Scioperi e prezzi

Scioperi e prezzi Scioperi e prezzi La Stampa è stato il primo giornale in Italia a denunciare il rapido aumento dei prezzi ed i suoi pericoli. Il Ermo, d^a.rm£. '»"'■"■>"a alle nostre colonne, ha avuto una larga eco anche a Roma. In dodici mesi il costo della vita è rincarato a Torino del 7 per cento : fatto molto serio che avrebbe dovuto suscitare un esame più attento da parte del governo e una discussione pubblica più ampia. L'esistenza di milioni di famiglie con un reddito fisso (impiegati, operai, statali, pensionati ecc.) non è legata alla stabilità della lira rispetto all'oro o al dollaro, ma alla sua capacità d'acquisto. Per auanto riguarda Torino —-e probabilmente lo stesso avviene nelle altre grandi città d'Italia — s'è aggiunto negli ultimi mesi un altro preoccupante fenomeno : il rapido rincaro delle aree fabbricabili e degli affitti. La posta di « Specchio dei tempi » ci reca ogni giorno decine di lettere che protestano per l'improvviso aumento; basti un esempio: in case nuove il canone di un piccolo alloggio, adatto a una famiglia di operai o di impiegati, è salito in pochi mesi, senza una ragione plausibile, del 20-25 %. Di fronte a questa situazione, sulla quale richiamiamo ancora una volta l'attenzione delle autorità amministrative e del governo, è più_ facile comprendere agitazioni di carattere sociale che reclamano miglioramenti degli stipendi e dei salari. Ma con la stessa chiarezza, con cui denunciammo la situazione economica, dobbiamo anche affermare che i sindacati proclamano gli scioperi con troppa facilità. Metodo anche più deplorevole, se si tiene conto che le nostre organizzazioni non dispongono, come quelle anglosassoni e di altri paesi, dei fondi necessari per pagare le giornate di assenza. Nessuno può contestare agli operai il diritto di ricorrere allo sciopero. E' la loro arma principale, ma è anche una dichiarazione di guerra e ad essa si dovrebbe arrivare soltanto quando sono andate deluse tutte le speranze di un accordo. Ancora due considerazioni: negli incontri, già avviati o da incominciare, i rappresentanti dei datori di lavoro non devono dimenticare il sensibile, reale aumento dei prezzi al minuto e degli affitti che mette in difficoltà il bilancio delle famiglie con reddito fisso. Infine: se è sacro il diritto di sciopero, ugualmente sacro è quello di chi allo sciopero non vuol partecipare, perché ritiene che le sue eque richieste possano trovare soddisfazione attraverso le pacifiche trattative. Percentuali di assenti Lo sciopero dei metalmeccanici (che in Torino e provincia sono circa 270 mila) è durato 24 ore, dalle sei di martedì alle sei di mercoledì. - Industriale hs«e#»rm*:a Ile seguenti cifre: cSu 125 lEra Indetto dalle tre organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e UH. Un'altra sospensione del lavoro della durata di 24 ore è annunciata per sabato. I dirigenti dei tre sindacati si riuniranno poi nella settimana entrante per decidere l'ulteriore atteggiamento. Sull'andamento dello sciopero dei metalmeccanici l'Unio- o o aziende con 84.849 operai hnn no scioperato 20.857 pari al 24,26%; su 22.353 impiegati hanno scioperato 197 pari allo 0,87 per cento. In totale su 107.402 lavoratori delle 125 aziende interpellate gli assenti sono stati 20.784 pari al 19,35 per cento ». Per le principali aziende le direzioni di fabbrica hanno comunicato queste percentuali di assenti dal lavoro: Riv di Villar Perosa 5,92%; Riv di Pinerolo 0%; Riv di Torino: sta bilimenti chiusi; Aspera Frigo 0%; Carello 23,9%; EHI Zerbonl 85%; Fergat 95%; Giustina 46,2%: Lancia Sede 65,2%; Lancia Filiale 48,57%: Microtecnica 20%: Nebiolo 73%; Osi 77,86%; Pininfarina 13,97%; Rabotti 2%; Officine Savigliano 53%: Viberti 74,2%; Westinghouse 48%; Beloit di Pinerolo 0,7%: Indesit di Orbassano 0%; Mandelli 92,3%; Moncenisio di Condove 91,9%; Trlone di Cuorgné 93,4% Challier 50%: Emanuel 65,8%; Fimet 45%: Watt Radio 40%. Alla Fiat su 91.928 operai ed Impiegati sono risultati assenti 3587 lavoratori pari al 3,9 per cento. In particolare su 77.080 operai gli assenti sono stati 3574 pari al 4,6 per cento; su 14.848 impiegati gli assenti sono stati 13 pari allo 0,1 per cento. In dettaglio nelle singole sezioni si sono avute tra gli operai le seguenti percentuali di assenti: Sede Centrale 0,3%; Auto, Miraflori 1,1%; Fonderie 4,2%; Produzioni Ausiliarie 44,2%; Osa, Lingotto 4,8%; Ferriere 2,2%; Avigliana 0,1%; Grandi Motori 0,4% Sima 0,6%; Spa 7,4%; Materferro 7,2%; Velivoli 7,7%; Motori Avio e Sangone 37,6%; Officine Caselle 0%; Ricambi 4,8%; Metalli 0,6%; Filiale 0,8%; Previdenza e assistenza 0%; Costruzioni 0%. Nei commenti delle organizzazioni sindacali i dirigenti della Cgil e Cisl sottolineano c il successo » dello sciopero e in particolare il fatto che gli assenti dal lavoro sono stati superiori allo sciopero' del 13 giugno scorso. < / lavoratori delle piccole e medie aziende — è detto nel comunicato della Cisl — hanno scioperato in massa. In Torino e Provincia l'astensione dal lavoro ha raggiunto percentuali superiori al 90 per cento. Eieva-ta è stata anche la partecipazione in aziende di notevole importanza quali: Olivetti, Lancia, Nebiolo, Viberti, Westinghouse, Savigliano, Magnadyne dove le assenze dal lavoro hanno superato il 95 per cento. Significativa la partecipazione alla lotta di oltre 7 mila lavoratori della Fiat, dove da oltre 10 anni le agitazioni registravano assenze di poche centinaia di lavoratori in genere attivisti sindacali » Per le varie aziende la Cisl ha fornito le seguenti percen tuali di scioperanti: Lancia 95 %; Viberti 98 %; Bertone 85 %; Safe 90 %; Joannes 70 % Nebiolo 90 %; Westinghouse 80%; Chiantelassa 90%; Ca biati 100 %; Meroni 90 %; Snia Meccanica 90%; Giustina 80% Tonolll 90 %: Abarth 95 %; Am bra 100%; Cromo 100%; Rifo metal 100%; Colombo 100% Ocet 100%; Simbi 60%; Elli Zerboni 98%; Magnadyne 95%; Officine Savigliano 90 % Nello sciopero di martedì gli attivisti sindacali hanno fatto largo uso del sistema del < picchettaggio >. In molti casi si è giunti alla violenza: minacciose siepi umane davanti | agli ingressi delle fabbriche, lanci di terriccio, pane secco o monetine contro coloro che intendevano entrare in officina o in ufficio, minacce verbali o pugni, lanci di sassi contro vetrate di alcune aziende, blocco di tram, danneggiamento di auto e moto di chi si era presentato al lavoro. Incidenti del genere WnlPMUI.ffW 1 J ' centri della p. svinola. La direzione della Safe (Serrature - auto ferroviarie edili) di Grugliasco — dove martedì 600 dimostranti hanno bloccato gli ingressi alle officine, lanciato sassi contro i vetri, bloccati alcuni pullman che trasportavano parte dei 750 lavoratori dell'azienda, inseguendo poi gli operai per i campi — ha indirizzato al ministro del Lavoro, al Prefetto ed al Questore una lettera di protesta nella quale comunica che « In occasione dei prossimi scioperi si vedrà costretta a chiudere totalmente lo stabilimento finché non sia garantita la libertà di lavoro e la sicurezza fisica del propri dipendenti >. Per ricuperare le ore perse martedì dagli operai la Safe ha comunicato al Prefetto che le maestranze lavoreranno nella giornata festiva di venerdì 29 giugno.