Una continua girandola di fughe dalla partenza alla linea di arrivo

Una continua girandola di fughe dalla partenza alla linea di arrivo Una continua girandola di fughe dalla partenza alla linea di arrivo Una caduta dell*ex-Maglia rosa anima sin dall'inizio le fasi della corsa DAL NOSTRO INVIATO Sestri Levante, lun. matt Dino Liviero, maglia rosa di un giorno, ha ceduto ieri a Sestri Levante il suo trofeo a Graziano Battistini, protagonista di una coraggiosa fuga di cinquanta chilometri, Iniziata sulle rampe del Passo delle Cento Croci, l'ultima salita della giornata e conclusa da solo, con la muta degli inseguitori appena alle spalle, sul traguardo della cosiddetta « Baia delle Favole >. E' questo l'episodio determinante di una tappa assai faticosa che, portandoci dalla montagna al mare, ci ha condotto anche verso il sole. Il brusco cambiamento di condizioni atmosferiche ha accentuato ancor più le conseguenze — per alcuni corridori — della disastrosa prima tappa di Tabiano Bagni, provocando crolli decisamente clamorosi: Nencini, bloccato in salita da una congestione di stomaco, è arrivato a Sestri' con più di sei minuti di ritardo su Battistini; ancora maggiore è stato il distacco — dieci minuti — di Balmamion. La tappa, una tappa non lunga — di 158 chilometri appena — ma su un percorso tutto curve e' saliscendi e con certi tratti di strada ridotti in stato penoso dalle frane dei giorni scorsi, si era animata sin dalle prime fasi per una caduta della maglia rosa Liviero. L'incidente sembrava senza conseguenze, ma l'andatura piuttosto sostenuta del plotone, impegnato a stroncare anche i più insignificanti tentativi, gli aveva impedito un pronto recupero. Nonostante fosse atteso da cinque compagni di squadra, il velocista veneto sin dalla prima salita quella del Valico dei Mille Pini (m. 646) posto ad undici chilometri appena dalla partenza, si è trovato ad accusare un distacco di un paio di minuti dai primi. Continuando con encomiabile tenacia il suo inseguimento. Liviero è riuscito a rientrare in gruppo dopo una settantina di chilometri ma nel finale, pagherà lo sforzo, crollando clamorosamente sull'ultima salita e presentandosi sul traguardo con un distacco di quasi un quarto d'ora. La volata per 11 traguardo tricolore al valico del Mille Fini era stata vinta dallo spagno¬ lo Cruz, evaso dal plotone dopo otto chilometri di corsa. Nella discesa però il ciclista iberico era raggiunto è sui ripidi tornanti tentava un assaggio Van Looy, con Soler e Massignan. Sotto la spinta di un gruppetto con Battistini, Pambianco e Brugnami, l'intero plotone si riporta sul primi. Soler scatta ancora con Manzoni, ma a Varano (km. 30) si aggiungono al due fuggitivi, in discesa, anche Van Looy, Mileai e lo spagnolo Perez Frances. Tanto basta per scatenare, sul falsopiano, la reazione del gruppo che riassorbe in pochi chilometri il quintetto di avanguardia. I tentativi si susseguono ai tentativi, ma l'unico che viene ad assumere una certa consistenza è quello di Armando Pellegrini, che se ne va da solo al km. 55. ' Una sortita dal gruppo del francese Anglade e dello svizzero Ruegg anticipa però là fine del temerario tentativo del bergamasco. Nella scia del francese evadono dal gruppo (approfittando della confusione per un tratto di strada franato e rimesso in ordine a temporecord), anche Desmet, Martinato, Schroeders, Pambianco e Battistini e poco dopo anche Suarez, Fallarini, Ongenae, Moser e Van Vaeremberg, Gimrai ed Hoevenaers. Questi due drappelli di inseguitori, salvo Schroeders che si rialza ed attende il gruppo di Van Looy, raggiungono dapprima Anglade e Ruegg e poi Pellegrini. Tredici uomini attaccano insieme la salita del passo di Cento Croci, posta a 48 chilometri dall'arrivo. L'avanguardia perde progressivamente di consistenza man mano che la pendenza si fa più dura, finché Battistini, a circa tre chilometri dalla vetta, va via da solo e vince il traguardo tricolore con 25" dì vantaggio su Pambianco e sugli altri sei superstiti. In discesa Battistini guadagna progressivamente terreno fino a portare il suo vantaggio ad l'45" all'attacco del colle di Velva, a quattro chilometri dalla vetta. Evidentemente però, anche il suo fisico risente delle piogge di sabato e non gli consente di produrre' il massimo sforzo con adeguato rendimento. Sul traguardo tricolore del colle di Velva, a venti chilometri dall'arrivo, gli inseguitori infatti sono appena ad l'20" Graziano Battistini tuttavia, cercando di vincere la crisi prosegue il suo disperato sfor zo verso Sestrl Levante men tre fra gli inseguitori — per fortuna della nuova maglia rosa — soltanto Moser, Pambianco ed in parte Fallarini tirano con efficacia e convinzione. Il toscano di La Spezia quindi, pur vedendo il suo vantaggio .diminuire progres sivamente riesce a conservare sul vialone di arrivo di Sestri quel minimo distacco sufficiente per vincere la tappa ed aggiudicarsi l'insegna del pri mato in classifica. A quattro secondi appena il fiammingo Ongenae, gregario di Van Looy, vince lo sprint del plotoncino di inseguitori davanti ad Hoevenaers, Pambianco Desmet, Suarez, Anglade, Fallarini, Van Vaeremberg e Mo ser, mentre Van Geneugden la volata del gruppo a l'37", Tra gli attardati dal plotone, oltre a Balmamion, Nencini e Liviero, di cui si è detto all'inizio, figura anche Taccone. L'abruzzese, sfortunatissi mo, ha forato in discesa, t venti chilometri dal traguardo e la macchina della sua casa, imbottigliata nella confusione della vertiginosa discesa, ha tardato qualche attimo a passargli la ruota, Questo inconveniente, unito alle comuni conseguenze del freddo di sabato, gli ha fatto accumulare, al traguardo di Sestri, un ritardo di oltre cinque minuti. Gianni Pignata

Luoghi citati: Hoevenaers, La Spezia, Sestri Levante