Centomila profughi tedeschi reclamano per la Germania le terre polacche dell'Oder-Neisse
Centomila profughi tedeschi reclamano per la Germania le terre polacche dell'Oder-Neisse Pericolosi fermenti nazionalistici al raduno di Colonia Centomila profughi tedeschi reclamano per la Germania le terre polacche dell'Oder-Neisse Il dott. Von Bismarck (discendente del « Cancelliere di ferro » e capo degli irredentisti) dichiara : « Non torneremo nella nostra patria finché non sarà liberata» - A Francoforte, convegno di 250 mila sudeti, presenti ex-gerarchi nazisti (Dal nostro corrispondente) Bonn, 2 giugno. Centomila profughi della Pomerania sono convenuti a Colonia da più parti della Germania per manifestare la loro volontà di tornare nelle terre hdlnduT,»o> Z:T „\Spolacche dell'Oder-Neisse. *h cconvegno dei pomerani, che dura due giorni, fra cortei, marce e accesi discorsi nazionalistici, serve a dimostrare che i tedeschi non si sono ancora rassegnati alla perdita degli antichi territori. Uno dei massimi esponenti della lega dei pomerani, il dott. Philip von Bismarck (discendente dal Cancelliere di ferro), ha dichiarato oggi a Colonia che i profughi non si contenterebbero di ritornare nelle terre annesse alla Polonia; ma che essi esigono il ritorno di quegli stessi territori alla Germania: € l pomerani, ha detto von Bismarck, rifiuterebbero di tornare nella loro patria, qualora essa dovesse restare sotto il dominio polacco: anche se la Polonia divenisse uno Stato democratico. Accettare un semplice ritorno nella Pomerania equivarrebbe a cementare la diabolica modifica alle frontiere della Germania voluta da Stalin*. Vn altro capo dei profughi, il dott. Oskar Eggert, ha tenuto un discorso contro i tentativi di compromesso degli alleati per Berlino e per la Germania. I profughi, ha spiegato Eggert, respingono con energia ogni situazione prov visoria... Le parole di von Bismarck meritano particolare attenzione, scoprendo esse i più riposti intenti delle leghe dei profughi: finora infatti i leaders dei profughi non avevano mai chiesto apertamente la modifica delle frontiere orientali. Ciò significa che agli agitatori, più che il « problema umano » (come essi lo chiamano) dei profughi lontani dalle loro terre, interessa ristabilire i confini del Grande Reich. Adenauer e Ollenhauer hanno inviato messaggi di saluto al convegno del pomerani. Nel suo telegramma il Cancelliere auspica che prevalga alla fine il diritto all'autodeterminazione anche per i profughi, espri menda l'augurio che « anche per i pomerani venga il giorno del ritorno in patria ». Il leader socialdemocratico cpteclnHTnldclznDnlfrOllenhauer [ iiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiniiiiiniiiiiiiiiimiiiii ha invece fatto voti per l'unità della Germania « in pace e in libertà », augurando ai pomerani il trionfo della loro causa. Di proporzioni imponenti e di tono ancor più aggressivo è un altro raduno di profughi dai Sudeti cominciato oggi a Fran coforte: sso mila sudeti parte- cipano alla riunione nella capitale dell'Assia. Sono presenti all'incontro ex-capi nazisti e gaulelter della Cecoslovacchia che nella presidenza della lega dei Sudeti rappresentano la maggioranza. Il dottor Hans Seebohm, ministro dei Trasporti di Bonn, terrà domani un discorso. A Dortmund, nella Westfalia, è cominciato il congresso della democrazia cristiana tedesca. Oggi c'è stata una riunione della presidenza a porte chiuse, che è servita a definire la nomina d'un segretario nazionale del partito, nella persona probabilmente di Hermann Dufhiis. Il partito democristiano, commentano i giornali te deschi, si prepara alla fine del l'èra Adenauer. Il signor Du fhùs infatti dovrebbe diventa re il vero capo del partito, j,urconservando Adenauer una specie di presidenza onoraria. Ufficialmente i lavori del congresso si apriranno domani con un discorso del Cancelliere. m. c. aiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 1111 [ 111 < t r 4 > 11 r 1111111111 [ 1111 r r 111 ; 1111111 ■ 11111111111111111 : : i e 11111 > 1111111111111 ; i e i [ ! i f 11 < i ; 1111 r 11111111 > 1111111
Persone citate: Adenauer, Hans Seebohm, Hermann Dufhiis, Oskar Eggert, Philip Von Bismarck, Stalin, Von Bismarck
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