Quarantanni è un'età subdola per la salute dei nostri occhi di Angelo Viziano

Quarantanni è un'età subdola per la salute dei nostri occhi II congresso nazionale ili oftalmologia a Torino Quarantanni è un'età subdola per la salute dei nostri occhi I dolori saltuari di tipo nevralgico all'occhio o alle parti vicine possono essere segno di glaucoma - E' accertato che questa malattia colpisce anche i miopi (mentre in passato si riteneva che ne fossero immuni) Perfetti strumenti permettono di accertare la sintomatologia e di arrivare in tempo per salvare la vista Per lungo tempo è stata corrente opinione — e possiamo ancor leggerla in manuali non tanto vecchi di oculistica — che i miopi fossero particolarmente immuni dal glaucoma, cioè da quel grave processo morboso dell'occhio, per cui aumenta tanto la tensione dei liquidi interni dell'occhio stesso, sino a provocarne la cecità attraverso la compressione e la successiva degenerazione di delicatissime strutture dell'organo visivo. La convinzione doveva essere nata dall'osservazione che, tra i fattori predisponenti al glaucoma, spicca l'importanza della ipermetropia, cioè di un difetto di rifrazione dell'occhio, completamente opposto a quello dei miopi. Di più, la misura della pressione endoculare, per le ragioni che esporremo, rilevata con l'apparecchiatura di allora forniva dati apparentemente normali nell'occhio miope, anche allorquando già subdolamente si andava insinuando il glaucoma. Si poteva concludere che l'afflizione della miopia sopportata in gioventù sarebbe stata compensata nei suoi portatori nell'età matura con l'esclusione di essi dal rischio assai più grave di incappare nel glaucoma. A dare un colpo di piccone all'opinione in discorso è giunta la relazione del prof. R. Gallenga, clinico oculista dell'Ateneo torinese, «H glaucoma nell'oc-» chio miope»; con la quale si sono iniziati ieri i lavori, scientifici del XLVI congresso nazionale di oftalmologia a Torino, presso la Clinica oculistisa universitaria. Tuttavia non è soltanto da oggi, come ha sottolineato il relatore, il rilievo dell'incidenza del glaucoma nella miopia. Difatti esiste una memoria del 1864, più tardi trascurata, con cui un chiaro oculista del tempo aveva segnalato il fatto, del resto non del tutto ignorato dai pratici. Comunque le statistiche moderne ammettono un buon venti per cento di glaucomi nei vizi miopici di rifrazione. Ragione per cui anche i miopi non possono essere esonerati dalle stesse preoccupazioni degli altri individui man mano che l'età prende quota. E per di più se la loro miopia insorge in età adulta, anziché essersi iniziata nella prima giovinezza, si ha maggiormente da vigilare su di essa, potendo avere in sé già il movente del glaucoma, per certi indizi che formano, tuttavia, ancora materia di studio. Come si è lasciato comprendere, il glaucoma è una malattia oculare appannaggio dell'età avanzata; ma può iniziarsi già dai quarant'anni per lo più in forma subdola, talora magari affacciando accessi saltuari dolorosi a tipo nevralgico all'occhio o alle parti vicine. Fatto sta che il male porta gradualmente ad una perdita della vista, che ha la caratteristica di cominciare col restringimento del cp po visivo periferico. La causa primitiva non è ancora chiara; ma molteplici sor.-) i iattori predisponenti, anche anatomici locali, e di natura probabilmente ereditiiria. La sintomatologia obbiettiva del processo glaucomatoso trova una spiegazione in quell'aumento della tensione endoculare, di cui abbiamo detto dianzi ; cioè nell'elevarsi della pressione del liquido limpido e incolore, che sta nello spazio esistente tra la cornea (attraverso la quale traspare la pupilla e l'iride), in avanti, e il cristallino (la lente), dietro. Tale spazio è diviso in due camere dairiride. L'aumento della pressione si considera dovuto particolarmente alla ostruzione del normale drenaggio del liquido, di mano in mano che si rinnova. In sostanza la diagnosi dell'insorgenza e dell'aggravarsi del glaucoma è affidata all'accertamento dell'aumentata pressione endoculare; il che si realizza mediante un apparecchio speciale, il tonometro, di cui oggi ve n'ha uno perfezionatissimo elettronico ; il quale permette di effettuare una registrazione grafica, che concede di misurare il deflusso stesso del liquido sotto pressione, e contempo¬ taait raneamente di considerare altri fattori, ad esempio, di natura circolatoria. E' accaduto in passato che nei soggetti miopi, nei quali era pure sospettabile la coesistenza iniziale del glaucoma, non si raggiungesse, mediante il vecchio tonometro, le cifre dimostrative. Venne riconosciuto successivamente che ciò era imputabile a certe modificazioni della sclera dell'occhio verificantisi nella miopia, cioè a modificazioni riducenti la pressione dovuta alla resistenza ordinaria della sclera stessa, in realtà sempre misurata cumulativamente con la pressione vera e propria dei liquidi interni dell'occhio. Assodato ciò, si è arrivati, mediante il calcolo di speciali coefficienti, o mediante l'uso di un più recente tipo di tono- ■IIIIIIIIIIIMMIIII lilllllllllMlllllllliiilililIMl e i o i e l o o a a à e i i - metro (detto ad appianatone) che esclude ogni interferenza, a determinare la tensione endoculare effettiva. Ed è così che, con i nuovi mezzi ■ è risultata ormai indubbia e diagnosticabile con certezza la possibile coesistenza del glaucoma con la miopia. Il primo malanno non potrà, quindi, più essere mascherato per l'inquirente da una complicata sintomatologia della miopia stessa. Soprattutto nei miopi elevati può fare comparsa il glaucoma in maniera subdola, secondo altri rilievi condensati nella brillante relazione del prof. Gallenga; che ha dato luogo a una interessante discussióne congressuale. Corollario pratico è il consigliabile ricorso tempestivo dei miopi a controlli tonometrici, ripetibili, MlllI 11 i 1111 i ; M1111 ! 111 ; 111 c i ] 1111 r ■ ■ 11111 ) ri e 111111M per gli opportuni provvedimenti. Ciò soprattutto per il fatto che il glaucoma oggidì, specie sul suo nascere, può essere sovente tenuto a freno ancora mediante farmaci intesi a ridurre la pressione endoculare; mentre più tardi è giocoforza ricorrere a interventi chirurgici, i cui esiti sono evidentemente subordinati al grado delle lesioni oculari già conseguite alla sofferenza dei delicati tessuti interessati. Hanno presentato comunicazioni sull'argomento gli oculisti G. Borsello, R. Calogero, E. Dal Fiume, G. T. Grande, A. Rubino e F. Ponte, A. Santoni, G. Spada Joli, S. Stagni, C. Toselli e G. Salvi. Oggi sarà tenuto un « Colloquio sui tumori endobulbari ». Angelo Viziano 111111 ■ 1111 ! 111 liiiiliiiiiiilllllllllllllllllillMillll

Persone citate: Dal Fiume, Joli, Santoni, Toselli

Luoghi citati: Torino