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Dieci anni all'italiano che tentò d'uccidere la moglie Dieci anni all'italiano che tentò d'uccidere la moglie Al processo di Ginevra il P. M. aveva chiesto dodici anni - La donna tornerà a Borgomanero dalla figlia (Nostro servizio particolare] Ginevra, 24 maggio. La Corte d'Assise di Ginevra ha condannato oggi a 10 anni di carcere duro, come qui vengono chiamati i lavori forzati, l'italiano Augusto Musto, che nella primavera dello scorso anno tentò di avvelenare con una forte dose di topicida la moglie Elena Grosso, nativa di Borgomanero. Il verdetto è relativamente mite, dal momento che il codice elvetico prevede anche l'ergastolo per chi si rende colpevole di tentato assassinio premeditato. Al Musto rimangono da scontare 8 anni e 10 mesi, ma se si comporterà bene in prigione verrà liberato entro 6 anni e mezzo. La giornata conclusiva del dibattito si è iniziata stamane con la requisitoria del pubblico ministero, che si è espresso in termini molto duri nei confronti dell'imputato, chiedendo 12 anni di carcere. Subito dopo ha parlato la difesa invocando le attenuanti generiche per il suo cliente, che al momento del crimine non sarebbe stato in possesso di tutte le facoltà mentali, essendo perdutamente innamorato di una giovane ragazza. Il difensore ha sott noato che Augusto Musto è ora disposto a risarcire i danni patiti dalla moglie con il denaro che potrà ricavare dal lavoro in prigione. Quando il presidente della Corte ha letto la sentenza, tutti gli sguardi si sono pun¬ tati su Augusto Musto, ma egli è rimasto impassibile. Eie na Grosso, che ha seguito il dibattito in qualità di testi mone, ha lasciato l'aula senza tradire la minima emozione. Ai cronisti si è limitata a dire: « Tornerò a Borgomanero per stare accanto alla _mia bimba ». Non ha voluto dire se si considera tuttora come la moglie del condannato. Probabilmente non lo sa nemmeno lei in questo momento. Il difensore dell'imputato ha det to che non ricorrerà in appello. 1. f,