Daems sorprende il gruppo e vince sul traguardo di Sainf Malo

Daems sorprende il gruppo e vince sul traguardo di Sainf Malo Una tappa movimentata al Giro ciclistico di Francia Daems sorprende il gruppo e vince sul traguardo di Sainf Malo Il belga è scattato all'ultimo chilometro ed ha conservato trenta metri di vantaggio su Graczyk e Benedetti - Soler si è ritirato - Altig sempre al comando della classifica - Oggi la St. Malo-Brest (Dal nostro inviato speciale) St. Malo, 28 giugno. Quella d'oggi è stata la ripetizione della tappa di ieri l'altro — quando si arrivò ad Amiens dopo aver riempito il taccuino d'una filza lunghissima di nomi di corridori in fuga, d'inseguimenti, di minuti primi e minuti secondi presi di slancio e accanitamente difesi, perduti e riguadagnati in una girandola dì fasi sempre diverse, che si succedevano a breve distanza l'una dall'altra. Ma se anche si sono annotate le vicende d'una quarantina di fughe lungo i 215 chi¬ lometri della tappa che da Amiens ci ha portati a quest'estremo lembo della Francia dinanzi all'Oceano, l'asito non ha ricalcato il precedente dell'altro giorno: allora, l'ultima fuga (quella del terzetto in cui c'era Carlesi) fu soffocata a tre chilometri dal traguardo e la vittoria venne disputata in volata; oggi, invece, il « colpo > di Daems è pienamente riuscito, ed è stato il piccolo belga a vincere la tappa — sia pure per una decina di metri soltanto, ma ugualmente al termine d'un attacco che — come quando si tira un elastico — proprio all'ultimo mezzo chilometro l'aveva proiettato davanti al gruppone. Inutilmente Benedetti, Graczyck, Geldermans e qualche altro che facevano parte della compagnia in cui c'era, naturalmente, sia la Maglia gialla che gli altri < grandi >, fecero il possibile per recuperare la breve distanza che il vincitore dell'ultima Sanremo aveva « guadagnato > di sorpresa: l'intervallo che li separava dal fuggitivo venne soltanto in parte colmato — e il risultato fu quello che ho detto. A dieci metri da Daems si piazzava il francese Grac- yek, terzo il nostro Beneetti, poi De Cabooter, Van ooy e tutti gli altri, con identico tempo valevole per a classifica. Anche oggi s'era cominciato tambur battente. Poiché ' la artenza effettiva era fissata na cinquantina di chilometri uori Le Havre — in quel ont-L'Evèque famoso per 1 uoi classici formaggi —, al mattino i corridori erano stati aricati su capaci autobus, he li portavano a destinaone. Pronti, via, e subito la rima fuga. Un minuzioso lenco di tutti i tentativi ocuperebbe troppo spazio, e baterà citarne i principali. Uno di essi, durato ben cinuanta chilometri, ebbe per niziatori quattro dei nostri: Nencini, Benedetti, Mlnieri e ogliati, in compagnia di ualche francese, belga e spanolo, ma alla fine dovettero edere — sebbene a un certo unto, verso il 70" chilometro i corsa, il cronometro gli asegnasse un vantaggio di quai due minuti. Quando la prima frazione del gruppo, guiata dal campione mondiale Van Looy — attivissimo a rinuzzare tutti i tentativi — con a presenza dei nostri migliori, gli arrivò addosso, ancora Benedetti, Tonucci e Minieri con ualche altro se la diedero a gambe. Ma non rimasero a lungo oli. Ancora Van Looy fu quegli che guidò la prima fraione del gruppo a raggiungerli, e la sua azione era tan-| o potente che persino Anqueil e Baldini rimasero indiero (o, forse, perché, sapevano che poi le acque sì sareb bero quietate. Il che avvenne poco prima del 90" chilome TO). -, era ' giunti 8^186" chilo metro allorché una maglia bianconera e la massiccia figura di Balletti uscirono dal gruppone. Mano al cronome tro: sono 20" dopo due chiometri, poi 25, poi 30 dopo tre chilometri. Il grosso ha un momento d'indecisione, tanto che la reazione di Pambianco, che si trascina dietro il com pagno di squadra Marcaletti, con Di Maria e Busto non vie ne subito raccolta. Soltanto quando vede che il roma gnolo s'è agganciato a Baietti, il gruppo si scuote, e va a riprenderli. L'episodio, durato 17 minuti, è terminato a 16 chilometri dall'arrivo. Neanche il tempo di tirare il flato, e nuovamente Balletti ritenta, Ma neppure stavolta gli riesce, Ormai si è alla periferia di St.-Malo, alle mura ciclopiche del nido di corsari da cui, nel tempo che fu, partivano gli schiumatori dei mari per la caccia agli opimi vascelli inglesi. Mahè cerca di filarsene Baffi lo rincorre, e lo pianta; è 50 metri avanti a tutti alla bandierina rossa dell'ultimo chilometro, ma Tonucci gli riporta sotto la lunga fila dei cento e più. Una curva stretta, un monticelo di tre-quattro metri da superare, e Daems schizza avanti a tutti. All'entrata in pista ha trenta metri di van faggio — che in parte con serva fin sulla linea d'arrivo La tappa è stata fatale a Soler — che per le prove fornite al Giro d'Italia sicuramente sarebbe stato uno degli scalatori più in vista nelle tappe d'alta montagna. Un acuto dolore al ginocchio sinistro, da più giorni ribelle a ogni cura, lo ha obbligato al ritiro a metà percorso. Domani va a Brest, a 235 chilometri da qui. Percorso come quello d'oggi, con continui saliscendi Vittorio Varale ORDINE DI ARRIVO: 1 Daems (Philco) 5,21*48", alla media oraria di km. 40,087 (abbuono 1'); 2. Graczyk a 2" (abbuono 30"); 3. Benedetti, 4. De Cabooter; 5. Van Aerde, 6. Van Looy, 7. Gainche, 8 Maliepaard, 9. Velly, 10. Altig CLASSIFICA GENERALE 1. Altig 26,32'35"; 2. Darrigade a 35"; 3. Daems a l'21"; 4. Van Looy e Planckaert a l'29"; 6. Simpson a l'54"; 7. Geldermans, Stolker e Anquetil a 2' 10. Junkermann a 2'03"; 11 Suarez e Ronchini a 2'11"; 13 Van Est a 2'21"; 14. Hoeve naers a 2'23"; 15. Baldini 2'30"; 16. Carlesi a 2'34"; 18. Desmet a 3'02"; 19. Anglade a 3'15"; 21. Massignan a 3'49"; 24. Nencini a 4*08"; 29. Gaul a 6'30"; 45. Bahamontes a 11*19"; 59. Pambianco 15'50". Daoms taglia il traguardo, con un leggero vantaggio sugli inseguitori (Telefoto)

Luoghi citati: Amiens, Brest, Francia, Italia, Le Havre, Sanremo