Il P. M. chiede 27 anni di carcere per la banda dei giovani teppisti

Il P. M. chiede 27 anni di carcere per la banda dei giovani teppisti Il P. M. chiede 27 anni di carcere per la banda dei giovani teppisti Gli imputati alle Assise di Alessandria sono 24, quasi tutti sui 19-23 anni • Sotto la guida di un sarto, hanno compiuto rapine e furti in negozi, nelle chiese e su auto in sosta - Oggi le arringhe dei difensori (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 13 giugno. Con una richiesta di 27 anni di reclusione in tutto, avanzata dal P.M. dott. Barile, si è conclusa la prima udienza del processo in Corte d'Assise alla banda dei giovani teppisti alessandrini. Gli imputati in questo dibattito sono 24 ma uno solo è comparso a giudizio in stato di arresto. E' il sarto Umberto Murgione, di 20 anni, ritenuto il capobanda, imputato di rapine, associazione a delinquere, e furti continuati aggravati. Da parecchi mesi numerosi furti venivano denunciati alla questura di Alessandria. SI trattava in genere di «colpi» su auto in sosta, in chiese e negozi. Le indagini vennero favorite dall'arresto di un di- i a e i a l 0 , i a I » e o - ciottenne, Giancarlo Giaccherò, che nel luglio 1960 fu sorpreso a rubare nella chiesa della Madonna del Suffragio. Il giovane, fermato da un sacerdote, fu condotto in Questura e fece i nomi dei complici. Si trattava di una vera e propria banda di teppisti che aveva anche compiuto alcune rapine a danno di individui anormali. Iniziava in questo modo una laboriosa istruttoria nel corso della quale alcuni componenti della « gang » venivano arrestati. In un secondo tempo, però, tutti, ad eccezione del Murgione, ottenevano la libertà provvisoria. A conclusione dell'inchiesta il dott. Buzio rinviò a giudizio il Murgione, l'operaio Vittorio Orlando di 19 anni, l'elettricista Giancarlo Barberis di 19, l'ambulante di¬ ciannovenne Ermanno Nerielli, per rapine, associazione a delinquere, furti aggravati. L'Orlando e il Barberis furono accusati anche di atti immorali in luogo pubblico. Giancarlo Giaccherò, di 18 anni, venne rinviato a giudizio per furti e associazione a delinquere; Roberto Viviani, Germano Biancalani, Gian Paolo Olivieri, Mario Spiotta, tutti di 20 anni, Enzo Gattolini, di 21; Valentino Lucato, di 18 e Gianfranco Cadeddu, di 23, per furti aggravati continuati. Giuseppe Biscaro, di 40 anni, che è anche uno dei rapinati, per atti immorali; Elio Laguzzi, di 18 anni; Paolo De Amicis, di 19; Canio Velia, di 20; Giuseppe Cutinella, di 22; Domenico Ferragasso, di 23; Agostino Ferraris, di 20 e Giovanni Meazzo, di 34, per ricettazione. Infine, Urania Costantinidis di 52 anni, Mario Gallo di 40, Primo Tarabuzzi di 37 e Ettore Poggio di 42, furono rinviati a giudizio per incauto acquisto. Tutti gli imputati sono di Alessandria, ad eccezione del Biscaro che abita a Novi Ligure e del Cadeddu, residente a Lecce. Oggi, gli accusati hanno cercato di scolparsi senza però fornire versioni convincenti. Dopo l'escussione dei numerosi testi, quasi tutti parti lese, il P.M. ha pronunciato la requisitoria e ha domandato una pena complessiva di 27 anni di reclusione. Le condanne maggiori sono state richieste per il Giaccherò, 3 anni e 4 mesi di carcere; per il Biancalani, 3 anni e 10 mesi; per il Barberis, 4 anni e 4 mesi; per il Murgione, 4 anni; per l'Orlando, 3 anni e 10 mesi; per il Nerielli, 3 anni e 3 mesi. Il processo riprenderà domani per le arringhe dei dodici avvocati della difesa e, forse, per la sentenza. f. m. Il ventenne Umberto Murgione sul banco degli imputati iiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiii

Luoghi citati: Alessandria, Lecce, Novi Ligure