Evtushenko, il poeta russo "ribelle" sbalordisce Londra con la sua eleganza di Mario Ciriello

Evtushenko, il poeta russo "ribelle" sbalordisce Londra con la sua eleganza Evtushenko, il poeta russo "ribelle" sbalordisce Londra con la sua eleganza Sorridente e scanzonato, è sceso dall'aereo con un cappotto sportivo di taglio perfetto • « Sembra un cantante americano» ha scritto un giornale - E' con lui la moglie, che traduce i suoi libri - Si dichiara comunista, ma non iscritto al partito; guadagna somme enormi - Di Pasternàk dice: a Non è gran che» (Dal nostro corrispondente) Londra, 28 aprile. Nel 1958, il giovane poeta russo Evgeny Evtushenko scrisse questi versi: «Le frontiere mi opprimono — mi sento a disagio — non conoscendo Buenos Aires — o New York — voglio vagabondare — quanto mi pare — a Londra e parlare, sia pure incespicando — con tutti ». Sono passati quattro anni e il desiderio è divenuto realtà: Evtushenko è da ieri sera a Londra. Se il poeta voglia ancora parlare con tutti non sappiamo, ma è chiaro che tutti vogliono parlare con lui: da quando ha messo piede in Inghilterra, è oggetto della curiosità generale. Iersera, cronisti e fotografi l'attendevano all'aeroporto: stamane, il suo volto sorride dalle prime pagine; oggi pomeriggio, ad una conferenza-stampa, è stato interrogato su argomenti politici, letterari e sulla sua vita privata: «Tutti mi chiedono interviste, articoli e dichiarazioni — ha detto l'ospite sovietico — spero che l'interesse s'attenui col passare dei giorni ». Sarà difficile: pochi in Inghilterra hann letto — benché siano state tradotte — le rime del ventinovenne poeta russo, ma la sua fama valica i confini del mondo artistico: nella mente dei britannici, Evtushenko occupa una posizione non molto dissimile da quella di John'Osborne, il fustigatore di una Inghilterra — a suo giudizio — mummificata, arrogante, ipocrita; e, come Osborne, anche Evtushenko è chiamato stamane «un giovane arrabbiato ». Si vuole vedere in lui il portavoce delle nuove generazioni sovietiche, il simbolo della loro irrequietezza, l'interprete delle loro aspirazioni intellettuali, politiche e morali. Victor Zorza, esperto di problemi comunisti, scrive nel liberale Guardian di Manche- ster: « Evtushenko si considera, ed è considerato dai suoi ammiratori, come un nuovo tipo di comunista per 11 quale onestà e integrità hanno precedenza assoluta, e non solo in arte. Il suo talento gli permette di trasformare tali sentimenti in audaci e vigorose rime e contiene la premessa di opere più mature ». Lo scorso anno egli recitò in pubblico l'ormai celebre poema: «Baby Yar» (dal nome del luogo, presso Kiev, ove nazisti massacrarono 96 mila ebrei), che è tutta una condanna dei non pochi antisemiti sovietici: «Mi odiano come fossi un ebreo, il che fa di me un vero russo». La sua voce parve un nuovo segno del disgelo post-staliniano. L'artista regge queste responsabilità con disinvoltura: « Sembra un giovane americano — scrive, stupito, uno dei migliori cronisti inglesi —; al suo arrivo .all'aeroporto, indossava un elegante soprabito di tweed, teneva la sigaretta fra le labbra, rideva con aria scanzonata; lo si sarebbe scambiato per un cantante d'oltre oceano ». Evtushenko — che è qui per due settimane, invitato dal « British Council », un ente di Stato per gli scambi culturali — visiterà la Scozia (patria di Robert Burns, il poeta an glosassone prediletto dai russi), Oxford e Stratford-on Avon, la città dì Shakespeare. E' accompagnato dalla secon da moglie, Galya, traduttrice, trentunenne; divorziò dalla pri ma, la poetessa Akhmadulina, nel '59. Ieri sera e oggi, il giovane siberiano dagli occhi celesti ha ripetuto di essere un comunista, ma non iscritto al partito: Evtushenko è avvezzo ai viaggi all'estero, alle conferenze-stampa, e ha sostenuto bravamente l'aggressiva curiosità dei giornalisti. Qualcuno gli ha chiesto se considera duraturo il suo successo e il poeta, irò nico, ha risposto: < Proprio ieri è stata pubblicata a Mosca una mia raccolta di poesie, la cui prima edizione è di centomi la copie, e fra qualche mese uscirà un nuovo libro, con la mia firma». Interrogato sui giovani « ribelli » occidentali e russi, Evtushenko ha detto: « La nostra generazione sovietica concorda con 1 giovani " arrabbiati " del¬ l'Occidente-nel disprezzo per la ipocrisia e la pomposità, ma ciò che distingue i vostri dai nostri " arrabbiati " è che, mentre in Inghilterra e in America i beatniks sanno sol tanto ciò che non vogliono, in Russia essi sanno pure ciò che vogliono ». Il poeta ha quindi difeso John Osborne e ha sostenuto: « Lo so, taluni lo accusano di antipatriottismo, ma un vero uomo combatte sempre contro ciò che è cattivo nel suo paese ». Inevitabili le domande su Pasternàk. Evtushenko ha negato che « Il dottor Zivago » sia vietato ai russi ed ha detto che la pubblicazione dell'opera in Occidente fu « una mossa poli tica ». A suo parere, il libro non è un gran che: solo certe parti, soprattutto quelle li riche, sono < magnifiche ». « Quanto guadagna con le sue poesie? » ha chiesto infine un cronista, ma l'autore non ha risposto ed è intervenuto, in sua vece, un funzionario del l'ambasciata sovietica: « Mister Evtushenko vive solo del suo lavoro ». Mario Ciriello «■♦-» Evgeny Evtushenko con la moglie: vestiva un soprabito di «tweed» (Telefoto A. P.)