L'errore di manovra sulla Ciriè-Lanzo attribuito ad un dirigente di Torino

L'errore di manovra sulla Ciriè-Lanzo attribuito ad un dirigente di Torino L'errore di manovra sulla Ciriè-Lanzo attribuito ad un dirigente di Torino Accusato dai capistazione di Balangero, Lanzo e Germagnano - I tre funzionari affermano che fu lui a dare via libera al locomotore che investì il treno viaggiatori (Dal nostro inviato speciale) Lanzo, 31 maggio. Una serie di telefonate, con citate prima, esasperate poi, tra il dirigente unico delle ferrovie Ciriè-Lanzo, Serafino Cailiano, e i capistazione di Balangero, Lanzo e Germagnano sono la materia controversa su cui oggi i carabinieri hanno indagato per mettere in chiaro le responsabilità sul disastro che ieri è costato la vita al macchinista Piero Bai ma e minaccia quella di quat tro feriti gravi. Il Calliano, cui solo spetta di decidere sui movimenti straordinari dei convogli in linea e li dirige telefonicamente dal suo ufficio nella stazione di corso Giulio Cesare, nega d'aver dato l'autorizzazione alLanzo di far partire il locomo-l Itore che si schiantò contro il treno in arrivo da Germagnano. I tre capistazione, concordemente, affermano invece il contrario. Domani avverrà un confronto diretto fra i quattro funzionari. Occorre rilevare, intanto, che il capostazione di Lanzo, Aventino Abbà, non si è reso irreperibile come si era creduto in un primo tempo. Subito dopo il disastro ebbe un collasso nervoso: la vittima Pierino Baima, oltre tutto, era un suo carissimo amico. Si ritirò in casa schiacciato dall'emozione. In serata si recava spontaneamente dal Pretore. Stamane è stato nuovamente convocato. Secondo quanto si è potuto sapere avrebbe respinto ogni responsabilità. Dal canto loro gli inquirenti hanno compiuto una prima, sommaria ricostruzione dell'incidente. Il convoglio cl3» viaggiatori si era guastato per un surriscaldamento delle bronzine del locomotore. Il capo stazione di Balangero avvertiva Torino del fatto ed il signor Calliano, che per le molteplici incombenze del suo grado era in stato di tensione, ordinava di fermare il convoglio. Avrebbe telefonato a Germagnano per far partire un locomotore di soccorso. Il Calliano si sarebbe messo successivamente in contatto con Germagnano; il locomotore, poco dopo, scen deva verso Lanzo, stazione in- termedia. Poi il Calliano rite-lefonava a Balangero. Cerala faccenda degli orari (o meglio dei ritardi) da rispettare.Domandava se non era possi-bile far proseguire il convoglio, sia pure a velocità ridotta. Il macchinista, interpellato, rispondeva di sì: avu-to l'ordine, ripartiva lenta-mente, A questo punto il Calliano telefonava a Lanzo per ordinare ad Aventino Abbà di fermare alla sua stazione sia il convoglio in arrivo da Balangero che il locomotore di Germagnano. Lo scambio delle motrici avrebbe dovuto avvenire in quest'ultima stazione. Altra telefonata pochi minuti dopo. E' l'Abbà che lo dice; lo conferma d'altro canto il capostazione di Balangero che. per seguire le vicissitudini del'tre-lno «13». non ha messo giù ill microfono, e, così collegato con Torino, ha udito perfettamente la conversazione. « Senta, Abbà — avrebbe detto il Calliano al telefono —; i viaggiatori per Germagnano sono pochi: li faccia salire sul bagagliaio del locomotore e proseguire subito ». Ma da quella stazione, proprio in quel momento, partiva verso Lanzo il treno normale viaggiatori « 22 ». Ritenendo che da Torino si fosse provveduto a bloccarne la partenza l'Abbà obbediva e comunicava ai viaggiatori il forzato trasbordo. Pochi minuti dopo avveniva lo scontro spaventoso. Questa è la versione dei fatti resa, a quanto risulta, dai capistazione locali. Il dirigente unico Calliano la smentisce vigorosamente negando l'ultima telefonata che gli si imputa di aver fatto a Lanzo. g. p ali in i il il i mi i ini ni il il i ni i il i il 11 il i uii ini ni i ini i Aventino Abbà

Persone citate: Abbà, Aventino Abbà, Calliano, Pierino Baima, Piero Bai, Serafino Cailiano