Sul campo di Bari i calciatori azzurri battono per 3-1 la nazionale ungherese di Giulio Accatino

Sul campo di Bari i calciatori azzurri battono per 3-1 la nazionale ungherese &u rappresentativa italiana Mi ha sfruttata il contropiede Sul campo di Bari i calciatori azzurri battono per 3-1 la nazionale ungherese Sorniani e Bulgarelli hanno realizzato due goals nei primi quattro minuti - Vani gli attacchi degli ospiti, ben contenuti dalla nostra difesa - Nel secondo tempo, reti di Albert e Pascimi - Rocco non allenerà gli azzurri in Cile -1 magiari oggi a Torino in vista della gara con la Juventus (Dal nostro inviato speciale) Bari, 11 maggio. La Nazionale B italiana ha superato l'Ungheria, squadra A, per 3 a 1. Una vittoria netta nel risultato ma non altrettanto nel gioco, una vittoria dal punteggio troppo vistoso, tanto che potrebbe trarre in inganno nel giudizio. Le fasi della cronaca, il racconto dei goals e gli episodi principali dell'incontro servono più, di ogni spiegazione a presentare sotto una giusta luce il vero quadro della gara. Quarantamila spettatori a gremire le scalee dello stadio di Bari, illuminato da un sole sfolgorante, e molte bandiere tricolori mosse da un leggero e fresco vento di levante, quando gli atleti compaiono sul terreno. Si comincia con gli ungheresi all'attacco, ma sul primo contropiede la palla giunge a Bulgarelli, breve tocco della improvvisata ala destra a Sormani che da venti metri circa azzecca un tiro forte e preciso: la palla a filo d'erba « si spegne > in fondo alla rete di Szentmihalyi: 1 a 0 al terzo minuto. Riprendono subito gli azzurri: tira una punizione Lojacono, Sormani spostato a sinistra dà al centro dove Bulgarelli al volo manda in rete il secondo pallone. Tutto fatto in quattro minuti. I magiari non hanno ancora avuto il tempo di sistemare i loro uomini in zona di copertura, che devono già superare questo grave handicap. Al T Gorocs con un tiro violento colpisce il palo della porta di Buffon, ormai battuto, quasi a conferma che il destino — almeno per oggi — aveva già fatto la sua scelta... Sormani, fuggito tutto solo, potrebbe segnare ancora, ma tarda nel tiro e Szentmihalyi può sventare il pericolo. La partita sta tutta qui; attaccano a lungo gli ospiti con quel loro gioco fatto di finezze nel palleggio, con mille passaggi, ma con pochi tiri a rete. Gli azzurri con quel grosso vantaggio cercano di chiudere davanti alla rete di Buffon, Lojacono sta sulla linea dei mediani, Maschio non rischia mai , a i n e i i troppo in avanti, Janich svetta dietro tutti con la sicurezza dei giorni migliori. II pubblico si indispettisce, vorrebbe altri goals, vorrebbe del gioco. La squadra italiana presenta Pascutti al posto di Corso all'inizio della ripresa. Il gioco non cambia, anzi sono i bianchi a tentare l'affondo. Segna al 7° Albert, sfuggito al controllo di Janich (2 a 1), poi Buffon si esibisce in alcune parate d'alta scuola. Per cer¬ caBsPgccpsmg care di forzare il « catenaccio > azzurro il commissario tecnico Baroti manda in campo Farkas al posto di Fenyvesi e sostituisce Solymosi con Nagy. Però gli azzurri fanno buona guardia. , . Gli ungheresi tentano il forcing finale con il dinamico Tichy, con l'intraprendente Sipos, ma ì difetti della squadra sono noti: non c'è — oggi almeno — chi 'sappia tirare in goal. Al 43° David lancia Bui- garelli, finalmente alla destra; sul cross del ragazzo bolognese piomba Pascutti, che di testa batte Szentmihalyi: 3 a 1. Due reti all'inizio della partita e una alla fine, e il dominio tecnico pressoché costante degli ungheresi. Nel foot-ball ci vuole anche un po' di fortuna. Il solo risultato della prova comunque non può essere base di'giudizio e non giustifichiamo quindi l'euforia dei tecnici azzurri per la vittoria. I magiari hanno giocato un calcio forse più bello che pratico, ma i nostri si sono soltanto difesi segnando in contropiede tre goals. Se la partita fosse fine a se stessa, potremmo anche condividere l'entusiasmo di Mazza e di Ferrari; era invece un incontro di allenamento in vista di una selezione dei nostri giocatori per i campionati del mondo, e le conclusioni devono pertanto essere diverse. Chi tra gli azzurri si è distinto? Chi ha meritato il viaggio in Cile o addirittura il posto in prima squadra? Buona la retroguardia come blocco, in crescendo Buffon, forse un po' polemico con chi lo ha mandato a Bari nella B anziché a Bruxelles nella A, sicuri Tumburus e Janich nel gioco puramente difensivo. Si è voluto provare Lojaco no come c ricambio > per Rivera, ma Lojacono, forse un po' preoccupato per il suo malanno muscolare, non ha mai rischiato. Rimane Sormani ha fatto un goal ed è piaciuto per lo slancio poderoso della sua falcata, è un buon giocatore, non un fuoriclasse. Degli ungheresi abbiamo già detto In sede di cronaca; Bono tutti abili palleggiatori, hanno una difesa energica ma mancano d'un attaccante che sappia tirare in goal. Molti sono giovani alle prime esperienze in campo internazionale. Hanno entusiasmo e volontà. Che differenza con la squadra di qualche anno fa! I campioni non si < inventano > neppure sulle sponde del Danubio. La squadra magiara partirà domattina in aereo per giungere a Torino nel primo pomeriggio; l'allenatore Barotl ha annunciato di voler confermare la formazione il, 15 contro la Juventus. Nello spogliatoio azzurro è stata chiesta a Mazza una conferma della notizia secondo .la quale Rocco, allenatore del Milan, seguirebbe in Cile la preparazione degli azzurri. La smentita è stata netta: <Non.abbiamo mai pensato a lui >. Giulio Accatino Sormani, semicoperto a destra, ha scoccato il tiro del primo goal degli azzurri contro l'Ungheria a Bari (Telef.)