Il disastro di Settimo è stato provocato da un vagone-merci costruito nel 1900

Il disastro di Settimo è stato provocato da un vagone-merci costruito nel 1900 Questa volta non esistono responsabilità da parte dei ferrovieri Il disastro di Settimo è stato provocato da un vagone-merci costruito nel 1900 Salite a due le vittime : è morto un messaggero postale di 30 anni, abitante a Torino - Ancora ricoverati 29 feriti - La ruota che si è spezzata ed ha causato la sciagura apparteneva ad un carro cecoslovacco, passato all'Italia come bottino della guerra 1915-18 e ceduto poi alla Jugoslavia dopo l'ultimo conflitto - Questo tipo di ruota è stato abolito nel 1960 dalle nostre ferrovie perché ritenuto poco sicuro (Nostro servizio particolare) Settimo Torinese, 25 giugno. Il bilancio della sciagura ferroviaria di Settimo Torinese è di due morti e di un centinaio di feriti. Alle 9,30 di questa mattina è spirato alla Astanteria Martini il messaggero postale Domenico Tasullo, di SO anni, che abitava a Torino in corso Sempione 252. Era rimasto prigioniero per un'ora tra il vagone postale rovesciato e un macigno di cemento che costituiva la base di uno dei pali della linea elettrica sradicato nel terribile sconvolgimento di carri. I medici speravano di poterlo salvare, ma le sue iesioni erano troppo gravi e ogni sforzo dei sanitari è stato inutile. Di tutti i viaggiatori ricoverati si nutrono preoccupazioni per uno, Votiantaduenne Rodolfo Alemanno, abitante a Vercelli,. in •corso Palestra 18, che è degente nella clinica neurochirurgica delle Molinette di Torino. Parecchi dei viaggiatori che erano stati accolti nei vari ospedali cittadini, nella giornata odierna sono stati dimessi; altri si sono presentati soltanto oggi per farsi medicare contusioni o lievi ferite. Stasera le persone ancora ricoverate negli ospedali di Torino e in quello di Chivasso risultano 29; di questi, soltanto cinque hanno una prognosi di oltre 15 giorni: il già citato Alemanno; Pietro Erasmo Gallo, 37 anni, residente a Bisceglie, che è guaribile in 35 giorni; Pietro Mocca, 28 anni, abitante a Torino, 25 giorni; Vincenzo Di Piero, 37 anni, che abitava nel casello demolito in parte dal carro merci investito e trascinato avanti per SO metri dal locomotore del direttissimo; e Paolo Danna, ventenne di Settimo. Il caso di quest'ultimo sta a testimoniare lo slancio della po polnzione locale nei soccorsi\1 r1111T1111 ! 11111 i 1 i i111 111111111111111 ■ 111« 1111 ! 1111111 ni feriti: egli infatti ha riportato la frattura di un dito di un piede mentre si prodigava nell'estrarre i feriti dalle carrozze sventrate. Alle due del pomeriggio è giunto da Firenze in auto il sottosegretario , al ministero dei Trasporti on. Cappugi il quale, accompagnato dal direttore generale delle Ferrovie ing. Bissone, ha portato ai feriti, a nome del ministro, una parola di conforto e di solidarietà. Egli ha anche disposto perché fossero immediata- mente corrisposti dei sussidi 111111111(1111111f 111 li111II]■ Il 11111M111111M111111111 II in denaro alle persone più, gravi, nella misura di cento mila lire, quale anticipo sulla liquidazione che verrà poi corrisposta dalle Ferrovie, a titolo di risarcimento del danno subito. Ai familiari del messaggero postale morto stamattina, è stata consegnata la somma di 300 mila lire. I funerali dello stesso Tasullo e della donna morta ieri poco dopo l'incidente — Vittoria Emanuel in Foresto, di 70 anni, abitante a Chivasso in via Orti 6 — si svolgeranno questa mattina a spese dell'amministrazione ferroviaria. Sono in corso due inchieste, una da parte della magistratura, diretta dal sostituto procuratore della Repubblica dottor Panzarani e l'altra, tecnica, ordinata dal direttore generale delle Ferrovie. La causa della sciagura è già chiara e appare anche evidente che non vi sono responsabilità da parte del personale. Si è spezzato il disco di una ruota del decimo carro del treno merci che procedeva in direzione di Torino e stava per imboccare la stazione di Settimo. Il carro si è impuntato per terra, s'è staccato dalla prima parte dei convoglio, mentre il dodicesimo vagone, che era carico di scope, è deragliato e si è messo per traverso, proprio sul binario di fianco, sul quale stava arrivando il direttissimo Torino-Venezia. Dal momento in cui è accaduto questo primo incidente al -rsn^rmlmm» cai ■ I—i r""".- t." convoglio passeggeri alla velocità di 108 chilometri all'ora, sono passati 25 secondi. Il macchinista del direttissimo ha appena fatto in tempo ad innestare il freno < rapido » e a gettarsi lungo il corridoio del locomotore per salvarsi. Di solito i due convogli non si incrociavano in quel punto, ma un minuto e mezzo prima. Da due giorni, però, i treni in partenza da Torino devono effettuare un rallentamento per lavori in corso all'altezza del cavalcavia di corso Grosseto. Se il direttissimo 191 non avesse avuto questi 90 secondi di ritardo avrebbe fatto in tempo a passare prima che il merci .ostruisse il suo binnrio. Il carro merci che ha causato la sciagura appartiene "F alla Jugoslavia ed è entrato in Italia il 12 giugno scorso dalla stazione di Poggioreale del Carso con un carico di 594 pani di piombo, pari a 20 tonnellate, destinati ad una fabbrica torinese. Il carro, vecchio di sessant'anni, ha una sua storia. Costruito nel 1900 nella fabbrica ■ cecoslovacca Resicka, durante il conflitto 1915-'18 passò all'Italia come bottino di guerra e circolò sulle nostre ferrovie fino all'ultima guerra quando passò^ sempre come bottino, alla Jugoslavia. La sua ruota che si è tranciata nel disco, attorno al mozzo, è di un tipo che le ferrovie italiane hanno abolito da due anni, appunto perché ritenuto poco sicuro. Tuttavia le caratteristiche generali del carro rientravano in quelle previste dall'Unità tecnica in temazionale, cioè l'ufficio che si occupa dello scambio temporaneo di carri e vetture ferroviarie tra paese e paese. In iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiMii tualmente circolino 15 mila carri stranieri; d'altra parte almeno 20 mila carri italiani sono in circolazione all'estero. Per tutta la giornata di oggi sono continuati in stazione i lavori per la rimozione dei relitti e per la riattivazione della linea elettrica. I treni sono transitati sui binari di smistamento al traino di locomotive. Si ritiene che il traffico normale potrà riprendere domani mattina. Remo Lugli Domenico Tasullo è la seconda vittima del disastro di Settimo. A fianco la ruota (con la data di costruzione: 1900), che spezzandosi ha causato il deragliamento Ognuno di noi poteva trovarsi su questa vettura Una carrozza del Torino-Venezia dopo il tremendo urto: due persone che viaggiavano sul convoglio sono morte