Assolto l'ex capraio calabrese per il «delitto della fabbrica»

Assolto l'ex capraio calabrese per il «delitto della fabbrica» Assolto l'ex capraio calabrese per il «delitto della fabbrica» Con formula piena - Il fatto di sangue ricade nel buio - Chi ha ucciso? - Gli avvocati prospettano una disgrazia dovuta a fatalità 11 «delitto della fabbrica» è ripiombato nel buio. Salvatore Scandale, 22 anni, il calabrese imputato di aver ucciso, con una pugnalata all'addome, il compaesano Salvatore Ciccia, di 33 anni, suo compagno di lavoro presso lo stabilimento Sferam di Forno Canavese, è stato assolto con formula piena e in serata e tornato libero. Il giovane ha scontato quasi un anno di carcere, in attesa del giudizio. Era stato arrestato 11 2 maggio '61 soprattutto perché con la sua ingenuità di primitivo, con la sua enorme difficoltà di espressione (soffre di una forma di balbuzie emotiva) aveva attirato su di sé l'attenzione dei carabinieri mentendo su circostanze di scarso significato. La Corte d'Assise (pres. Moscone, p. m. Ribet. cane, fiantostefano) ha compreso tutto il dramma di questo povero ragazzo, pecoraio fino a poco tempo fa, che si è trovato coinvolto in avvenimenti incomprensibili alla sua mentalità infantile, e lo ha assolto « per non aver commesso il fatto ». Salvatore Scandale ha ascoltato la lettura della sentenza con volto attonito e con l'espressione spaurita che gli è abituale. Ma non ha avuto alcuna reazione: molto probabilmente non ha capito subito che la sua innocenza era stata riconosciuta e che era libero. Dal lungo interrogatorio dei molti testimoni, dalle indagini svolte con tutta la diligenza possibile, non é emerso del resto alcun elemento probante di accusa. Si è raggiunta anche la prova che tra l'imputato e la vitt'ma non esistevano mot ivi di rancoIre: si icuoravano, non si parla' vano nemmeno Lo stesso p. m. ha chiesto l'assolutoria per insufficienza di prove. Gli avvocati j difensori. Alessandro e Vittorio i E Alessandri, hanno Invece soj stentilo la possibilità che il Ciccia si sia ferito da solo. Dell'affilare l'acuminato pugnale, ad una moli elettrica. Si trattava I anzi di jna < pulitrice ruotan te appunto verso l'operatore. La altezza della macchina e la posizione della ferita coincidono. Tra l'altro, la sera in cui il Ciccia cadde mortalmente ferito, la «pulitrice», ad una trentina di passi da lui, fu trovata in movimento. Quel breve spazio può essere stato compiuto dallo sventurato in cerca di aiuto.

Persone citate: Alessandri, Moscone, Ribet, Salvatore Ciccia, Salvatore Scandale