Hanno costituito due comunità agricole per garantire a tutti un lavoro nei campi

Hanno costituito due comunità agricole per garantire a tutti un lavoro nei campi L'Interessante esperimento sulle colline di IVI ondo vi Hanno costituito due comunità agricole per garantire a tutti un lavoro nei campi A Briaglia, come in altri comuni piemontesi, i giovani fuggono in città - A Vicoforte non sempre gli uomini fiatino una occupazione costante nelle loro proprietà - Con l'iniziativa si spera di frenare lo spopolamento delle campagne e di risolvere le difficoltà delle piccole aziende (Dal nostro inviato speciale) Mondovì, 10 maggio. Briaglia è un piccolo paese disseminato sulla cresta d'una collina, a pochi chilometri da Mondovì. Dieci anni fa contava boi abitanti, ora ne ha 390, e i cento che se ne sono andati erano tutti giovani: sono rimasti gli ' anziani. I vigneti di Briaglia (SO quintali di uva a giornata) fidano un dolcetto di H gradi che si vende a 180 lire il litro; nelle stalle si allevano vitelli € della coscia >, nei campi si raccoglie frumento (10 quintali a giornata) e un po' di granturco, e ogni famiglia ha l'orto e il pollaio. Che cosa manca a Briagliat Mancano gli uomini per lavorare la terra. i La situazione di questo paese è identica a quella di cento altri comuni del Cuneese e dell'Astigiano, dove la popolazione giovane scappa in città e nessuno più coltiva i campi. Perciò è interessante l'esperimento del Comizio agrario di Mondovi che a Briaglia e a Vicoforte (di cui diremo in seguito) ha costituito due società agricole a cooperazione integrale. A Briaglia hanno aderito una dozzina di aziende di cui quattro ^partengono a piccoli proprietari e le altre sono condotte a mezzadria, con una superficie complessi¬ va di quasi .',00 giornate (105 ettari). Ogni proprietario sottoscrive due azioni da 5000 lire e si impegna a mettere a disposizione della società il capitale fondiario, gli strumenti tecnici, le scorte vive o morte, e di attenersi alle direttive del tecnico, approvate dall'assemblea, circa le colture e il conferimento dei prodotti. Certi terreni poco produttivi saranno restituiti al bosco o al pascolo, altre colture saranno invece ampliate. Il sindaco di Briaglia, cav. Giovanni Borsarelli,' socio e presidente della cooperativa, ci espone gli scopi immediati della società: € Non appena le pratiche perfezionate ci garantiranno il contributo statale variante dal 25 al 50 per cento, costruiremo la stalla comune per il bestiame e tutti gli animali (50 capi che diventeranno 100) costituiranno proprietà comune. Poi compreremo due trattori e i relativi attrezzi, infine assumeremo quattro salariati' fissi a cui saranno assegnati alloggi confortevoli e verrà corrisposto il compenso dovuto con i contributi di legge ». La cooperativa punterà sull'allevamento del bestiame e sulla viticoltura per garantire a tutti i soci un reddito ragio¬ nevole, ma vi saranno praticamente due categorie di soci: i proprietari che non lavorano personalmente la terra e i soci lavoratori. Questi ultimi saranno compensati per ogni lavoro compiuto sulla terra propria o su quella di altri con una paga che verrà corrisposta a fine mese. Il bestiame sarà venduto a cura della cooperativa, mentre per l'uva si vedrà se lasciarla ai singoli proprietari o se costruire una cantina sociale. Paglia e fieno saranno conferiti alla stalla sociale dai produttori, a cui sarà riconosciuto un. equo accredito; gli altri prodotti, di minore importanza, resteranno a disposizione dei produttori. Ogni socio, oltre a percepire il compenso per il lavoro prestato, avrà un conto aperto nel quale saranno segnati a credito i prodotti conferiti e, a fine d'anno, la quota di reddito spettantegli; a debito troverà le spese di mano d'opera sostenute per coltivare i suoi terreni, le quote annue\ di manutenzione, ammortamenti e acquisti, le spese di amministrazione, imposte e tasse. Lasciamo ora Briaglia e con una pittoresca gita sulle colline portiamoci a Vicoforte e scendiamo vèrso il Santuario. Ma prima di giungervi voltia- mo a sinistra ed eccoci neWalpregione Collarei-Caramello di aE'iamenga. Qui la mano d'opera c'è, anzi gli uowini non riescono ad avere un lavoro continuo nelle loro proprietà spezzettate, mentre in altre cascine vicine i proprietari non trovano mezzadri. Riunire queste proprietà, formare un unico complesso come a Briaglia, e garantire a tutti gli agricoltori un lavoro costante sui propri campi o su quelli vicini, è il programma della cooperativa di Vicoforte che si chiama <Caramello>. Anche qui verrà costruita una stalla unica capace di cento bovini, e un laghetto collinare darà acqua ai prati assicurando il foraggio. La zona è caratterizzata dalla frutticoltura, perciò al secondo posto della produzione invece dell'uva abbiamo la frutta: mele e pere di qualità sceltissime. Presidente della società è il generale Bruzzone, vice-presidente il signor Bonada. I dodici soci, fra cui Pietro e Cariò Chionetti ed alcune altre famiglie dello stesso cognome, possiedono complessivamente 60 giornate di terreno. Volevano riunire tutte le SO aziende della frazione con 400 giornate di terreno in una sola cooperativa, ma poi è prevalso il concetto, pure applicato a Briaglia, di limitare il numero degli aderenti per non appesantire la cooperativa. Nulla vinta però che altre società vengano costituite da altri proprietari della zona. Il Comizio agrario di Mondovi, presieduto dal gen. Bruzzone e diretto tecnicamente dal prof. Carlo Nan, promuovendo la costituzione di queste cooperative si propone di risolvere le difficoltà delle piccole aziende che non assorbono completamente il lavoro dei coltivatori o difettano di mano d'opera. In molti casi l'unione fra le aziende capitalistiche (a mezzadria) e quelle a conduzione diretta, assicura un lavoro costante a tutti gli agricoltori, anzi: un salario sicuro calcolato sulla retribuzione oraria con i contributi sociali e previdenziali, oltre alla ripartizione annuale degli utili. t Diamo al contadino ■- dice il prof. Non — ciò che l'industria dà all'operaio: dovrebbe essere una buona soluzione, atta a trattenere i giovani nelle campagne ed a risolvere molti aspetti della crisi agricola ». Ettore Doglio zorccsapgtolosoaapnnvrocaagptidinMnd—fletsEctlNdlascptuRlrtddnlnmiapmtts II sindaco di Briaglia (al centro) si Intrattiene con alcuni contadini ohe hanno aderito alla cooperativa; è il primo esperimento del genere ohe si fa in Italia

Persone citate: Bonada, Bruzzone, Carlo Nan, Chionetti, Ettore Doglio, Giovanni Borsarelli