Uno studente si sente male, esce sul balcone perde l'equilibrio e si sfracella in strada

Uno studente si sente male, esce sul balcone perde l'equilibrio e si sfracella in strada La tragedia alle 2 di notte, mentre il fratello e lo governante dormivano Uno studente si sente male, esce sul balcone perde l'equilibrio e si sfracella in strada Il corpo senza vita scorto soltanto verso le quattro da un passante -1 familiari avvertiti dalla polizia - Trovato nella stanza del povero giovane il giradischi acceso accanto a libri aperti Uno studente di 16 anni si 6 ucciso precipitando dal balcone del suo alloggio, al secondo piano di via Mal te ucci quasi all'angolo con il largo Cibrarlo. Lo sventurato giovane nel cuor della notte era stato colto da malore. Non aveva voluto svegliare 1 suoi per chiedere aiuto ed era uscito all'aperto nella speranza che l'aria fresca gli giovasse. Ma uno svenimento od un capogiro Sii devono aver fatto perdere l'equilibrio — questa è l'ipotesi più attendibile — ed egli è caduto a capofitto nella strada sfracellandosi. La disgrazia è avvenuta fra le 2 e le 3 di Ieri. Né 11 fratello del Biovane né la loro governante, sprofondati nel sonno, se ne sono accorti Soltanto verso le 4 un passante ha visto il corpo inanimato ed ha dato l'allarme alla polizia ed alla Croce Rossa. Un medico, accorso alla chiamata, non ha potuto che constatare la morte dello studente e dichiarare che era stata fulminea. Il giovane si chiama Eugenio Marchetti; avrebbo compiuto 17 anni nell'ottobre prossimo. Abir tava con il fratello Giuseppe, di 19 anni, ed una governante nell'alloggio al secondo piano di lar- go Cibrarlo 11; l'alloggio ha alcune camere che guardano in via Matteucci. I due fratelli sono orfani: hanno perduto i genitori cinque anni fa; a breve distanza l'uno dall'altro sono morti di malattia. Il padre, dott. Giovanni Marchetti, noto commercialista, ha lasciato loro di che vivere; non hanno preoccupazioni finanziarle. La governante, una signora sulla cinquantina che i fratelli chiamano zia, e con loro da quando sono rimasti orfani. Eugenio era un ragazzo un po' strano. Da piccolo era stato colpito da meningite cerebro-spinale che aveva influito, sia pure in misura lieve, sul suo sviluppo mentale. A scuola era un po' svogliato; trascurava lo studio; preferiva occuparsi d'altro: musica, romanzi, un complicatissimo gioco inventato da lui e dal fratello che richiedeva un impegno cerebrale non dissimile da quello richiesto dal gioco degli scacchi. Quest'anno non frequentava più la scuola: studiava a casa con la Intenzione di presentarsi come privatista all'esame di idoneità alla quinta ginnasio. Eugenio Marchetti amava soprattutto la musica: la sua discoteca era composta In prevalenza di opere di classici; in particolare gli piacevano Vivaldi. Debussy, Ravel, Mozart. Aveva l'abitudine di restare alzato fino a notte Inoltrata per udire i suoi autori preferiti sul giradischi o alla radio. Di giorno studiava; voleva superare l'esame per frequentare l'anno prossimo — cosi aveva stabilito con 11 tutore, un notaio — la quinta ginnasio come alunno interno in un collegio per avere minori motivi di distrazione. La sera di sabato aveva mangiato molto e cibi piuttosto indigesti. Era di ottimo umore, ma continuava a ripetere con il fratello e la «zia» che sentiva molto caldo ed un peso allo stomaco. Verso le 10 la « zia » andava a dormire; un'ora dopo anche Giuseppe si metteva a Ietto. Eugenio restava solo nella camera da pranzo che s'affaccia su via Matteuc!, ad udire musica. Verso le due il fratello è stato destato dal rumore di una porta che sbatteva e poi dell'acqua che scendevi, nel bagno. Era Eugenio che si era rinfrescato la faccia: il rubinetto, infatti, è stato trovato aperto. Poi è uscito sul balcone. Il fratello si è riaddormentato subito e non ha più udito nulla fino a quando non l'ha destato li trillo Insistente del campanello d'ingresso: era un agènte di polizia che portava la tragica notizia della morte di Eugenio. Era stato semplice Identificare la salma. Giaceva in strada, vicino al marciapiede, proprio sotto un balcone dalla cui porta aperta si vedeva la luce dell'interno. Il povero giovane non poteva essere caduto che di lassù. Una rapida Inchiesta aveva consentito di accertare che quel balcone era dell'alloggio abitato dal Marchetti. Gli elementi emersi dalle successive Indagini ereno tali da far escludere l'Ipotesi di un suicidio. Nella camera il giradischi era ancora acceso e cosi pure la radio; accanto v'erano un paio di libri di scuola aperti. Evidentemente il giovane era uscito dalla stanza con l'intenzione di tornarvi non appena si fosse rimesso dal malore che doveva averlo colpito. '.II malessere, che aveva In-precedenza accusato, doveva essersi accentuato. Andò nel bagno per bagnarsi la fronte: a terra è stato trovato un fazzoletto Intriso. Poi usci sul balcone sperando che la fresca aria della notte gli facesse bene. Forse si è seduto sul parapetto e, a causa di uno stordimento, ha perso l'equilibrio ed è caduto. Qualche masè fa per un improvviso svenimento era caduto nel bagno. La salma, dopo le constatazioni di legge, è stata portata all'istituto di medicina legale. Eugenio Marchetti, 17 anni