Seio scarafaggi e altri insetti sopravviverebbero alle radiazioni

Seio scarafaggi e altri insetti sopravviverebbero alle radiazioni Le orribili conseguenze di una guerra nucleare Seio scarafaggi e altri insetti sopravviverebbero alle radiazioni A New York, un convegno di scienziati si occupa delle « prospettive di vita dopo un conflitto atomico» - Neppure gli Stati Uniti potrebbero provvedere da soli al ripristino della propria capacità produttiva - Irreparabili mutamenti biologici - Non si escludono pericolose conseguenze della progettata esplosione di una bomba H«ad alta quota o o Nostt-o scivizio particolare New York, lunedì mattina. Le catastrofiche, irreparabili conseguenze della guerra Inucleare sull'uojjjo^ e sull'ambiJblente Tir» cui esso vive, ven-gono illustrate nelle relazioni presentate dagli scienziati riuniti in un convegno, a NewYork, che ha per tema appunto lo studio delle possibilità e delle prospettive di sopravvivenza a un conflitto atomico e termonucleare. Il quadro che essi hanno tracciato è spaventoso, il quadro" di un mondo in rovina, privato di gran parte dei benefici prodotti dal progresso, dominato dagli insetti. Quasi tutti i relatori si. sono espressi in termini di dura polemica contro l'attuale politica nucleare delle grandi potenze, e in particolare contro il progetto americano di far esplodere una bitoJ3gf ^energia 1 ricana/"éd e dì grossa bomba nucleare ad alta quota. Il dott. H. Bentley Glass (che fa parte della commissione consultiva per la biologia e la medicina del comita- .tnmli.my>. ina t ocente alia racoltà di biologia della «John Hopkins University») affermaj che le conseguenze di una guerra nucleare sarebbero fra l'altro, per gli Stati Uniti, che essi verrebbero ridotti al rango di potenza di decimo ordine, in condizioni tali da non poter provvedere da sola al ripristino della propria capacità industriale. Questo è già stato detto da altri. Ma Glass vede le cose sotto un angolo nuovo: «Nulla potrebbe salvare gli Stati Uniti da questa sorte, anche se per l'intera popolazione umana fossero stati realizzati rifugi efficienti contro lo spostamento d'aria, il calore e le radiazioni degli ordigni nucleari; occorrerebbe fornire di rifugi anche la popolazione animale e le piante >. Spiega il famoso scienziato: « L'homo sapiens condivide 11 suo ambiente con altre creature viventi, e solo quando sarà riuscito a distruggere questo ambiente biologico si renderà conto di quanto esso sia necessario alla sua esistenza». Una guerra nucleare, dice Glass, ucciderà tutti gli animali selvatici e domestici; particolarmente catastrofica sarà la distruzione dei volatili. La scomparsa degli uccelli significherà via libera alla moltiplicazione di ogni specie di insetti. Gli insetti sono in grado di resistere a cariche radioattive dieci volte superiori a quelle che l'uomo può sopportare: «Né l'uomo né alcuna specie- animale sono adatti a sopravvivere nell'età nucleare, i soli veramente atti alla sopravvivenza sono gli insetti. Gli scarafaggi, specie venerabile e assai resistente — continua con amara ironia 11 rapporto di Glass — si impadroniranno delle abitazioni degli stolti esseri umani ». Sir Robert Watson-Watt, lo scozzese che inventò il radar, si è scagliato a sua volta, non in tono ironico ma con accenti d'aspra protesta, contro il proposito che gli Stati Uniti si accingono ad attuare nella zona dell'isola Johnston, nel Pacifico, di far esplodere un ordigno nucleare nello spazio per studiare le conseguenze che le radiazioni possono ave. re in quell'ambiente, e i loro effetti sulle onde radio e radar Dice la relazione di sir Robert che « anche nel settore della fisica non è desiderabile che gli sciocchi tecnologici si avventurino dove gli angeli scientifici temono di inoltrarsi» (è un modo di dire anglosassone quello secondo cui gli sventati vanno di corsa ove gli angeli esitano ad entrare). Sarebbe, secondo lo scienziato scozzese, « una violazione dell'implicito giuramento ippocratico dei fisici » un attacco alle fasce Van Alien « con metodi le cui conseguenze non sunu emwe ?ifWWi!^T!ff trebberò essere irrimediabili » cosi l'invio di aghi metallici nella ionosfera, con l'intento di farne una fascia che rifranga le onde hertziane, « è una violazione delia responsabilità etica degli scienziati. E' in questioni di questo genere che da prudente scozzese mi trovo in deciso dissenso, anzi in recisa ostilità, nel confronti dell'avventato americano — conclude aspramente WatsonWatt — o dovrei forse dire dell'avventato uomo del Pentagono? ». Leo Szilard, il celebre fisico di origine ungherese che è stato fra i pionieri della fissione nucleare, ha 'dichiarato per parte sua ai colleghi di essere « ribelle a quel che la storia ha in serbo per noi ». Suggerisce Szilard l'istituzione negli Stati Uniti di un consesso per l'abolizione della guerra; un ibbeadop^ dovrebbe adoperarsi per la eie zione dei suoi membri al congresso degli Stati Uniti. Della questione delle alternative alla paura ha parlato il dottor F. Kenneth Berrier, professore di psicologia alla Rutgers University. Ha detto che « uno studio in corso sulla costruzione di rifugi contro la precipitazione radioattiva, il cosiddetto fallout, ha già mostrato che la gente costruisce questi ricoveri per ridurre la propria ansia. Altri invece prendono parte alle " marce della pace". Abbiamo negli Stati Uniti tre accademie militari; dove si trova un'Accademia intesa a promuovere la pace? ». Giovanni Zverina

Luoghi citati: New York, Stati Uniti