La Jugoslavia in difficoltà economiche si riavvicina cautamente all'Unione Sovietica

La Jugoslavia in difficoltà economiche si riavvicina cautamente all'Unione Sovietica GitMtiixi ameriGXÈMMi sufi'evoJusioxse della politica «fi Vito La Jugoslavia in difficoltà economiche si riavvicina cautamente all'Unione Sovietica Nessuno crede tuttavia che il governo di Belgrado sia disposto a piegarsi ancora al Cremlino - Gli Stati Uniti rimproverano al maresciallo di essere con "lo spirito ad Est e lo stomaco ad Occidente" • Il processo a Gilas è stato un "errore psicologico" r (Nostro servizio particolare) Belgrado, 16 maggio. Da quando Stalin lo accusò di € eresia » e lo espulse dal Cominform (1948), il maresciallo Tito ha cercato di dare ai 18 milioni di jugoslavi il meglio del mondo comunista e di quello occidentale. In parte c'è riuscito. Proclama di essere il più « puro » dei seguaci di Marx, ma accetta i generosi aiuti americani (finora due miliardi di dollari); controllando rigidamente gli investimenti, ha forzato alla maniera sovietico i piani di industrializzazione elevando il prodotto nazionale lordo di un dieci per cento all'anno, ma nello stesso tempo ha abbandonato la collettivizzazione della terra ed ha aperto le frontiere alle importazioni dall'Occidente (che han no raggiunto il SO per cento dt tutto il commercio jugoslavo, contro il 25 per cento del blocco russo). Qualcosa tuttavia non funziona. La Jugoslavia sta attraversando un periodo difficile; la sua economia pre¬ e - llllllll lllllllllllllHIIIIIIIIIIIIIIIItllMllllll senta qualche crepa, la condanna di Gilas ha nuociuto al prestigio politico di Tito. Già il processo è stato, secondo gli americani, un grave errore. Belgrado ha un bel dire che l'ex vice presidente ha violato le leggi del suo paese ed è venuto meno all'impegno — assunto al momento in cui fu messo in libertà provvisoria dopo aver scontato parte di una condanna precedente — di non partecipare alla vita pubblica, *né con la parola, né con scritti »; per gli americani, Gilas è in carcere per un delitto d'opinione, avendo deciso di dare alle stampe negli Stati Uniti un libro polemico sulle sue < Conversazioni con Stalin ». Gli americani non sono teneri con Tito: amano le posizioni nette e gli rinfacciano una certa doppiezza. Riprendendo, una celebre frase di Edvard Kardelj (uno dei vice-presidenti), rimproverano alla Jugoslavia di essere con c lo spirito all'Est, ma con lo stomaco in Oc- llllllllllUllllllllllllllllllllllllllllllllMlllllllllllin l à i . e è — u a i i é , o i a , a - n o e ni a 1, o n a la e ia c seo o, a a- cidente». L'accusano di aver speso male i dollari di Eisenhower e quelli di Kennedy; sostengono che il maresciallo è uno dei pochi capi comunisti che abbia mantenuto in vita il < culto della personalità. ». Tra pochi giorni il presidente Tito compirà 70 anni. Come tutti gli anni, si assisterà al solito pellegrinaggio in suo onore. Dai villaggi della Macedonia e del Montenegro, dalla costa dalmata e dai monti della Croazia, squadre di giovani porteranno simboliche torce allo Stadio di Belgrado. Qui, il SS maggio, SS mila persone si riuniranno pet celebrare il compleanno. Dalla folla partirà un grido: "Tito appartiene a noi: noi apparteniamo a Tito " »." Ma torniamo alle difficoltà interne del paese. La scorsa settimana, inaugurando a Spa lato la più grande centrale idroelettrica della Jugoslavia, Tito ha annunciato brusca mente che in agricoltura « c'è parecchio che non va »: E' necessario, ha aggiunto il maresciallo, tornare all'austerità. Tre misure si impongono innanzi tutto: controllo dei prezzi e dei salari; divieto di importare automobili; sanzioni severe per le stesse « attività contro lo Stato » (vedi processo a Gilas) condannate di recente a Mosca da Kmscev. L'urgenza dei provvedimenti economici è resa ancora più acuta dal prossimo scatto delle tariffe doganali del Meo, che dal l" luglio saranno ri dotte di un altro dieci per cento all'interno della comu nità per i prodotti industriali, e del cinque per quelli agri coli. Ciò significa che i c Sei » spenderanno di meno per il tabacco, la frutta, gli arnesi agricoli che la Jugoslavia esporta in Occidente per pagare le importazioni dal blocco comunista. Certi osservatori ritengono che tutto il commercio estero jugoslavo potrebbe subire un duro contraccolpo, orientandosi verso nuo vi sbocchi. Già si notano segni di riavvicinamento alla Russia. Lo scorso mese Tito ha avuto un < costruttivo colloquio > con il ministro degli Esteri Gromyho, il primo uomo di governo sovietico che abbia reso visita alla Jugoslavia dal 1957 IIIIIIMMIIIIIIM1IIIIIIIIIIIIIIIMIM1III1IIIIII1IIIIIIIIIII Il 1° maggio l'esercito jugoslavo ha messo in mostra uno squadrone di carri armati russi nuovissimi, che rappresentano il primo aiuto militare di Mosca dai tempi della rottura del 1948. Pochi credono tuttavia che Tito sia disposto a piegarsi un'altra volta al Cremlino. A Spalato ha detto: < Sappiamo che cosa dobbiamo fare e ciò che il popolo desidera >; r. s.

Persone citate: Edvard Kardelj, Eisenhower, Gilas, Kennedy, Marx, Stalin