Arnoldo Mondadori cottimista sul pubblico e sugli autori italiani

Arnoldo Mondadori cottimista sul pubblico e sugli autori italiani Dofio 54 anni di esperienza e IO mila apeve pubblicate Arnoldo Mondadori cottimista sul pubblico e sugli autori italiani La gente rivela gusti più maturi; gli scrittori hanno trovato la via giusta: «Possono imporsi, attraverso l'America, sul mercato mondiale » - // successo ne guasta alcuni, ad altri consente un lavoro migliore: « Ho stabilito una mia graduatoria in questo senso, ma non la confido » L'attività attuale dell'editore: trentamila volumi e seicentomila copie di periodici al giorno (Dal nostro inviato speciale) Milano, giugnoParliamo di libri con Arnoldo Mondadori: 54 anni di esperienza editoriale con 10 mila opere, uno stabilimento che produce 30 mila volumi al giorno. Le cifre dònno le dimensioni dell'industriale, ma contano assai meno del personaggio, legato a mezzo secolo di crescita della letteratura nazionale e di sviluppo culturale. Il fenomeno d'oggi, l'aumento straordinario delle ven- dite di libri, è per Mondadoriil coronamento di una lunghissima attività e di una tenace aspettativa. ' «Lasciamo stare le Indicazioni sulle tirature dei romantjii vivici, -sv ui.jiil'i mm i|*u dro superficiale e parziale. Direi che due elementi hanno importanza: il pubblico italiano è più maturo, i nostri autori stanno abbandonando i personalismi e le scuole individuali per aderire alla realtà ». Mondadori aggiunge: c Certamente conta il migliorato tenore di vita. Conta anche lina certa moda dei libri: aiuta, tutto sommato, a diffondere il gusto della lettura. Molti hanno comprato l'Ulisse di Joyce senza arrivare a leggerlo fino in fondo. Ma hanno cominciato a leggere ». Immancabile argomento, la televisione. Anche in questo caso Mondadori è ottimista: «La gente che ha una preparazione ettlturale non può certamente essere distratta dalla televisione. Chi non ne ha af- fatto, è aiutato a compiere i primi passi ». Non alto di statura, un po' tondeggiante, Arnoldo Mondadori~nan mostra i suoi 72 anni; il riso largo spira ottimismo, sommato a modestia artigianale: tutti ne conoscono la storia, da aiutante tipografo nel paese di Ostiglia e socialista romantico fLuce fu il suo primo giornaletto; La Sociale la sua prima Casa editrice) a proprietario di uno dei più grandi complessi edi- ', toriati del mondo. Ottimismo o i : e o a o : a - lombardo, soffuso di cordialità veneta. Gli permette di le gare l'interlocutore con im mediata simpatia personale, e sincerità. Gli suggerisce gitile speranza di industriale: « Stiamo uscendo dai limiti del mercato naziona'.a; gli autori italiani non sono da meno degli altri e presto conquisterai! no anche 1 paesi di lingua in glese, in tutto il mondo ». Per Mondadori, editoria t cultura vivono a patto di allargarsi continuamente. Dal suo discorso si intravvedono probabili tappe: diffusione del libro italiano negli Stati Uniti, dopo l'Europa, e dagli Stati Uniti conquista dei mercati mondiali (in parte avviata) non sarà un atto immediato, Mondadori ne parla con prudenza. Lo lascia intendere, però; mostra fiducia. Ed d questo il suo tratto saliente: la fiducia negii' Tintori italiani Quando si parla dell'antico dubbio sui limiti di tanti no¬ stri narratori, accusati genericamente di restar fermi a un certo provincialismo letterario, Mondadori traduce la questione in termini pratici, quasi casalinghi: «Provincia? Ma quanti narratori americani ci hanno dato capolavori con la 'j loro provincia? Perché non dovrebbero fare altrettanto i nostri? Ne hanno la capacità». Mondadori ■ resta fedele alla vocazione originaria, rifiutando la parte di capitano d'industria e al tempo stesso evi- tando ogni atteggiamento da]uomo di cultura. Ignora la parola letteraria, afferma ai avere sentito giovanissimo il desiderio di pubblicare libri per rispondere a una necessità di conoscenza che sentiva non soltanto sua e che era disgiunta da complicazioni intellettuali. « Sa, io non ho fatto che la quinta elementare, cosa vuole che ne sapessi delle correnti letterarie quando cominciai a stampare. Leggevo tutto, comprando libri dal rigattiere ». Una punta di civetteria. Sbaglierebbe però chi pensasse a un Mondadori semplicemente provvisto di buon fiuto e aiutato da una gran fortuna. Sotto una scorza dt bonarietà elementare si scorge la sicurezza del giudizio, anche verso se stesso (< Je sais ce que je vaux, et crois ce qu'on m'en ditt). A proposito dei fortunati narratori contemporanei dice: «C'è chi viene guastato dai guadagni Improvvisi e diventa scrittore commerciale, ma c'è chi ne trae invito ad una maggior I serenità nel lavoro, scriven-' do con maggior respiro. Ho tili elenco preciso in testa, con i nomi degli uni e degli altri. Naturalmente non glieli dico ». Oggi la sua produzione e vastissima. Alle collane più diverse (dai narratori ai classici, alle edizioni popolari) si affiancano i settimanali come Epoca (« Voglio che siano puliti, devono andare nelle mani di tutti»). Deve aggiungersi presto un mensile fatto in collaborazione con Time, stampato in Italia in diverse lingue. Dalle officine di Verona escono 600 mila copie di periodici al giorno: femminili come Grazia e Arianna, per Risposte ai lettori Devo andare in Sardegna per le vacanze. Quale libro mi potete consigliare, per orientarmi su una regione che non conosco t — Sulla Sardegna esiste spesso di grande valore anche letterario. Un'antologia preziosa è Miele amaro (Vallecchi), di Salvatore Cambosu, il quale guida il lettore a cogliere lo spirito della storia sarda e dei suoi costumi. Il più moderno manuale per una visita ragionata dell'isola è il bel volume edito dall'Automobile Club nella collana Italia nostra. E' una rassegna .olografica che al pregio delle immagini (dovute all'obiettivo di Franco Pinna) aggiunge un patrimonio di didascalie interpretative. I compilatori del lavoro sono Giuseppe IDessì. scrittore tra i più fini della nostra leva narrativa, e Antonio Pigliaru, filosofo del diritto. (g.gh.) bambini come Topolino. Nomi nuovi si aggiungono alle migliaia che Arnoldo Mondadori riuscì ad assicurarsi in mezzo secolo di attività: da Verga a D'Annunzio, da Pirandello e Fogazzaro ai contemporanei più celebri. Alcune collane, come « La Medusa », oggi diretta da Vittorini, aprirono agli italiani la conoscenza della narrativa straniera (Hemingway^ era qui di casa* Mentre si diceva che gli italiani leggevano poco e non leggevano i poeti, Mondadori ebbe il coraggio di lan dare <Lo specchio* comin dando con Cardarelli e Quasimodo. L'editore non precisa statisticamente i maggiori successi di oggi. Ma apprendo che alcuni suoi autori sono sulle 50-60 mila copie, con punte da 100 mila; le opere che hanno una costante ricerca di pubblico (Pirandello, per tare un esempio) si avviano al milione di copie. « Come non essere fiduciosi, quando ai vendono 100 mila copie del Leopardi in edizione piuttosto costosa?» dice Arnoldo Mondadori. Ottimista in tempi durissimi, ha tutte le ragioni per restarlo oggi. Mario Fazio Arnoldo Mondadori è il presidente della casa editrice