Impiegato accusato del furto al Museo etrusco di Grosseto
Impiegato accusato del furto al Museo etrusco di Grosseto Impiegato accusato del furto al Museo etrusco di Grosseto E' dipendente dell'Ente Maremma - Quattro persone denunciate per ricettazione - Recuperata parte | della refurtiva: gemme e monete di epoca romana (Dal nostro corrispondente) Grosseto, 16 maggio. Dopo oltre tre mesi dal furto della collana aurea dal Museo etrusco di Grosseto, quando ormai le indagini sembravano essersi insabbiate con la scarcerazione del presunto autore del « colpo », il ventiduenne Gianfranco Viggiani, sul quale gli inquirenti non avevano potuto raccogliere prove, è stata recuperata parte della refurtiva trafugata con la collana la notte fra il 2 e il 3 febbraio scorso. Sono ritornate in possesso del Museo 33 gemme ed alcune monete di epoca romana ed etrusca. Grande sensazione ha suscitato l'arresto di uno dei presunti autori del « colpo », l'impiegato dell'Ente di colonizzazione della Maremma Franco Gigliotti di 36 anni. L'altro è il disoccupato grossetano Giulio Giannini di 41 anno: su entrambi pesa l'accusa di furto pluri-aggravato. Sono state denunciate quattro persone per ricettazione: l'impiegato dell'Ente Maremma Gianfranco Lenzi di 32 anni, l'antiquario Aldo Scaramucci, il direttore della sezione provinciale dell'Inam di Grosseto, dott. Oberdan Vertecchi, di 55 anni (quest'ultimo per aver acquistato cinque monete dal Gigliotti pagandole 60 mila lire), l'operaio Giuseppe Rubicondo di 42 anni, mentre una quinta persona, la moglie del Gigliotti, Adria Bischeri, è stata denunciata per favoreggiamento. La Guardia di Finanza da tempo seguiva le mosse del Gigliotti, noto per la sua attività in oggetti archeologici. Lunedi scorso gli agenti venivano a sapere che presso l'antiquaiio Scaramucci si era svolta una operazione di vendita di monete di provenienza archeologica. Si provvedeva immediatamente a fermare il Gigliotti ed il Giannini e alla perquisizione dello loro abitazioni. Nella villa del Gigliotti, a Marina di Grosseto, nascoste in un pacchetto di sigarette, venivano rinvenute le trentatré gemme e in una cassettina di legno le monete d'oro. La perquisizione portava anche alla scoperta di un trapano che sembra sia servito per forzare la porta del Museo grossetano. Inutile dire che i due arrestati negano ogni addebito ri-} guardo al furto, limitandosi a dire di aver ricevuto gli oggetti da persone incontrate per caso. Il « giallo del Museo », che ebbe grande risonanza per-1 che fra gli oggetti rubati era | anche la famosa collana di Vetulonia (un « pezzo » da alcuni giudicato di ingentissimo valore e da altri di scarsa importanza), sta forse per giungere all'epilogo. Vi d.
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