Le campane delle mucche gli faranno compagnia di Remo Lugli

Le campane delle mucche gli faranno compagnia "Sentirei meno la solitudine quando a sera cominciano a spuntar le prime stelle,, Le campane delle mucche gli faranno compagnia Specchio dei tempi ha esaudito il desiderio del giovane pastore di Fossano - Non invidia gli amici che sono scesi nella grande città (Dal nostro inviato speciale) Fossano, 8 giugno. La prossima estate, nell'alta Val Maira, a 2800 metri di quota, il silenzio delle montagne sarà punteggiato dai rintocchi di campanacci, quelli delle mucche del mandriano Lorenzo Landò. Lorenzo Landò è il giovane che ha chiesto a « Specchio dei tempi » le campane per le sue bestie, « così le sentirei — scriveva con una fresca vena di poesia — quando cala la sera e mi siedo sulla porta della baita a consumare quella mìsera cena e in cielo cominciano a spuntare le prime stelle e sembra che una grande porta chiuda la valle ». I campanacci glieli abbiamo portati oggi, qui a Fossano, dove si trova con la sua mandria di una trentina di capi a svernare. E' con la madre di settantanni ; il padre, di 80, è rimasto al paese, a Prazzo. Sono scesi ai primi di dicembre, come fanno tutti gli anni. Hanno preso in affitto una dozzina di giornate di prati, una stalla e una stanza presso una cascina. Il contratto scade per San Giovanni, l'ultima domenica del mese. Poi ripartiranno verso il monte, la madre sì fermerà in paese, a casa, lui proseguirà per l'alpeggio, sugli alti pascoli per rimanervi fino a settembre. Una vita che si stenta a concepire, al giorno d'oggi, mentre tutto è dinamismo, mentre la gente va sempre più staccandosi dall'ambiente naturale, per vivere in quello artificioso della città. «Io non vi invidio — dice Lorenzo Landò — e credo proprio che non lascerò mai la mia montagna e le mie bestie ». E' un uomo di altri tempi, sebbene abbia appena 33 anni. Nei suoi occhi d'un chiaro azzurro, si legge della dolcezza e della poesia; forse è per questo che rifugge la città. «Mi lamento solo di una cosa — dice: — quest'inverno mi sono morti cinque vitellini e i conti non mi tornano più, da dicembre ad oggi, rimetto duecento mila lire. Spero che -ada meglio questa estate, con il formaggio che potrò fare nella malga. Ad ogni modo resto attaccato alla mia terra anche se tutti i miei coetanei sono scesi in città a lavorare in fabbrica ». . Il mandriano ci racconta di Prazzo che un tempo contava 1400 abitanti ed ora appena 400. Sono rimasti soltanto gli anziani, anche le giovani donne se ne sono andate, fanno le domestiche in città. « E' un'altra brutta faccenda, questa — spiega Lorenzo Landò. — Credo che non mi sposerò mai: come posso trovare una ragazza disposta a fare questa mia vita? Le donne, quando hanno provato la città, non possono più adattarsi alle nostre possibilità >. Lui, in tutta la sua vita, si è spinto fino a Torino due volte: cinque anni fa per un corso di zootecnia durato dieci giorni, e l'anno scorso, per una breve gita sulla macchina di un compaesano coetaneo, operaio alla Fiat. E' andato al cinema soltanto tre volte, a Saluzzo, mentre svernava con la mandria. « Ma non è nel divertimento che si trova la gioia più bella — dice. — Voi della città mi fate quasi pena, per la vostra affannosa e insaziabile corsa al miglioramento del tenore di vita, per 10 spreco del denaro, per i pericoli delle strade ». A sentirlo parlare in questo modo, qui, nel silenzio di questo prato, fra il lento brucare delle sue mucche, vien fatto di dirgli che ha perfettamente ragione, che è un saggio. E probabilmente lo è davvero. « La mia gioia — continua il mandriano indicando le mucche — io la trovo a contatto con loro. Quando sono all'alpeggio, da solo, per quattro mesi, lavoro come dieci uomini di fabbrica, dalle 4 della mattina fino alle 11 di sera, per mungere, per fare formaggio, per badare che le bestie non precipitino in un burrone. Ma la natura che ho intorno e le mucche, soprattutto le mucche, mi ripagano della fatica con la loro affettuosa intesa con me. Direi che le mucche sono più umane degli uomini ». I campanacci al collo delle mucche di Lorenzo suoneranno soltanto sull'alta montagna. Oggi il mandriano, quando se 11 è ammirati e accarezzati e li ha provati alle bestie, non ha voluto che battessero 1 battagli. <Se le mucche li sentono suonare — ha detto — si credono che sia arrivata l'ora della partenza e si mettono in grande agitazione ». Remo Lugli Il pastore Lorenzo Landò attacca al collo delle sue mucche le campane donategli da «Specchio dei tempi»

Persone citate: Lorenzo Landò, Maira

Luoghi citati: Fossano, Prazzo, Saluzzo, Torino