Raddoppieranno le spese per la Marina mercantile

Raddoppieranno le spese per la Marina mercantile Al Senato il bilancio del Ministero per il 1962-63 Raddoppieranno le spese per la Marina mercantile Si prevede che passeranno da 24,5 a 49,5 miliardi in seguito alla legge che riordina le linee d'interesse nazionale - Le concessioni dei relativi servizi riservate a Società gestite o controllate dallo Stato ■ Allo studio un piano per i porti ■ Urgono provvedimenti per la pesca: il reddito medio di ogni pescatore è inferiore a duecentocinquantamila lire annue (Nostro servizio particolare) Roma, 28 maggio. Il Senato ha oggi aperto la discussione sullo stato di previsione della spesa del Mini stero della Marina mercantile per il 1962-63. Nella relazione al bilancio l'on. Corbellini avverte che il poco tempo trascorso dall'esame del precedente bilancio (ottobre 1961) non consente di registrare importanti novità. La maggior novità, per quanto riguarda le grandi linee di navigazione, si è avuta con il perfezionamento, avvenuto in questi giorni, del disegno di legge che riordina le linee di « preminente Interesse nazionale » stabilendo che le concessioni di servizi vengono assegnate a società direttamente gestite o controllate dallo Stato. Questa legge comporta un onere di 23 mir llardi e 600 milioni che in pratica raddoppia la spesa del bilancio rispetto all'anno precedente: si passa cioè da 24 miliardi e mezzo a 49 miliardi e mezzo. Per i porti, la relazione ricorda i programmi di potenziamento per Genova, Venezia, Napoli e Trieste e sottolinea l'esigenza di portare avanti rapidamente lo studio, già avviato, per un vero e proprio « piano portuale ». La parte relativa alla navigazione si conclude con un ampio esame delle discriminazioni di bandiera attuate dagli Stati Uniti e da numerosi altri Paesi richiamando l'attenzione del Ministero degli Esteri sulle difficoltà che ne derivano alla nostra Marina. Il settore dove urgentemente si richiederebbe un fattivo contributo dello Stato è quello della pesca. La relazione dimostra che con 200 mila tonnellate di pescato, pari a 42 miliardi di lire, i pescatori realizzano in media prò capite un prodotto lordo annuo di 250 mila lire, quindi il loro reddito effettivo è assai inferiore. Questa categoria versa perciò in condizioni penose. Il relatore ha illustrato i provvedimenti presi per migliorare la sorveglianza contro i battelli che esercitano la pesca abusiva sotto lo coste, ma si è detto assai pessimista sulla possibilità di fare qualcosa di concreto contro la pesca con gli esplosivi. Né sembra che in linea generale la situazione possa migliorare. Neppure per gli studi e le ricerche il ministero dispone di mezzi: per attrezzare un solo battello da pesca si parla di « problema allo studio che si spera di risolvere favorevolmente >. La relazione si conclude con un esame degli accordi internazionali di pesca con la Tunisia, la Jugoslavia e l'Egitto. f. d. 1. È UN VERO APERITIVO chiedetelo al bar

Persone citate: Corbellini

Luoghi citati: Egitto, Genova, Jugoslavia, Napoli, Roma, Stati Uniti, Trieste, Tunisia, Venezia