Idonei i palazzi di Torino '61 ad ospitare il Centro professionale
Idonei i palazzi di Torino '61 ad ospitare il Centro professionale Operante solidarietà mondiale verso I Paesi in via di sviiuppo Idonei i palazzi di Torino '61 ad ospitare il Centro professionale Il direttore dell'Ufficio internazionale del Lavoro ha visitato i locali destinati all'istituto e ai colleges - "La rispondenza degli edifici risulta persino superiore alle previsioni" - Ogni aula prevista per 10-12 allievi; la capacità totale: un migliaio di posti-letto «Mi auguro che Torino, già nota nel mondo come grande città industriale, possa.diventare a breve scadenza un centro per il perfezionamento professionale dei giovani provenienti da tutto il mondo. Con queste parole il sig. Jef Rens, direttore generale aggiunto del Bureau International du Travail, ha risposto all'indirizzo di saluto rivoltogli ieri dal vice-sindaco on. Secreto. Al ricevimento in Municipio hanno partecipato anche gli altri membri della delegazione ufficiale del Bit composta dal direttore della Divisione per la formazione professionale sig. Francis Blanchard, i direttori tecnici sig. Camboulive e sig. Winnie-Roberts e il rappresentante italiano dott. Fano. Gli ospiti erano accompagnati dall'ambasciatore Giustino Arpesani, dall'assessore ing. Bosso e dal dott. Chiusano. L#a delegazione è giunta da Ginevra per concordare con gli organismi responsabili italiani l'ulteriore sviluppo degli studi e delle attività organizzative necessari per giungere alla realizzazione del « Centro internazionale di perfezionamento tecnico e professionale a favore dei paesi in via di sviluppo!. Il gruppo di esperti internazionali ieri mattina ha compiuto un nuovo sopraluogo al Palazzo del Lavoro ed ai padiglioni delle Regioni che sono destinati ad ospitare il Centro. Il signor Rens ha avuto espressioni di viva ammirazio ne < per la formidabile bellezza estetica del Palazzo del Lavoro e la piena rispondenza all'impiego a cui è stato desti nato >. Un giudizio altrettanto posi tivo e lusinghiero, è venuto per i padiglioni delle Regioni < che si prestano meravigliosamente per ospitare gli allievi che giungeranno da tutto il moti do, consentendo loro di comb! narsi in gruppi di studio o di nazionalità e di mescolarsi per la reciproca conoscenza e per stringere vincoli di amicizia utili al rafforzamento della causa della pace nel mondo >. «La rispondenza degli edifl ci — è stato affermato — era già nota, ma ora ad un esame più attento risulta persino superiore alle previsioni >. I tempi di realizzazione del Centro dovrebbero essere: 6 giugno prossimo, esame del piano generale da parte dell'assemblea del Bit; in novembre approvazione definitiva del Consiglio di amministrazione del Bureau International du Travati. «Se il responso, come si prevede, sarà favorevole — ha dichla rato il dott Chiusano — si potrà passare subito alla fase esecutiva dando inizio alle opere di adattamento del Palazzo del Lavoro e dei padiglioni delle Regioni». La spesa preventivata (com preso rimpianto di riscalda' mento e le attrezzature didat tiche) si aggira sui tre miliar di e mezzo che verrebbero for ni ti dal Comune, dalle industrie private e statali, da enti pubblici e dal governo. Il Centro, secondo i programmi di previsione formulati dal Bit dovrebbe cominciare a funzionare il 1° aprile 1964 e raggiungere il « completo > di 2000 al lievi entro il 1967. Alle spese di gestione concorreranno con contributi volontari i paesi aderenti al Bit, le nazioni che inviano allievi, gli enti internazionali, le fondazioni di stu dio, eccetera. < Nelle riunioni di ieri — ha dichiarato l'ambasciatore Arpesani — è stato approfondito l'esame dei lineamenti essenziali del programma di attivi tà del Centro, del suo statuto come ente internazionale, dei costi di esercizio e delle relative necessità di finanziamento >. Nessun problema è ap parso insuperabile e alla fine della giornata c'era tra gli in tervenuti un marcato ottimismo. Sulla base dei concreti colloqui di ieri il Bureau International du Travail procederà ora alla stesura dei documenti definitivi sui vari aspetti dell'iniziativa torinese. Sotto e sopra la balconata all'interno del Palazzo del Lavoro saranno ricavate aule, laboratori, biblioteche, sale di lettura, uffici ecc. Il Bit ha chiesto che le aule siano previste per gruppi massimi d 10-12 allievi ritenendo che que Bta sia l'unità di studio migliora. L'area centrale dell'enorme palazzo sarà adibita a esposizione didattica permanente di macchinario funzionante. Verranno esemplificati processi produttivi tipici consentendo così agli allievi di cpmpiere le prime esperienze pratiche « dal vero ». « Sarà una mostra g! gantesca e affascinante — ha sottolineato l'assessore ingegner Bosso — che potrà essere di volta in volta rinnovata in tutto o in parte ». Altre espe rienze dirette, come stabilisco no i programmi d'insegnamento, sono previste per gli allievi presso le aziende scelte in tutte le nazioni industrialmente più progredite. Nel padiglioni delle Regioni saranno ricavati appartamenti, ni composti da una camera, uno studio ed i servizi più un balcone. La capacità sarà di un migliaio di posti letto oltre a ristoranti, biblioteche, sale di spardpzluppdcBdspndc soggiorno e di riunione, impianti sportivi. ecc. Il centro sarà sotto ogni aspetto un esempio di solidarietà internazionale al servizio dei popoli che si propongono di perfezionare le loro conoscenze tecniche per favorire lo sviluppo economico e sociale. Una ulteriore conferma di questi propositi si è avuta nei discorsi pronunciati durante il pranzo d'onore al quale hanno partecipato, con gli illustri ospiti del Bit, le autorità, i capi gruppo del Consiglio Comunale e personalità cittadine. _ j „■ s. d. v. Esponenti del « Cireau International du Travail » visitano il Palazzo del Lavoro lllllllllllllinillIIIIIIIIIMIIIIMIII
Persone citate: Bosso, Chiusano, Francis Blanchard, Giustino Arpesani, Jef Rens, Rens
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