .... "e!ml,lUl . ^shley, s'intitola Moerdersptcl («Il gioco del 1 assassino ») ed c interpretata dn attori francesi e tedeschi, Con molta curiosità s'attende poi il film austriaco Lulu e per due motivi: porta sullo schermo il dramma di Wedekind che già ispirò Pabst ed è firmato da Rolf Thielo, il regista della Ragazza Rosematir che ancora una volta ha voluto Nadja Tiller come protagonista. Sulla carta, gli anglosassoni non hanno grande spicco. Gli Stati Uniti concorrono con due iilm, llnr Hunt (già presen tato in Italia con il titolo Cor ria di guerra) dei fratelli San der„ cTlte Reluctant Saint di Dmytryk; mentre la Gran Bre- tagna annuncia soltanto Rcarh for Gioiti di Leacock. Vanno ancora segnalate, poiché piuttosto rare a un festival, le presenze della Danimarca (con lì malandrino c il suo amico di Annalise Hovmand), del Belgio (con / figli d'Intana di Weymeersch), della Svizzera (con il documentario Nepal di Nòtzli), mentre la Svezia sarà rappresentata, come spesso avviene, dal suo massimo regista, Ingmar Bergman: ma Sasom l tu spcgel («Come in uno specchio »1 sarà fuori concorso poiché negli Stati Uniti ha già vinto l'Oscar. Come è consuetudine, non mancheranno i film dei paesi socialisti. L'Urss ha iscritto una nuova riduzione del celeberrimo romanzo tolstoiano Resurrezione diretta da Mikhail Schweitzer; la Polonia presenterà l'ultima opera di Jerzy Passendorfer, Wyrok («La sentenza»); la Jugoslavia scenderà in lizza con Citrina Dcvoijka («.Una strana ragazza *ì di Zivanovic; la Ceco Slovacchia parteciperà con La 'rnppoZa drl diavolo ai Vìac\\ tenendo come eccellente asso nella manica il nuovo film di Karel Zeman sulle avventure del Barone di Muenchhausen. Anche i paesi extra europei saranno largamente rappresentati. L'America del Sud, con la scorta di due film fuori concorso dell'importanza del brasiliano // pagatore di promesse, trionfatore a Cannes, e dell'ultimo Bunuel, L'angelo sterminatore, annuncia opere messicane e argentine. Il Giappone, sia pure anch'esso fuori concorso, può vantare i nomi illustri di Kurosawa e Mifline, rispettivamente regista e protagonista di Sanjuro. L'India e Israele completano infine il cartellone di un festival che offre inoltre agli intenditori due retrospettive di grande interesse: una su King Vidor, l'altra dedicata a Jean Vigo che con soli quattro film si è conquistato un posto importantissimo nella storia del cinema. a. bl.