Undici mesi di carcere ai coniugi che ricattarono un maturo spasimante

Undici mesi di carcere ai coniugi che ricattarono un maturo spasimante Undici mesi di carcere ai coniugi che ricattarono un maturo spasimante La moglie accolse in casa un panettiere ovadese che la corteggiava - II marito finse di scoprire la tresca e fece firmare all'uomo una cambiale in bianco Entrambi hanno avuto la condizionale e sono tornati a casa dai loro 5 figli (Dal nostro inviato speciale) Alessandria, 23 maggio. Il pomeriggio del 18 giugno di due anni fa, a Melazzo di Acqui, presso Ovada, l'agricoltore Aldo Sonaglio, dì 46 anni, stava mietendo il grano. Stanco e accaldato, decise di prendersi un riposino nella sua non lontana cascina. Entrò, e sentendo voci provenire dalla camera da letto vi si diresse. Si trovò di fronte a una di quelle scene che fanno infuriare i mariti. La moglie Nella Gianfaldone, di 35 anni, era in compagnia d'un comune conoscente, il fornaio Leopoldo Montaldo, di 62 anni, in un atteggiamento che gli fece dubitare fortemente dalle sue doti di sposa fedele e virtuosa. Aldo Sonaglio s'arrabbiò do: verosamente, ma con moderazione. Dominando l'interna tempesta affermò che il suo onore era leso, e che per reintegrarne la limpidezza occorreva del denaro. L'altro non aveva che pochi spiccioli, trecento lire. Nemmeno a parlarne. Combinazione, la signora aveva una cambiale nel cassetto; e il Montaldo fu felicissimo di cavarsela con una firma su quel papiro in bianco Questo raccontò Aldo Sonaglio qualche giorno dopo ai carabinieri, quando essi lo" interrogarono dopo che Leopoldo Montaldo aveva denunziato lui e la moglie affermando d'essere stato vittima di una estorsione. L'accusatore aveva riferito che da alcune settimane magnanimamente la signora Sonaglio accettava di incontrarsi con lui quando il marito era al lavoro nei campi. Per ogni colloquio il Montaldo le faceva un dono di trecento lire. Quello del 18 giugno era il quarto colloquio, e la signora invece delle solite trecento lire ne pretese cinquantamila. Egli trovò un po' eccessiva la richiesta, e si disse disposto ad andarle incontro fino a cinquecento lire. La signora si arrabbiò, lui pure, e stava per andarsene, ma lei spinse il letto contro l'uscio della camera e lo bloccò. Da un cassetto, la donna trasse una cambiale imponendogli di firmarla, e a questo punto si ebbe l'intervento del marito. Leopoldo Montaldo è un ometto minuscolo e debolino; Aldo Sonaglio ha quasi vent'anni di meno, ed è alto e forte. Appena egli cominciò a dirgli, con voce decisa, che gli conveniva Armare quell'innocua cambialetta, l'altro si convinse immediatamente. Gli era stato detto che si trattava di salvare l'onore infranto, ma lui ripensandoci ebbe il dubbio che gli fosse stata tesa una trappola, e andò a raccontare tutto al carabinieri. Interrogata a sua volta, la signora Sonaglio confermò sostanzialmente la versione del marito. Negò che si fosse trattato d'un tranello per estorcere denaro al Montaldo, e affermò che la cambiale si trovava per caso in suo possesso. Spiegò poi che aveva accettato le proposte del Montaldo perché egli oltre le trecento lire che le versava di volta in volta, le aveva promesso un regalo di cinquantamila lire. Questa era appunto la cifra che lei si riprometteva di segnare sulla cambiale fattasi rilasciare in esecuzione della sua promessa. Il e maggio scorso a conclusione dell'istruttoria i coniugi Sonaglio sono stati rinviati a giudizio per estorsione aggravata, arrestati e mandati in carcere. La legge naturalmente non poteva te- ner conto dei cinque figli (uno è un trovatello 'he è stato adottato) che la madre ha do vuto affidare alla maggiore di essi, una ragazza di dicias sette anni. Questa mattina alla corte d'assise di Alessandria il processo si è svolto a porte chiuse. I due imputati hanno confermato le deposizioni rese in istruttoria, e altrettanto ha fatto il Montaldo i cui danni morali sono stati tacitati con l'offerta di ventimila lire (da lui versate in beneficenza), ri tirando pertanto la costituzio ne di parte civile. Il pubblico ministero ha chiesto per en trambi gl'imputati una con danna a sedici mesi di reclu sione e trentamila lire di multa. La difesa si è battuta per ottenere le attenuanti generi che in modo da contenere la condanna nei limiti della con dizionale. La sentenza infatti è stata di undici mesi per ciascuno e quindicimila lire di multa con i benefici di legge e la scarcerazione. g. f, tentata estorsione Leopoldo Montaldo, la vitti ma della tentata estorsione

Luoghi citati: Acqui, Alessandria, Melazzo, Ovada