Catturata la giovane che uccise il marito con l'aiuto dell'amante

Catturata la giovane che uccise il marito con l'aiuto dell'amante Da inulti mesi viveva alla macchia nelle campagne della Sardegna Catturata la giovane che uccise il marito con l'aiuto dell'amante Era nascosta col figlio in un casello ferroviario presso Sassari - La Corte d'Assise di Genova l'aveva condannata all'ergastolo - Il suo amico è già in carcere (Dal nostro corrispondente) Sassari, 11 giugno. Francesca Migheli, la giovane di Osilo condannata all'ergastolo nel febbraio scorso dalla Corte d'Assise di Genova sotto l'accusa di aver ucciso il marito con la complicità deil'amante, è stata catturata alle 23,30 di ieri in una casa cantoniera in regione Paradiso, sulla ferrovia Sassari-Sorso, a tre chilometri da Sassari, dove il padre della Migheli è casellante. Più volte ma infruttuosamente, i carabinieri avevano effettuato perquisizioni nella casa cantoniera ed era sorto | il sospetto che nella casa esi stesse un nascondiglio segreto Ieri una squadra di caraoinie ri, al comando del marescial lo Atzori, compiva un'ennesima |irruzione. I militi accertavano, che il figlio di Francesca Mi ghelli — Raimondo di 4 anni — riposava in un letto e che al suo fianco le lenzuola erano in disordine come se qualcuno vi avesse dormito fino a qualche minuto prima. Accurate ricerche portavano a scoprire che sotto un lastrone di metallo cosparso di cenere, che ricopriva il camino, vi era una botola che metteva In comunicazione con un pozzo profondo circa due metri. Qui, appunto, la Migheli si era nascosta al sopraggiungere dei carabinieri. La Migheli assieme al suo amante, Giovannino Sonnu, di 33 anni, è stata, com'è noto, protagonista di un. clamoroso dibattito passato alla cronaca come < il processo degli amanti diabolici >. I fatti che portarono alla condanna Francesca Migheli e Giovannino Sonnu risalgono alle 7 del mattino del 5 dicembre '56 quando il macchinista Francesco Donaggio, ch'era alla guida del treno-operaio Sassari-Tempio Pausania, transitando a moderata velocità nei pressi della stazione ferroviaria di Osilo scorse tra i binari una massa informe Azionando i freni egli riusci ad arrestare il convoglio a pochi centimetri da un cadavere sfigurato e decapitato. Accorsero i carabinieri e dai documenti trovati nella tasca della vittima, identificarono il cadavere per quello dell'agricoltore Francesco Pilo di 27 anni, abitante ad Osilo e sposato con la venticinquenne Francesca Migheli. A poca distanza si rinvenne un piccolo zaino con una frugale colazione e uri foglio di carta tenuto fermo con un sasso : « Sono Francesco Pilo — diceva la missiva. — Non incolpate nessuno della mia morte. Mi sono ucciso perché non potevo più vivere. Avvertite mia moglie. Addio ». ri fatto sembrò non lasciare alcun dubbio. Evidentemente il Pilo, deciso a togliersi la vita, si era sdraiato sui binari attendendo l'arrivo del treno delle 6,30. Mezz'ora dopo il suo cadavere maciullato era stato ritrovato dal macchinista del convoglio successivo. Prima di IIllf ■IMlllItllllllllllllUIIIIMIllllllIMMI 1111 f ■ archiviare il caso, tuttavia, lcarabinieri vollero confrontare la calligrafia del biglietto con quella del testamento col quale il. Pilo aveva lasciato tutto quanto possedeva alla giovane e bella moglie. I caratteri corrispondevano. Del fatto'non si parlò più. Ma chi invece non riuscì a dimenticare la tragica fine di Francesco Pilo fu sua madre, Baingia Loriga. Tre mesi dopo essa si presenta dai carabinieri e chiede di parlare con il maresciallo. La donna ha importanti rivelazioni da fare. In un cassetto del comò ha rinvenuto un foglio di car ta protocollo sul quale tre anni prima suo figlio aveva scritto la domanda per l'ammissione ad un concorso nelle ferrovje t carabinieri ordina no una perjzia calligrafica ed il responso del prof. Zara è quello che porta la luce sulla fosca e tremenda vicenda: «La scrittura della domanda per il Concorso — afferma il perito — è diversa da quella del testamento e del biglietto, seppur molto bene imitata». Il 9 luglio '57 i carabinieri fermano gli « amanti diabolici di Osilo ». Protestano la loro innocenza, dicono di conoscersi appena, giurano di non sapere nulla. Ma Francesca Mi- IIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItlllllllllllllllllllll lghelll è incinta dal marzo pre cedente: suo marito è morto in dicembre. La donna finisce per confessare: «Sì — dice — siamo amanti, ci vogliamo bene ma non abbiamo ucciso mio marito. Non sappiamo nulla del delitto». I due «amanti diabolici», nel febbraio '59 comparvero alla Corte d'Assise di Sassari, che li condannò all'ergastolo per omicidio premeditato. Nel secondo processo, svoltosi nell'ottobre 1960, la Corte d'ABsise d'Appello assolse gli accusati per non aver commesso il fatto. La Corte di Cassazione, nel febbraio '61, annullò la sentenza assolutoria, ordinando un nuovo processo alla Corte d'Assise di Genova, che nel febbraio di quest'anno confermò' la sentenza all'ergastolo inflitta dai giudici di primo grado. Contro questa quarta sentenza gli imputati Interponevano ricorso in Cassazione. Dato che la Migheli.e il Sonnu. erano latitanti, la Procura Generale di Genova, nell'ottobre '61, emise contro 1 due. amanti un mandato di cattura. Il Sonnu è stato arrestato nel marzo '62 ai confini tra le province di Sassari e Nuoro dopo un conflitto coi carabinieri. ■ g. 8. llllllllllllllllllllllllllllllllllllllFlllllllllllllllllllU Francesca Migheli, l'« amante diabolica» arrestata nella campagna di Sassari (Tel.) I IIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII IS ■ llllllll 11 lllllll II llllllll S lllllll S lllllli 111 Iltlllll ■ 1 titillili 11 IllIIIlt I ■ f lllll lt 111 Illllll 11IIIIIII111 r II llllf 11 llllll ■ I ■ Hill