Parri e Perititi chiamati a deporre ai processo per i fatti di Genova
Parri e Perititi chiamati a deporre ai processo per i fatti di Genova IIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIim filano i testimoni al Tribunale di Roma Parri e Perititi chiamati a deporre ai processo per i fatti di Genova Ieri è stato interrogato il capitano di polizia che comandava la Celere - Ha detto che i dimostranti cominciarono ad insultare gli agenti lanciando monetine da 5 e da 10 lire e chiamandoli « morti di fame » - « Detti ordine al mio reparto di ritirarsi, ma nell'aprile, un varco tra la folla fummo divisi in due tronconi e poi aggrediti » (Nostro servizio particolare) Roma, 26 giugno. Gli on. Ferruccio Porri e Sandro Pertini insieme ad altri nove testimoni, tra i quali il vice sindaco di Genova Rinaldo Mereta, saranno ascoltati dai giudici del Tribunale di Roma, ai quali è stato affidato il delicato compito di far luce sugli incidenti avvenuti a Piazza De Ferrari il 30 giugno 1960 a conclusione di una manifestazione di protesta contro la decisione di far tenere in quella città il congresso del msi. Il Tribunale, accogliendo parzialmente le richieste della difesa per accertare alcune specifiche circostanze e stabilire le responsabilità degli incidenti avvenuti a Piazza De Ferrari, ha deciso di citare come testimoni alcuni parla- mentari ed alcuni esponenti\delle organizzazioni sindacali liguri limitando però il numero inizialmente chiesto dalla difesa e lasciando agli stessi avvocati la scelta dei nomi. Secondo la difesa questi nuovi testimoni dovrebbero riferire sia sulla situazione determinatasi a Genova nei giorni precedenti agli incidenti, sia sui colloqui da loro avuti con il prefetto ed il questore di quella città. La data della loro deposizione non è stata però ancora fissata. Per il resto l'udienza non ha fornito alcun elemento di particolare interesse. Il prof. Alberto Paolella che ha sottoposto l'agente David Baviello — l'unico tra i tutori dell'ordine che ancora oggi risente dello choc sofferto.— ad una perizia non è venuto a deporre sporre la sua citazione «rami-i te i carabinieri. Né tantomeno^ bl'esame dei numerosi altri testi,lha fornito qualche Interessati- j hÌfSL - ee8«™ 'per cui è stato necessario di-\Visconti, uno degli imputati, il pomeriggio del 30 giugno. <Partecipammo entrambi alla manifestazione di protesta — ha spiegato ai giudici — e dopo le 17 rimanemmo insieme. Per cui posso assicurare che i dimostranti non hanno lanciato Pvsassi contro la polizia almeno j sino a quando sono stato pre-i sente io >. I lE' stato successivamente chiamato il capitano di P.S. Del Serbo che comandava la 1* compagnia del reparto «ce- ffj^fteftdrari — ha raccontato ai giudici — dalle 12,30 del 30 giugno, giorno in cui avvennero gli incidenti. Ricordo che i primi scontri avvennero verso le 17, quando parte delle persone, che avevano partecipato alla manifestazione di protesta contro il congresso del msi, cominciarono a tornare sulla piazza. Numerosi dimostranti si sedettero sui gradini della fontana, mentre altri si disposero sotto i portici circostanti. < Ad un tratto ebbe inizio il lancio di monetine da cinque e da dieci lire mentre la folla gridava nei nostri confronti: " Venduti, morti di fame ". Pochi minuti dopo, rendendomi conto che rimanendo inattivi saremmo rimasti accerchiati, diedi ordine ai miei uomini di ritirarsi, sennonché nell'aprirsi un varco tra i dimostranti il reparto rimase tagliato in due monconi e fu allora che venimmo assaliti >. Dopo queste deposizioni non vi è stato null'altro di interessante. Gli altri testi — per la cronaca, trentaquattro — iiiiiitiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiii sioni rese in istruttoria. Il di battimento proseguirà domat- lina. g. g# ♦ hanno confermato le dichiara
Persone citate: Alberto Paolella, David Baviello, Ferruccio Porri, Parri, Sandro Pertini, Visconti
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