I cinquanta voli dell'X-15

I cinquanta voli dell'X-15 L'aerorazzo americano ohe ha battuto tutti i primati I cinquanta voli dell'X-15 II velìvolo, simile a un missile dalla linea arditissima, viene sganciato in piena corsa da un bombardiere B-52 - Ha già superato la quota di 70 km. (metà di quella dei satelliti artificiali) ed è capace di raggiungere i 6000-7000 km. orari di velocità - Atterra con i propri mezzi Nella scalata all'atmosfera, per penetrare nello spazio cosmico, i satelliti artificiali hanno un concorrente nell'X-15, V aerorazzo spaziale della Nasa. Il programma di ricerche, collegato a questo singolarissimo velivolo, è uno dei più vasti che siano mai stati formulati: comprende rilievi sulla fisiologia dei piloti alle grandi altezze; lo studio del comportamento delle strutture e dei rivestimenti metallici oltre la < barriera del calore >, cioè ad altissime temperature; la risoluzione della propulsione e del pilotaggio agli estremi confini della atmosfera. Oltre che. essere il più veloce velivolo pilotato del mondo l'X-15 è altresì quello che ha raggiunto le altitudini maggiori. Come laboratorio volante, ha già fornito indicazioni importanti su quei < traghetti spaziali*, che dovrebbero in avvenire assicurare il collegamento tra le stazioni nello spazio e le loro basi a terra. La storia dell' X-15 ebbe inizio nel 195B, quando il Comitato Nazionale Consultivo per l'Aeronautica (NACA, poi assorbito nel 1958 nel NASA, comprendente altresì le attività spaziali) decise la costruzione di un aerorazzo per il volo ipersonico e -jyaziale (allora non si parlava ancora ufficialmente di satelliti artificiali). L'impresa si rivelò lunga e laboriosa. Si progettò dapprima un velivolo in forma di missile con appendici alari. La lega usata, d'acciaio e nichelio (l'ormai famosa Inconel X), capace di resistere a temperature di 650 gradi (poco meno del rosso ciliegia), e resistente altresì ai 18lt gradi sotto zero (l'estremo freddo, al pari dell'eccessivo calore, rende fragili i consueti materiali aeronautici a base di leghe d'alluminio), si dimostrò difficile da saldare. Il motore a razzo presentò una serie di problemi: la sua spinta doveva essere regolabile; occorreva eliminare il pericolo di esplosioni; inoltre il motore doveva essere utilizzabile per un ragionevole numero di volte. Alla fine, diede soddisfacenti risultati il motore ThtoIcol XLR-99, a camera di combustione unica, raffreddata dallo stesso combustibile (ammoniaca), che brucia in presenza di ossigeno puro, conservato allo stato liquido. La spinta fornita h di 32.500 chilogrammi: per ottenerla vengono pompati e bruciati 1,500 chilogrammi di propellenti al minuto; la quantità contenuta nei serbatoi dell'X-15 basta per tre minuti. La potenza di tale motore basterebbe per una nave da battaglia. Poi si dovette studiare il modo per portare in volo l'aerorazzo. Impensabile farlo partire da solo da una pista, per quanto lunga: troppo peso per le minuscole ali! Lo si portò a 15 mila metri di altezza, agganciato sotto l'ala di un bombardiere a getto B-5i. Raggiunta tale quota, l'X-15 viene sganciato elettricamente: il pilota dà pieno motore e con una ripida impennata s'inerpica nella stratosfera, penetra nella ionosfera. L'ultima quota raggiunta è stata di 77 chilometri; la capsula di Carpenter, al perigeo, era lontana dal suolo poco più del doppio: 169 chilometri. Allo stesso tempo il pilota Walker (che eseguì tale volo il SO aprile di quest'anno), raggiungeva i 5852 chilometri orari di velocità. In una prova del novembre 1961 furono toccati i 6548: la superficie delle ali scottava come un ferro tolto dalla fucina, per lo sfregamento cóntro l'aria. Esaurita la spinta del razzo, l'X-15 effettua una traiettoria balistica, come un proietto di artiglieria ; guidato però da alcuni piccoli getti di governo (data la rarefazione dell'aria, alettoni e timoni divengono inefficaci) ; quindi in un'ampia curva, pressoché in assenza di gravità, il velivolo volge verso terra. L'atterraggio avviene di solito sul fondo di un lago asciutto, in pieno deserto, vicino alla base militare di Edwards. In una ventina di minuti vengono superati 880 chilometri. A tutt'oggi, l'X-15 ha compiuto una cinquantina di voli, ogni volta migliorando i risultati precedenti. Non sempre tutto è andato bene. In una prova dell'ottobre '59 un elemento del motore a razzo esplose in volo. Il pilota (Crossfleld), che era ai comandi nella cabina pressurizzata, con ammirevole sangue freddo riuscì a ricondurre a terra l'apparecchio, in parte squarciato dalla esplosione. Qui il velivolo si spezzò in due, ma il pilota ne uscì indenne. Sono stati costruiti tre esemplari dell'X-15, da parte della North American, e otto espertissimi piloti fanno il turno, nell'esecuzione delle varie prove. Il programma è tuttora in svolgimento. Riuscirà l'X15 (o altro tipo da esso derivato) ad orbitare intorno alla terra, in gara con i satellitit In teoria, e possibile. Salvatore Caldara L'aerorazzo X-15 fotografato da bordo del bombardiere « portante » nel momento in oui sta per sganciarsi

Persone citate: Carpenter, Salvatore Caldara