Salan rifiuta di rispondere al giudice e chiede come testi De Gaulle e Debré

Salan rifiuta di rispondere al giudice e chiede come testi De Gaulle e Debré La difesa concordata dall'ex-generale con gli avvocati fascisti Salan rifiuta di rispondere al giudice e chiede come testi De Gaulle e Debré Vorrebbe che fossero citate 36 personalità, fra cui ministri, governatori del NordAfrica, l'ex-presidente Coty, « tutti fautori dell'Algeria francese » - Minaccia di ricorrere alla Commissione dei diritti dell'uomo se la richiesta non sarà accolta (Nostro servizio particolare) Parigi, 26 aprllèT Salan, l'ex-capo dell'Oas, ha rifiutato di rispondere alle domande del giudice istruttore Guy Courcol, che era andato ad interrogarlo nelle primissime ore del pomeriggio alla Sante. E' questo il primo incidente, previsto fin da stamane nei corridoi del Palazzo di Giustizia. D'accordo con i suoi avvocati, l'imputato aveva preparato una lunga dichiarazione ed ha chiesto di poterla leggere non appena sì è trovato dinanzi al giudice. Il generale traditore ha dichiarato di essere pronto ad assumere le proprie responsabilità, ma ha osservato che la legge dà agli imputati la pos- sibilità di dimostrare la c non colpevolezza »; quindi è indispensabile che dei testimoni vengano interrogati e che certi confronti possano aver luogo. Il detenuto ha poi affermato che la sua azione non ha avuto inizio col putsch militare del Si aprile 1961 (per il quale è già stato condannato a morte in contumacia) e non si limita all'organizzazione dell'Oas, ma incominciò in realtà il 19 novembre 1956, quando fu nominato comandante' in Algeria. Perciò ha chiesto che siano citati trentasei testimoni, i quali dovrebbero essere interrogati su quattro periodi distinti. TI primo periodo va dal 19 novembre 1956 al 13 maggio 1958. Secondo Salan, per chiarire certi cvuuentmenfi, come l'attentato al « bazooka » organizzato contro di lui nel 1957, dovrebbero essere interrogate nove persone, fra cui l'ex-primo ministro Debré ed il socialista Robert Lacoste. allora governatore dell'Algeria. Il secondo periodo va dal 13 maggio al 19 dicembre 19r>8 e comprende l'azione dell'esercito per imporre il ritorno di De Gaulle al potere, nonché i primi atti del governo De Gaulle. L'imputato ritiene che dovrebbero essere interrogati dieci preside generali Duine, Ely e Allard, l'ex-generale Edmond Jouhaud (condannato a morte dall'Alto Tribunale militare), il presidente della Camera Chabnn- Dalmas e vari excollaboratori del Capo dello Stato. « Questi deve essere obbligatoriamente interrogalo sulla sua azione in qualità di semplice cittadino dal 13 maggio al 3 giugno 1958 e di presidente del Consiglio dal 3 giugno al 1S dicembre 1958 », dice la ?» testimoni, fra cui l'ex- .../->„*,, rio r^n^ìic i sidente Coty, De Gaulle, t ,. , .„ 'j dichiarazione di Salan, il qua-le spera di poter dimostrare che il generale De Gaulle vo-leva, come lui, Ve Algeria fran- cese » e che accettò il poterecon t'intento di conservare quel territorio alla Francia. Il terzo periodo va dal 19 dicembre 1958 al putsch del SB aprile 1961, e Salan ritiene indispensabile che siano interrogati quattro testimoni, fra cui il ministro dell'Interno Roger Frey, per chiarire le responsabilità di un « complotto » del quale è stato parlato al processo Jouhaud. Per l'ultimo periodo, cioè dal putsch dell'aprile 1961 al momento del suo arresto, Salan chiede la testimonianza di dodici persone, f a cui tutti i generali di corpo d'armata o di cKi>:«,mwic-i'J'.c cowo attualmtriq in Algeria. Il giudice istruttore non ha potuto dare assicurazione che tutti i testimoni potranno essere ascoltati. Gli avvocati sono insorti: « In queste condizioni non possiamo prestarci ad una parodia della giustizia». E Salan ha aggiunto: <Io sono modalmente assente, e mi propongo di chiedere, per l'intermediario dei miei difensori, l'intervento della Commissione europea dei dirifft dell'uomo e quello della Commissione internazionale di giuristi ». L. Mannucci

Luoghi citati: Algeria, Francia, Nordafrica, Parigi