Due operai travolti e uccisi da una valanga Muore una donna nel rifugio sepolto dalla slavina

Due operai travolti e uccisi da una valanga Muore una donna nel rifugio sepolto dalla slavina Tragiche conseguente delle intense nevicate in Alto Adige Due operai travolti e uccisi da una valanga Muore una donna nel rifugio sepolto dalla slavina In Val Venosta un'enorme massa di neve è piombata su un gruppo di manovali che stava sgombrando una strada - Recuperata una sola salma - L'altra disgrazia di notte alla capanna "Monti Pallidi" del Sass. Pordoi (Dal nostro corrispondente) Merano, 16 aprile. Le valanghe che si sono abbattute nella zona dolomitica dopo le eccezionali nevicate delle ultime 48 ore hanno causato tre vittime: due operai una donna sono morti in due diverse sciagure. La prima disgrazia è avvenuta sulle montagne a nord della Val Venosta dove ieri un gruppo di cinque spalatori era intento a sgombrare la strada della Val di Fosse — una laterale della vai Sena les, a circa 2000 metri d'ai tezza — da una grossa slavi na caduta nella notte fra sa bato e domenica. Ad un tratto due operai venivano travolti da una seconda enorme massa di neve e morivano entrambi per soffocamento: si tratta del trentottenne Domenico Marini, da Marostica (Vicenza) e del trentasettenne Pietro Massari, nativo di Giunigliano di Cosenza. Nell'alta valle di Fosse sono in corso già da parecchi mesi lavori per la costruzione della condotta forzata che dovrà unire le centrali di Vernago e di Naturno, in vai Venosta: l'altra notte, in seguito alla nevicata, una valanga si è abbattuta sulla strada, interrompendo del tutto le comu¬ nicazioni già oltremodo difficoltose con la vai Senales. Dal cantiere della ditta Mazzoli, che effettua i lavori per la condotta, venivano inviati sul posto ieri mattina cinque operai per sgombrare la strada: fra questi vi erano il Marini e il Massari. Alle 8,30 accadeva la disgrazia. Preannunciata da un sordo boato, una valanga di notevoli proporzioni si abbatteva sul gruppetto degli operai, tre dei quali facevano appena in tempo a porsi in salvo, mentre gli altri due, colpiti in pieno, venivano travolti dall'enorme massa nevosa. Passati i primi attimi di sgo o a r a e n a n e , l a o l mento, i tre operai rimasti illesi si precipitavano per prestar aiuto ai compagni: dopo pochissimo tempo veniva estratto dalla neve W Massari. Il giovane era già morto soffocato e per aver battuto violentemente il capo contro uno spuntone dC roccia. Cominciavano allora le ricerche del Marini scomparso sotto la massa nevosa. I tre operai erano alacremente all'opera quando un altro boato li avvertiva, fortunatamente in tempo, della caduta di una terza valanga. Vistisi impossibilitati a prose guire le ricerche, anche perche perdurava il pericolo di ulteriori valanghe, i tre operai correvano al cantiere portando con loro il cadavere del Massari. La direzione provvedeva allora ad inviare sul luogo della, disgrazia alcune squadre mentre si cercava di avvertire telefonicamente i carabinieri della stazione di Certosa di Senales. La linea, interrotta ancora la sera prima, non era stata riparata, per cui due uomini si recavano a piedi verso il fondo valle. I carabinieri potevano arrivare così solamente verso le 16 mentre tre ore dopo sopraggiungevano gli uomini del Soccorso Alpino, con alcuni cani addestrati per il ritrovamento dei sepolti dalle valanghe. Le ricerche sono proseguite ininterrottamente per tutta la notte, ma del- co: po del Marini nessuna traccia. Stamane gli uomini, esausti, speravano di poter portare finalmente alla luce il cadavere del compagno ma verso le 9 un pauroso boato li costringeva ad abbandonare in tutta fretta il luogo delle ricerche: un'altra valanga, infatti, si è abbattuta nello stesso punto delle tre precedenti. In realtà s'è trattato di un'altra serie di valanghe e slavine perché dalle 9 alle 11 quattro notevoli masse di neve sono cadute sul posto dai ripidissimi pendii della montagna. I soccorritori si son visti così preclusa un'altra volta la via delle ricerche, i lavori sono quindi stati interrotti anche per non porre a repentaglio altre vite umane e alle 11,30 è stata fatta scoppiare una mina per far cadere dalla montagna tutta la neve che vi si trovava. Le ricerche son poi state riprese nel pomeriggio e dureranno per molto tempo ancora a causa della vera montagna di neve che copre ora la strada della valle. Fra gli operai del cantiere si trovano anche il fratello e due parenti stretti del Massari, la cui salma è stata trasportata in un capannone ove è stata allestita la camera ardente. I quattro calabresi avrebbero dovuto recarsi a ca sa per Pasqua. Le comunicazioni telefoniche con la Val Senales e la Val di Fosse sono tuttora interrotte, per cui le notizie pervengono a distanza di molte ore. Si è appreso tuttavia che la scorsa notte le valanghe hanno causato una vittima in provincia di Bolzano, nella zona fra Passo Sella e Passo Pordoi. Verso le 23, infatti, un'enorme valanga, staccatasi dal versante sud del Sass Pordoi, ha travolto e spazzato via la dépendance in legno del rifugio < Monti Pallidi », in cui si trovava una donna di Val di Fassa, Giulia Spinel dì 59 anni, residente a Canazei. La Spinel, sorpresa mentre dormiva, è morta soffocata. Il suo cadavere è stato dissepolto dopo affannose ricerche da una squadra di soccorso del C.A.I. Diverse slav'ine si sono abbattute in altre vallate altoatesine, interrompendo le comunicazioni stradali e le linee telefoniche. La strada nazionale del Brennero è stata interrotta a Ponticolo, presso il cm confine italo-austriaco e a Campodazzo, in seguito alla caduta di neve frammista a massi rocciosi e terriccio. Fino a tarda sera il traffico si è svolto a senso unico alternato. Anche la strada della Men dola è stata interrotta in loca lità Le Rocce da una grande slavina, ma il traffico ha potu to riprendere grazie all'intervento di squadre dell'Anas. Al Passo Stelvio si misurano tre metri e mezzo di neve, due metri al Passo Rolle, 1,80 in Valle Aurina, 1,70 in Val Gardena, 1,40 in Val Pusteria, 1,20 in Val Passiria, 90 centimetri al Passo del Brennero, 70 Vipiteno, 35 al Passo Resia V. c. Uno degli operai superstiti indica la via seguita dalla valanga (Telefoto A. P.)

Persone citate: Domenico Marini, Pietro Massari, Rolle