La matematica nelle scuole insegnata in modo inadatto

La matematica nelle scuole insegnata in modo inadatto La matematica nelle scuole insegnata in modo inadatto Un convegno organizzato dall'Accademia Nazion. dei Lìncei Roma, 8 maggio. Sono cominciati alla' villa della Farnesina, alla presenza del ministro per la PI. on. Gui. i lavori del convegno di studio, organizzato dall'Accademia nazionale dei Lincei, sul tema « insegnamenti scientifici e insegnamenti umanistici nella funzione formativa della scuola secondaria ». La relazione introduttiva è stata svolta dal prof. Calò il quale ha affermato che la preparazione degli insegnanti è forse il più importante problema della scuola e che il compito di risolverlo spetta in gran parte all'Università. Dopo aver sostenuto che un altro fattore indispensabile sarebbe quello di una esperienza pratica, di un tirocinio fatto' a contatto vivo di una scolaresca in iniziale addestramento al lavoro di insegnante, ha dichiarato che « si tratta di formare generazioni non di laureati, ma di educatori, nelle cui mani tutti gli insegnamenti, scientifici, letterari, tecnici, diventino strumenti di vera formazione spirituale ». Il prof. Togliatti ha detto che una educazione esclusivamente matematica è incompleta; il modo di ragionare dei matematici, infatti, costituisce soltanto un aspetto del metodo di lavoro degli scienziati e come tale va inserito nel quadro di una educazione com pietà. L'oratore ha poi affermato che l'attuale posizione dell'Insegnamento della matematica nelle nostre scuole pre-universitarie non è conforme all'iniportanza delle sue attuali ap pllcazioni e che i metodi di insegnamento ed i programmi non sono i più adatti per ottenere dall'insegnamento di questa scienza il massimo rendimento. Egli ha perciò soste, nuto la necessità di una modificazione radicale del metodo di insegnamento e di un aggiornamento del programmi Il prof. Ghigi ha affermato che la maggioranza dei prò fesslonisti italiani e dei lavoratori agricoli è priva di quella cultura naturalistica che é fondamento della rispettiva professione o mestiere e che l'ordinamento scolastico italiano non aveva provveduto, sgrcctsfiriszltprhsmogpsmmmmstShlcgsavrvniiiiit iiiitit iiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii tino ad oggi, a colmare tale deficienza. L'oratore ha perciò ribadito la necessità di creare in Italia una coscienza naturalistica che non può venire — egli ha detto — se non da una scuola organizzata. Il prof. Ghigi ha concluso la sua relazione elen cando 1 provvedimenti che, a suo avviso, sono i più urgenti per il raggiungimento di questo scopo: ripristino dell'insegnamento delle scienze naturali nelle prime classi del liceo classico e sicentiflco e nelle classi corrispondenti dell'isti tuto tecnico; riunione dell'insegnamento della chimica alla fisica; migliore organizzalo rie per l'insegnamento delle scienze naturali; infine, redazione, per gli istituti magistrali, di programmi di scienze naturali diversi da quelli redatti per 1 licei e gli istituti tecnici. Il prof. Perucca, nella sua relazione sulle scienze fisiche, ha sostenuto che a queste scienze non manca alcun elemento intellettuale, spirituale o umano, ma che il loro insegnamento è insufficiente nella prima fase della scuola. Nelle scuole elementari — ha affermato l'oratore — il ragazzo è maturo per un primo insegnamento scientifico che ne' stimola una delle qualità che gli saranno più feconde in seguito: lo spirito di osservazione. □iiiiiiiMiiitiiiuiiHi iiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiTii

Persone citate: Ghigi, Gui, Perucca, Togliatti

Luoghi citati: Italia, Roma