Teriieif: un attore tra cinema e teatro

Teriieif: un attore tra cinema e teatro «17 pensiero* di Andreiev al Romano Teriieif: un attore tra cinema e teatro La prosa è la vera passione del protagonista di «Non uccidere» Laurent Terzieff appartiene a quella razza di attori — prospera in Francia e quasi sconosciuta, ahimè, da noi — che il cinema non riesce mai, e del tutto, a strappare al teatro; e che al cinema, pur facendolo con dignità, chiede soprattutto una tranquillità economica che le consenta di continuare a dedicarsi, magari rimettendoci, al teatro. Di Terzieff il cinema s'impadronì con Les tricheurs (Peccatori in blue-jeans di Carnè) per poi utilizzarlo in molti altri film, mandandolo anche allo sbaraglio come è avvenuto in Vnnina Vanini di Rossellini; o addirittura consegnandolo alla cronaca come protagonista del discusso e osteggiato Non uccidere. Ma a Terzieff il teatro è rimasto nel cuore; e ad esso ritorna non appena gli impegni cinematografici lo "lasciano lìbero. Non più di qualche mese fa, ad esempio, ha messo in scena ed ha interpretato a Parigi, con la compagnia del ■t Théàtre de Lutèce », La pensée di Andreiev. E questo dramma sta portando ora in tournée per l'Italia. Per l'occasione, ha nascosto la sua giovane età (non ha ancora ventisette anni) sotto una gran barba profetica che s'addice al più maturo protagonista del dramma di Andreiev. Ieri sera, Terzieff ha dato una rappresentazione al Ro mano, dopo averla scrupolosa mente preparata nel pomeriggio con estenuanti prove di luce. Ma prima aveva voluto dare un'occhiata alla città e si era estasiato della stupenda sala del Carignano («C'est extraordinaire » diceva ricor dandoci, lui straniero, la fortuna di avere un simile teatro). Pieno d'entusiasmo, e Dio glielo conservi, Terzieff parla volentieri della sua professio~ ne sia che illustri minuziosamente la « pièce > che ora in terpreta, sia che accenni ai programmi futuri (farà Rim baud in un film di Albicocco sul poeta e porterà sul palco scenico una commedia di O'Casey). Quanto al dramma di An dreiev, gli italiani già lo conoscono attraverso Ruggeri. Terzieff tuttavia si serve, oltre che del testo così come fu dato per la prima volta da Stanislavski nel 1914, anche della novella omonima scritta da Andreiev sin dal 1902. La libera riduzione è opera di Carlos Semprun. E' una tragedia della follìa: un giovane medico uccide 11 marito della donna che lo ha respinto per provare, anche a se stesso, la potenza del pensiero che egli è convinto di poter dominare sino a simulare la pazzia. Ma, rinchiuso in una clinica, s'accorge con terrore di non sapere se ha finto la pazzia per uccidere o se ha ucciso perché già era pazzo. Il dramma, che da un'atmosfera vagamente cecoviana scivola nel caso clinico esaurendo a poco a poco l'interesse che riesce a suscitare l'artificiosa abilità dell'autore, è stato interpretato con lucido vigore dal Terzieff e dai suoi valenti compagni, tutti molto festeggiati da un pubblico assai folto. vice

Persone citate: Carlos Semprun, Carnè, Laurent Terzieff, Rossellini, Ruggeri, Vanini

Luoghi citati: Francia, Italia, Parigi