I successi dell'industria italiana riconosciuti dalla stampa sovietica di Enzo Bettiza

I successi dell'industria italiana riconosciuti dalla stampa sovietica Chiusa dopo 16 giorni la Mostra al Parco Sokolniki di Mosca I successi dell'industria italiana riconosciuti dalla stampa sovietica La «Pravda» parla di ingegneri e scienziati «pieni di talento» e di lavoratori «dalle mani d'oro» - Grande rilievo agli incontri del prof. Valletta con Kruscev e Kossyghin ■ A quasi tutti gli espositori è stato proposto di vendere i modelli portati in Russia - Dichiarazioni del Presidente della Fiat alla partenza per Torino (Dal nostro corrispondente) Mosca, 12 giugno. Con una breve e sobria cerimonia, svoltasi nel bar improvvisato in uno dei padiglioni, si è conclusa dopo sedici giorni la Mostra delle industrie italiane, allestita al Parco Sokolniki di Mosca. II dott. Savoretti, amministratore delegato della Novasider e organizzatore della manifestazione, ha ringraziato gli espositori e le autorità sovietiche che hanno collaborato alla riuscita dell'esposizione. Hanno parlato l'ambasciatore Straneo e l'addetto commerciale dell'Ambasciata italiana, dott. Spinelli; Strnneo ha brindato allo sviluppo delle relazioni d'affari italo-sovietiche con Gvisciani, il genero di Kossyghin, che ha preso continuamente parte a tutte le fasi dell'avvenimento commerciale. Anche la giornata odierna è stata intensa di contatti. Il prof. Vittorio Valletta, presidente della Fiat, accompagnato dal dott. Gino Pestelli e dal dott. Savoretti, ha incontrato il primo vice-presidente del Consiglio Kossyghin. E' stato un colloquio nutrito. Per più di un'ora Valletta ha discusso con Kossyghin la possibilità di collaborazione tra la Fiat e gli organismi economici sovietici. Le conversazioni saranno riprese e approfondite fra una decina di giorni, quando Kossyghin verrà in Italia per studiare sul posto le prospettive per una più organica cooperazione tecnico-economica tra i due Paesi. Kossyghin, alla fine della conversazione, ha voluto accompagnare Valletta alla Mostra ed insieme hanno compiuto una visita minuziosa in alcuni padiglioni (ed è stata la seconda presenza dell'alto personaggio sovietico al Sokolniki). Quasi nelle stesse ore si trovava all'esposizione il ministro dell'industria aero nautica, Dementiev. Il prof. Valletta, accompa gnato dal dott. Pestelli, è ripartito per l'Italia nel pomeriggio dall'aeroporto di Scieriemetevo; ha rilasciato una dichiarazione diffusa dalla Tass: « Sono lieto di essere venuto qui perché volevo capire un paese caratterizzato da un rapido progresso. Spero di portare un mio contributo alla cooperazione fra Italia e Urss, e credo di poter affermare che sto ottenendo un certo successo in questa mia opera ». Sottolineato che la Fiat intrattiene da tempo buone relazioni con l'Urss. Valletta ha affermato di ritenere che i suoi contatti personali con Kruscev e con Kossyghin saranno « molto utili > e si è augurato una ulteriore espansione degli scambi commerciali fra i due paesi. Alla presenza e agli incontri del presidente della Fiat a Mosca è stato dato un rilievo d'alto rango nella stampa sovietica. La Pravdn di questa mattina, nella sua prima pagina e nella stessa disposizione grafica usata per le visite di Stato, annunciava l'incontro avvenuto ieri al Cremlino tra l'industriale italiano e Kruscev, definendo il contatto < caloroso e amichevole ». Le Izvcstia sta sera annunciano, nella medesi• ma forma cordiale, il colloquio di Valletta con Kossyghin. La Pravda uà pubblicato inoltre un articolo, firmato da un tecnico, che sottolinea il significato dell'esposizione per l'approfondimento e la "ooperazione tra le industrie Italia na e sovietica. « I risultati rag giunti dall'Italia nel campo della scienza e della tecnica e che la mostra ci ha fatto conoscere — afferma l'organo del pcus — sono incontestabili. Non si può non darne atto al lavoro degli ingegneri e degli scienziati pieni di talento di questo paese ». Le mani dei lavoratori italiani sono definite « mani d'oro ». In questo giorno di chiusura abbiamo fatto un giro in mostra parlando con gli espositori minori (ditte di Napoli. Novara, Bologna, ecc.). La reazione generale di questi imprenditori di secondo piano è di misurato ottimismo: si ren dono conto delle possibilità dello sterminato mercato sovietico, ma anche dei rischi " delle difficoltà che esso com porta. Parecchi lasciano Mosca con trattative e offerte, alcune fin troppo vistose, in corso; quasi tutti sono stati richiesti di vendere, a questo 0 quell'organismo russo, con un forte sconto, i modelli portati a Mosca per l'esposizione Tutti questi operatori minori sono dell'avviso che il concorrente più pericoloso per l'Italia sul mercato russo e, in questo momento, il Giappone: 1 russi, nelle loro trattative, hanno continuamente gitato come strumento di" pressione i forti sconti che le industrie giapponesi offrono ai mercati comunisti. Un fabbricante di macchine utensili bolognese hmtrnzepstentocnpinmcrspclemcragc■pcrthzggPdPamdKqBtntlSs(df ha detto: <I paesi ad economia controllata rendono le trattative lunghe, complesse e non facili. Le nostre speranze d'affari sarebbero ancora più forti se t russi si abituassero a trattare più rapidamente e più elasticamente ». Il vero significato della manifestazione commerciale e stato quello di un rompighiaccio psicologico. I sovietici hanno preso atto della capacità produttiva di un nuovo paese industriale, hanno fiutato la merce, hanno mandato, ufficialmente o in incognito, l loro tecnici a parlare con i nostri. Le contrattazioni vere e proprie restano ancora da concludere, e saranno laboriose: le esigenze dei sovietici sono molte e perciò molti sono anche gli elementi di cui gli operatori italiani, prima di Impegnarsi, devono tenere debito conto. Enzo Bettiza ■•11* IIIIIIIlfflIlllllllllllllllllllIflIllIIIIIIItlll