Arrestati in Francia sei terroristi che dovevano assassinare De Gaulle

Arrestati in Francia sei terroristi che dovevano assassinare De Gaulle Arrestati in Francia sei terroristi che dovevano assassinare De Gaulle I sicari (fra cui due donne) sarebbero venuti dalla Germania - E' il terzo tentativo dell'Oas di uccidere il capo dello Stato - Straordinarie misure di sicurezza: un medico è sempre accanto al generale, un esercito di poliziotti veglia su di lui - De Gaulle in un discorso in provincia parla per la prima volta di « Europa dei popoli » aglc (Dal nostro corrispondente) Parigi, 14 giugno. NeU'Est della Francia, che il gen. De Gaulle visita in questi giorni, sono stati arrestati sei terroristi deU'Oas che dovevano uccidere U Presidente della Repubblica durante uno dei suoi discorsi oppure mentre si mescola alla folla per stringere la mano aUa gente, com'è solito fare. Gli arresti sono annunciati in mi comunicato ufficiale del governo. I sicari erano sorvegliati da tempo, poiché una informazione giunta aUa polizia indicava che l'Oas voleva ad ogni costo approfittare del viaggio del Capo dello Stato per assassinarlo prima del « referendum » in Algeria. E' la terza volta che l'Oas tenta di uccidere De GauUe. Il primo arresto è avvenuto all'alba di stamane, a Nancy. E' il ventottenne Georges Bourgary, appartenente al gruppo costituito a suo tempo dall'ex deputato poujadista Bouyer, detenuto alla Sante. Il Bourgary, che si fa chiamare lieutenant Colin, era probabilmente il capo del commando. Poi sono state arrestate due donne, delle quali non vennero indicati i nomi, che servirono da intermediarie fra il Bouyer ed altri tre uomini che la polizia ha catturato a Vesoul, quando il gen. De Gaulle stava per arrivare. Pare che i terroristi siano giunti tutti dalla Germania Occidentale. Non si esclude che altri membri dell'Oas J-eciai ad assassinare il Presidente della Repubblica siano tuttora in libertà, e provvedimenti stra¬ ordinari di sicurezza sono stati adottati. Quando viaggia, De Gaulle è protetto da un esercito di agenti; un medico gli è sempre accanto in caso di necessità urgente. La polizia, rifiuta di fornire precisazioni, ma lascia capire che altri arresti sono da prevedersi. E' certo, comunque, che si cerca l'industriale Jean Guerithault, di Hayange, che sarebbe il capo dell'Oas nella regione della Mosella, ed è scomparso. Informato della scoperta del complotto e invitato ad essere prudente, De Gaulle ha detto che non modificherà l'itinerario del suo viaggio; e non tradiva alcuna emozione quando a Dure si è rivolto al popolo per pronunciare il suo discorso. cNoi dobbiamo costruire l'Europa — ha detto — la vera Europa, l'Europa dei popoli, per conseguenza, l'Europa degli Slati e non quella delle parole, dei miti e delle combinazioni ». Accennando per la prima volta all'Europa del popoli, il Capo dello Stato si è evidentemente riferito alla manifestazione avvenuta ieri all'Assemblea Nazionale, quando la maggioranza dei deputati ha abbandonato l'aula in segno di protesta. De Gaulle ha anche affermato la necessità di mantenere l'alleanza atlantica, aggiungendo: < Fatto questo, niente ci vieta di sperare che un giorno o l'altro, al di sopra delle barriere e dei muri, come si dice, l'Europa tutta intera si ritrovi, quando tutti i fanatici e tutti gli ari-abbiati avranno perdalo il loro fanatismo e la loro rabbia, e rimarranno degli uomini che vorranno vivere gli uni con gli altri. Ritornare alle nostre assurde dispute, al gioco di un tempo che non portava mai nulla, mai nulla alla patria, intendo, tutto questo è finito». Sarebbe difficile non rilevare in queste parole una certa irritazione dovuta alle recenti vicende parlamentari. Bisogna dire, d'altronde, che il gesto compiuto ieri da una gran parte dei deputati, i quali hanno abbandonato l'aula dell'Assemblea Nazionale dopo aver fatto leggere da uno di loro un manifesto europeista con 293 firme, viene giudicato con molta severità da tutta la stampa, che ne mette in rilievo l'inutilità e la demagogia. Non c'è dubbio che, se la maggioranza dei parlamentari avesse voluto condannare, nelle forme indicate dalla Costituzione, la politica europea del governo, < la logica, la legge e forse il coraggio — è ancora Le Monde che commenta — avrebbero voluto che presentassero e approvassero una mozione di censura ». Per fare questo, avrebbero però dovuto trovarsi d'accordo nel proporre una politica europea diversa da quella che Couve de Murville aveva illustrato dalla tribuna, ossia avrebbero dovuto scegliere fra le istituzioni supernazionali e la partecipazione della Gran Bretagna, ben sapendo che Londra non intende rinunciare alla propria sovranità nazionale. A proposito dell'Algeria, DehGaulle si e mostrato più sicuro che mai del successo della politica di pace. «Siamo alla fine — ha affermato fra le acclamazioni della folla —, fra qualche giorno l'opera diretta della Francia sarà compiuta in Algeria. E' l'Algeria che avrà la responsabilità di se stessa, l'Algeria con tutti suoi figli, ossia 1 musulmani e i cristiani, l'Algeria nuova » Pcta«ptsltsSandro Volta // viaggio del generale De Gaulle p\i i partenza per vEst della Francia (Tel.)