Si sporge per vedere la figlia precipita dal balcone e muore

Si sporge per vedere la figlia precipita dal balcone e muore Si sporge per vedere la figlia precipita dal balcone e muore La sciagura in corso Peschiera - Il pensionato cade da 4 metri, ma batte il capo sui marciapiede • Un'altra disgrazia mortale: un operaio ucciso da una scarica elettrica Un pensionato di 66 anni, Mario Beccio, è morto cadendo dal balcone per un capogiro. Abitava in un piccolo appartamento al piano rialzato di corso Peschiera 234 con la figlia Giuseppina, di 38 anni, impiegata all'ufficio delle Poste di via Arsenale. Sei anni fa, il Beccio era rimasto vittima di un incidente. Anche dopo aver lasciato l'ospedale, non si era più rimesso completamente. Soffriva di vertigini, da tempo era in cura per cercare di attenuare il disturbo che lo aveva anche costretto a sospendere l'attività di rappresentante, con cui integrava la sua modesta pensione di carabiniere in congedo. A queste sventure si era aggiunta la morte della moglie. Ne portava ancora il lutto, con la figlia Giuseppina sulla quale aveva riversato tutto il suo affetto. Purtroppo, poteva averla con eh solo alla sera: raramente, a mezzogiorno, il lavoro permetteva alla donna di rincasare. Ma ieri aveva telefonato ai padre che sarebbe ritornata per il pranzo. Accadeva di rado, per il pensionato era quasi un avvenimento nella grigia monotonia delle sue giornate. Verso l'una. si è affacciato al balcone per vederla spuntare all'angolo della strada. Qui deve averlo colto il capogiro. Era un pezzo d'uomo alto quasi un metro e novanta, la ringhiera non gli arrivava alle anche. Si è piegato in avanti ed ha perso l'equilibrio, precipitando. Il balcone non è molto alto da terra: circa quattro metri. Ma il pensionato è caduto a capofitto sul lastrico del marciapiede. Attorno a lui. Inorriditi, si sono raccolti alcuni passanti. L'automobile di un dentista che abita poco lontano si è fermata e il medico si è chinato sul corpo esanime. Poiché il polso batteva ancora, debolmente, lo ha raccolto e lo ha trasportato al Mauriziano. Pochi minuti dopo, la figlia è giunta sul portone di casa. C'era ancora gente che commentava l'accaduto, qualcuno le ha detto di correre all'ospedale. Ma Mario Beccio non aveva ripreso i sensi. Si era fratturato il cranio, è morto un'ora più tardi, senza aver potuto riconoscere la figlia al suo capezzale. — Un incidente mortale è accaduto ieri notte alle 3 nella sezione Industrie metallurgiche e Acciaierie della Fiat in via Cigna. L'elettricista Giovanni Chiabotto, 51 anni, abitante con la moglie Emma a Leynl in borgata Fornacino, è entrato nella cabina di alimentazione del forni fusori. Era addetto alla sorveglianza delle cabine elettriche, ma non è stato finora accertato perché vi sia entrato, né perché abbia rimosso 1 ripari dei cavi ad alta tensione senza togliere la corrente. La disgrazia non ha avuto testimoni: una vampata e uno schianto hanno richiamato gli addetti al forni, che hanno tolto la corrente e soccorso il Chiabotto. Si sperava che fosse ancora hi vita, ed è stato portato d'urgenza all'astanteria Martini. Ma la scarica di 22 mila volts lo aveva fulminato sul colpo.

Persone citate: Beccio, Chiabotto, Giovanni Chiabotto, Mario Beccio