Dominio delle Ferrari nella Targa Florio
Dominio delle Ferrari nella Targa Florio Ijp macchine modenesi verso il titolo mondiale marche Dominio delle Ferrari nella Targa Florio Gendebien è l'unico corridore ad aver vinto tre volte la difficile gara siciliana • Parecchi giovani piloti in evidenza Non proprio scontata, ma sicuramente prevista la vittoria della Ferrari _nella 46* edizione della Targa Florio, questa vecchia corsa automobilistica che ha saputo conservare intatte negli anni le sue caratteristiche e la sua atmosfera quasi irreale. Un tempo — e questa è la sola differenza — la vittoria nella Targa Florio aveva un'eco mondiale, e un valore propagandistico senza pari. Oggi le cose sono cambiate, gli interessi e l'attenzione del pubblico si rivolgono altrove che non al risultato di una gara per auto, che si esaurisce nei commenti di una cerchia piuttosto ristretta di appassionati. Da un pezzo la automobile ha cessato di rappresentare qualcosa di quasi favoloso: chi ancora non la possiede, può tranquillamente mettere l'utilitaria tra i sogni di non Impossibile realizzazione, e le vicende di una corsa non influiscono certo sulla sua scelta. La Ferrari è un'altra cosa. La Ferrari, come altre macchine di grande potenza, è una macchina per le forti velocità, per le autostrade. Ma dall'utilitaria alla Gran Turismo, il passo è ancora lungo. E tuttavia, anche alla progettazione delle vetturette popolari, le corse come la Targa Florio e le macchine coma la Ferrari possono essere ancora , utili. Non è la sola ragione d'essere delle gare di velocità, ma per certo una componente non trascurabile. La vettura che domenica ha vinto la < Targa > non ha nulla in comune con le normali auto da turismo dei giorni nostri, ma il rapporto è rimasto tale e quale come trenta o quarant'anni fa, e il progresso compiuto ieri, come la possibile evoluzione di domani, è stato e sarà in qualche modo tributario di quella tecnica spinta ai limiti del pensabile, che appunto le macchine da competizione rappresentano. Si diceva che l'affermazione delle Ferrari sul circuito delle Madonie era prevista. Era prevista perché soltanto la Casa modenese ha continuato senza soste a migliorare, perfezio nare, rinnovare i suoi mezzi meccanici anche delle catego rie Sport e Gran Turismo di grossa cilindrata. Gli inglesi si sono arresi (il loro interesse sembra adesso unicamente concentrato sulle macchine di Formula 1), la Porsche cura soltanto le medie cilindrate, la Maserati dedica ormai a que sto settore una parte quasi marginale della sua attività. I programmi della Ferrari Bono invece da molti anni linearmente indirizzati su ciascuno degli aspetti più impegnativi dello sport automobilistico: è un grosso sforzo, di cui non tutti sembrano rendersi conto; ma intanto i risultati continuano a confortare questa visione coraggiosa della più grande fabbrica del mondo di auto da competizione. Come già in marzo a Sebring, la Ferrari ha trionfato domenica nella severa prova siciliana grazie alla superiore preparazione dei suoi mezzi meccanici. La vettura guidata a turno da Ricardo Rodriguez, Willy Mairesse e Olivier Gendebien (che è il solo pilota al mondo ad aver vinto tre volte la «Targa»), era del tipo 2400 con motore a sei cilindri posteriore, cioè sostanzialmente la stessa dell'anno scorso, ma giunta a un grado di efficienza pressoché perfetta. Il nuovo modello a 8 cilindri di 2800 cmc. non ha partecipato alla corsa, gravemente danneggiato nell'incidente capitato in prova al campione del mondo PhilHill: senza questo contrattempo ancora più massiccia sarebbe stata l'affermazione delle vetture modenesi, e probabilmente sarebbe caduta la media-record della Targa Fio rio, così com'è crollata quella sul giro per merito di Mai resse. Ancora una Ferrari (quella di Scarlatti-Ferraro) è risultata prima delle Gran Turismo, portando altri punti in carniere per la classifica mondiale Marche, che anche quest'anno non sfuggirà alla Ferrari. Quanto ai secondi classificati assoluti — Baghetti e Bandini — non c'è che da compiacerci per l'eccellente prova disputata, nonostante l'incidente stradale che ha attardato Giancarlo Baghetti. I due ragazzi milanesi, alla loro prima «uscita» stagionale con la monoposto F.l (ad Aintree il primo, a Pau l'altro) non erano stati cosi brillanti come ci si poteva attendere; sulle Madonie si sono ripresi benissimo, confermando le loro indubbie doti Tra gli altri giovani impegnati alla Targa Florio, buona impressione hanno destato Scarfiotti, piegato dal cedi mento della sua Osca 2000 Vaccarella, terzo assoluto con Bonnìer sulle Porsche; Frescobaldi, primo di classe con la Lancia Flaminia SZ, e naturalmente Ricardo Rodriguez, cui spetta un terzo del merito della vittoria della Ferrari. f.b.
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