i anni al bracconiere novarese Uccise il guardacaccia sema volerlo

i anni al bracconiere novarese Uccise il guardacaccia sema volerlo i anni al bracconiere novarese Uccise il guardacaccia sema volerlo La Corte d'Assise lo ha ritenuto colpevole soltanto di omicidio preterintenzionale Per il difensore, fu la vittima a sparare per prima: «La testimonianza della guardia sopravvissuta non è attendibile» - Il Pubblico Ministero aveva chiesto 24 anni (Dal nostro corrispondente) Novara, 8 giugno. La Corte d'Assise ha condannato a dieci anni di reclusione Angelo Fontaneto, l'artigiano di Cameri che la notte del 23 novembre scorso uccise con un colpo -Al carabina il guardacaccia Erminio Veronesi. L'imputato è stato ritenuto colpevole di omicidio preterintenzionale. I giudici gli hanno inflitto anche un mese di arresto e 60 mila lire di ammenda per le numerose contravvenzioni alle leggi sulla caccia. Il difensore del Fontaneto, avv. Di Tleri, ha già interposto appello. Piero Zucchelli, il contadino che quella tragica sera accompagnò disarmato il Fontaneto, è stato assolto con formula piena dall'imputazione di favoreggiamento e condannato per bracconaggio a 60 mila lire di multa. Ieri sera, al termine deila sua requisitoria, il p. m. dott Menna aveva chiesto la condanna del Fontaneto a 24 anni di reclusione per omicidio volontario, vale a dire per il reato per il quale era stato rinviato a giudizio. Proprio partendo dalle argomentazioni del rappresentante la pubblica accusa, oggi il difensore del bracconiere ha cercato di capovolgere le circostanze che stavano alla base della grave imputazione. Secondo l'avv. Di Tieri non sarebbe stato il Fontaneto a sparare per primo, ma il guardacaccia. < Se fosse stato il Veronesi ad essere colpito per primo — ha detto il legale — probabilmente egli non avrebbe potuto rispondere al fuoco, e comunque non avrebbe mirato alle gambe >. Il difensore ha poi analiz nure il eueli e di e lnà icnn ona a t nno il o o oboo e a o e e coer an al bz zato quello che secondo l'accusa sarebbe stato il movente del delitto: < Il pubblico ministero afferma che il Fontaneto, incensurato, ha esploso il colpo di carabina per difendere la propria onorabilità. Ma si uccide per evitare che venga iscritta sul proprio certificato penale un'ammenda per caccia abusiva? >. Rispondendo alla sua stessa domanda, l'avvocato Di Tieri ha detto che una tesi di questo genere non può essere sostenuta. Il legale ha poi esaminato le prove materiali del delitto: c Su quanto accadde quella notte, tre sono le persone che possono testimoniare: l'imputato, lo Zucchelli e il guarda, caccia Lavesa, che accompagnava la vittimai Riassunte le tre versioni date in istruttoria e al dibattimento, il di tensore ha rilevato, che i primi due avevano sempre detto le stesse cose, mentre il guardacaccia si era contraddetto e aveva ritrattato. < Quella del Lavesa è una te stimonianza troppo dubbia e non disinteressata, per essere presa in considerazione >. Parlando delle perizie, l'avv. Di Tieri ha mostrato alla cor te una carabina calibro 22, e ha dimostrato come il Vero nesi possa essere stato colpito all'angolo inferiore sinistro della bocca, proprio mentre era in posizione di sparo. Omicidio colposo, eccesso colposo di legittima difesa, colpa accidentale e, da ultimo, omicidio preterintenzionale, sono state le varie tesi avanzate- dal difensore. Dopo le brevi repliche del patrono di parte civile, avv. Balsari. e del pubblico ministero, la Corte, presieduta dal dott. Sicher, si è ritirata in camera, di consiglio.' Quarantacinque minuti d'attesa e poi la sentenza, accolta in silenzio glaciale dal foltissimo pubblico che gremiva l'aula II Fontaneto è stato condannato anche al risarcimento dei danni verso la parte civile. p. b. L'imputato Angelo Fontaneto parla con il suo avvocato

Luoghi citati: Cameri, Novara