Kennedy risponde a Kruscev sul Laos «E' un progresso per la pace nel mondo» di Antonio Barolini

Kennedy risponde a Kruscev sul Laos «E' un progresso per la pace nel mondo» Dopo l'accordo dei #*»e principi Kennedy risponde a Kruscev sul Laos «E' un progresso per la pace nel mondo» La situazione nel piccolo paese asiatico è tuttavia ancora confusa - Il capo del governo neutrale partirà per l'Europa lasciando il potere al principe filo-comunista ; Pechino giudica inefficaci gli accordi raggiunti - Il Presidente americano invita il primo ministro russo a « non permettere azioni sconsiderate » (Dal nostro corrispondente) New York. 13 giugno. Kennedy ha risposto immediatamente al messaggio inviatogli ieri da Kruscev e con il quale il Primo Ministro russo si congratulava per il felice raggiungimento di un governo neutrale nel Laos. E' evidente che la soluzione del conflitto laotiano rappresenta un reale progresso di pace per il mondo. Infatti — si ripete a Washington — dall'accordo raggiunto in quel piccolo inquieto paese asiatico potrebbero scaturire ulteriori vantaggi per gli altri conflitti pendenti davanti alle Assise internazionali. Kennedy ne ha fatto chiaramente cenno nel suo messaggio a Kruscev. La risposta esprime soddisfazione, ma al tempo stesso monito e richiamo alla responsabilità degli impegni presi. Eccone il testo: c Sono d'accordo con voi nel ritenere molto incoraggianti le ultime notizie pervenute dal Laos. La formazione del governo di unione nazionale, sotto la presidenza del principe Souvanna Phouma, segna una pietra miliare nella lunga via degli sforzi che abbiamo fatto per raggiungere questo risultato, specialmente dopo il nostro incontro di Vienna. E' adesso altrettanto importante, da parte nostra, influire sui nostri alleati alla conferenza di Ginevra, per rendere compiuti gli accordi raggiunti e farli diventare operanti, con stretta fedeltà ai loro assunti, attraverso la cooperazione di tutti. Noi dobbiamo anche continuare a fare del nostro meglio, per persuadere i responsabili del Laos a perseguire il medesimo fine. < E' estremamente importan te non permettere ad azioni sconsiderate di distruggere il progresso che si è raggiunto. Concordo con voi anche nel ritenere che il progresso continuo, raggiunto per la normalizzazione del problema del Laos, può essere di esempio utilissimo per dare avvio alla risoluzione delle altre difficoltà internazionali. Se, insieme, possiamo favorire la stabilizzazione di un Laos neutrale e indipendente, consolidato con sicurezza nel tempo, non v'ha dubbio che il presente accordo avrà un riflesso positivo, suscettibile di andare ben al di là dei confini stessi del Laos Nel dare comunicazione del la pronta risposta di Kennedy a Kruscev, gli ambienti ufficiali hanno sottolineato la frase: «E' estremamente importante non permettere ad azioni scori siderate di distruggere il progresso raggiunto >. Questo perché già si è profilato, negli ambienti responsabili di Wash ington, un certo malcontento, davanti alle notizie giunte stasera, in base alle quali si è ap preso che il nuovo Presidente del governo del Laos, il princi pe neutralista Souvanna Phou ma e il generale Phoumi Novasari (estrema destra) intendono far subito un viaggio in Europa, lasciando le redini del governo nelle mani del principe Souphanouvong, comunista La cosa appare, in sé, piuttosto strana e non è certo tranquillante per gli osservatori americani. Souvanna Phouma andrà a Parigi, si è precisato, per le imminenti nozze della figlia. Lincoln White, portavoce del Dipartimento di Stato, ha aggiunto che è prematuro sapere se il principe intenda anche partecipare alla riapertura della conferenza dei 14 a Ginevra. In ogni caso, è pacifico — egli ha insistito (e anche il presidente, nel suo messaggio a Kruscev, ha fatto esplicito riferimento agli alleati della commissione dei 14) — che il nuovo governo del Laos non sarà formalmente costituito, se non quando il comitato di Ginevra lo avrà approvato Vale la pena di segnalare che le autorità hanno fatto queste precisazioni, e cioè: finché Souvanna Phouma sarà assente, i suoi ministri non prenderanno ordini dal princi pe comunista, capo provvisorio dei governo; l'attuale potere nel Laos rimarrà nelle mani delle fazioni rivali, nelle aree che essi ora controllano finché le loro formazioni militari non saranno state integrate in un unico esercito. Concludendo, a Washington, si è più in stato di osservazione ed attesa, che di sicurezza. In genere, si è propensi a considerare le euforiche lettere inviate ieri da Kruscev al presidente e al primo mini- stro britannico come una ennesima tempestiva opportunità, colta dal capo sovietico, per tirare acqua al mulino della sua propaganda. Si è pertanto scettici sulle possibilità di immediate soluzioni, per esempio, del problema del Viet Nam del Sud e del Nord. Non si ritiene per nulla giunto il momento di pensare a un eventuale ritiro delle truppe americane dislocate in Thailandia. Infine, non si è propensi a credere che la lettera di Kruscev sia quel principio di concreta offensiva di pace e di distensione, che Kruscev vorrebbe far credere, tentando di accaparrarsi il merito dell'iniziativa. Le perplessità di Washington sono state rinfocolate dalla dichiarazione del governo di Pechino, testé resa pubblica, dove è dotto: < Il governo di coalizione del Laos è solo l'inizio di nuovi guai per quel paese, dato che il Laos continuerà ad essere sotto l'ombra dell'ingerenza americana >. Antonio Barolini